Photored accesi anche di notte
Salve. Segnalo quanto accadutomi intorno alla mezzanotte sulla Strada Provinciale 366 che incrocia la Strada Provinciale 298, nel territorio di Vernole e più precisamente alle spalle dell’aeroporto Lecce-Lepore. Mancavano pochi minuti alle ore 24,00, trovo il semaforo ivi esistente, con PHOTORED attiva, puntualmente acceso con il “rosso”, mi fermo nel buio totale e mentre aspetto la luce “verde” attraversano l’incrocio tre cani randagi, dopo diversi interminabili secondi arriva il “verde” e riparto senza aver dato la precedenza a nessun mezzo. Più avanti, meno di cento metri dal primo, altro semaforo con photored acceso che incrocia la già citata Strada Provinciale 366 con Viale A. Vespucci, mi fermo in attesa del “verde” ma, anche qui, non incrocio nessun mezzo.
Domando al Signor Sindaco di Vernole e al Comandante della Polizia Municipale di quel Paese: “A chi è venuto in testa di lasciare accesi questi due semafori con photored attivo anche la notte nel periodo invernale? Posso capire d’estate, ma anche l’inverno e dopo le 22,00 mi sembra un’enorme e colossale esagerazione”. Fermarsi a questi due semafori intorno alla mezzanotte, d’inverno, con il buio totale e con la boscaglia tutta intorno è un vero rischio per un automobilista sprovveduto, in quanto si può essere oggetto di atti vandalici e di rapine mentre si aspetta il “verde” per ripartire.
Da tener presente che non sono due incroci perfetti, sono due incroci a “T” dove tutto accanto c’è campagna e bosco, quindi con la possibilità di costruire due semplici ROTATORIE, senza acquistare o affittare costose apparecchiature photored, senza affidare manutenzioni a Ditte esterne e senza vessare gli automobilisti anche in piena notte d’inverno con traffico veicolare totalmente assente. Se non si vuole procedere con le rotatorie, sarebbero sufficienti DOSSI ARTIFICIALI in prossimità degli incroci, molto più economici e per una viabilità più sicura e priva di pericoli. Mi scuso per il disturbo arrecato. Buon lavoro. Pietra Pietro Lecce.