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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Lotta al bullismo virtuale: la polizia postale in piazza per educare i giovani

Il fenomeno non è preoccupante in provincia, come precisato dal questore Laricchia, ma si punta sulla prevenzione: "Il contatto umano e il dialogo in famiglia sono un argine"

LECCE – “Una vita da social”,  la campagna educativa per l’uso responsabile dei social network, ha fatto tappa a Lecce. Piazza Sant’Oronzo questa mattina ha ospitato il camper della polizia postale e i ragazzi delle scuole medie e superiori dei 10 istituti scolastici che hanno aderito al progetto.

L’obiettivo è quello di educare ad una navigazione consapevole e prevenire le insidie della rete. Il web può diventare, infatti, una trappola per gli utenti meno esperti. Ma i rischi maggiori li corrono i minori che, vuoi per l’ingenuità, vuoi per lo spirito di aggregazione e di emulazione tipico della giovane età, potrebbero finire in mani pericolose. Oppure essere indotti a compiere azioni di cui pentirsi.

Il pericolo dell'anonimato sul web

L’anonimato di internet rappresenta uno dei pericoli principali: sotto profili falsi e ammiccanti possono celarsi veri e propri malintenzionati. La condivisione di foto e video dovrebbe avvenire sempre responsabilmente e su tutto campeggia lo controllo degli adulti, che sfugge nelle maglie larghe della rete.

Video: Francesca Amoroso è la testimonial

La Polizia postale, su territorio nazionale, ha già lanciato l’allarme sul fenomeno del cosiddetto cyberbullismo che viaggia su cifre da non sottovalutare: 2 ragazzi su 3 hanno infatti dichiarato di averne avuto esperienza diretta o indiretta. Due sono le ipotesi dunque: o sono divenuti vittime dei bulli, oppure hanno partecipato a atti di violenza e aggressione ai danni di qualcun altro.

Nel Salento probema marginale

Il problema, come dichiarato dal questore di Lecce, Leopoldo Laricchia, tocca solo marginalmente la provincia di Lecce che resiste alla deriva delle relazioni virtuali. I ragazzini salentini continuano a privilegiare il contatto umano e gli scambi vis-à-vis, sventando i rischi connessi all’isolamento. “I paesi della provincia ed il capoluogo in particolare sono vissuti all’insegna della socialità. Le piazze sono piene di giovani e c’è grande socialità: questo secondo me è fondamentale per prevenire le degenerazioni del fenomeno”, ha spiegato. 

Video: "I social devono essere un'opportunità, non un incubo"

Nei casi più gravi, il questore ha invitato le persone a rivolgersi agli agenti di polizia per ottenere un aiuto concreto: “Le nostre porte sono sempre aperte. Le famiglie, per parte loro, possono intervenire parlando sempre con i ragazzi; il dialogo dev'essere aperto per stimolare gli adolescenti a confidarsi”.

Ma occorre monitorare la situazione

I dati, almeno dalle nostre parti, non sono allarmanti. Ma, come puntualizzato da Ida Tammaccaro, dirigente del compartimento della polizia postale e delle comunicazioni di Bari, occorre monitorare la situazione: “Le campagne informative sono utili perché aiutano i ragazzi a  comprendere quali sono gli atteggiamenti corretti”.

“Gli adolescenti devono essere attenti nell’uso dei dispositivi perché nella rete non puoi mai essere certo dell’identità delle persone con cui entri in contatto. Occorre prudenza nel relazionarsi – ha ammonito la dirigente -. E bisogna fare attenzione anche ai commenti che si postano perché la rete è una potente cassa di risonanza e, soprattutto, ha una memoria ferrea: quello che viene pubblicato difficilmente verrà cancellato”.

Sono 47 le città interessate

Il tour itinerante farà tappa in 47 città italiane ed europee, ed anche a nel capoluogo salentino gli agenti della Polizia postale si sono messi al lavoro sul fronte della prevenzione, con 14 incontri tenuti con le scuole nell’anno scolastico 2017/2018. Sinora, nei messaggi di legalità ed uso consapevole di internet, sono stati coinvolti circa mille e 900 studenti, oltre 100 adulti e oltre 200 docenti. Ed il progetto proseguirà con altri 23 incontri già programmati.

Una mattinata con la polizia postale

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