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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Dalle ruspe alle indagini: storia di Parco Corvaglia"

Chi ricorda tutte le vicissitudini dell'unica zona verde del rione San Pio? Giovanni Castoro, ex presidente di circoscrizione, narra tutta la storia di questo parco. "A due anni dal blitz del Comune"

Chi ricorda tutte le vicissitudini dell'unica zona verde del rione San Pio? Giovanni Castoro, ex presidente di circoscrizione, narra tutta la storia di questo parco. "A due anni dal blitz del Comune".

di Giovanni Castoro *

A due anni dal blitz che ha visto la passata amministrazione comunale tentare di smantellare l'unico spazio verde della zona di San Pio (che non sia fatto di erbetta sintetica o erbaccia) abbiamo ritenuto doveroso far ritornare alla mente della cittadinanza quella che è la storia del Parco e del Rione. La distruzione del Parco Corvaglia di Via Casavola a Lecce rientra nelle iniziative legate al Pru del quartiere Rudiae - Ferrovia. Al posto del Parco Giochi dovrebbe sorgere un'area mercatale con annesso parcheggio interrato per 50 posti auto. Il progetto è inserito nel più ampio piano che prevede la demolizione e ricostruzione di alcune case popolari alle spalle del parco, la demolizione di altre case popolari fatiscenti poco distanti, al posto delle quali sarebbe realizzata una ludoteca e la realizzazione, in un'area adesso sgombra da edifici, di alloggi per studenti con un supermercato interrato.

La demolizione del Parco Corvaglia rappresenta un grave errore per una serie di ragioni: il 28 Maggio 1986 furono abbattute le cosiddette "Case Minime" di via Pozzuolo ed iniziarono numerose battaglie per evitare che su tale area fossero ricostruite nuovamente case popolari, in quanto nella zona non esisteva verde attrezzato. Il Consiglio circoscrizionale dell'epoca, al fianco della Parrocchia e degli abitanti della zona che avevano raccolto una petizione popolare, si mobilitò affinché venisse cambiata la destinazione d'uso dell'area in questione. Nel 1987, il Comune di Lecce, con delibera del Consiglio Comunale, approvò il progetto di ricostruzione di un complesso edilizio per n. 32 appartamenti utilizzando un finanziamento regionale.

Intanto, il Comitato di Quartiere, costituitosi presso la Parrocchia S. Pio X, allora guidata dal parroco don Antonello Castoro, propose ricorso al Co.Re.Co. di Lecce, notificato alla Regione Puglia (Bari), al F.I.O. (Bruxelles), alla procura della Repubblica ed al Sig. Sindaco di Lecce evidenziando che il Piano Regolatore Generale, già adottato nel 1983, destinava la zona in questione come "Zona B/14" da ristrutturare. A questo proposito, l'art. 57 delle N.T.A. specifica che le zone B/14 sono state previste laddove è diffuso un degrado dei comparti edilizi per cui la ristrutturazione prescritta deve riguardare una migliore dotazione dei quartieri in virtù della riqualificazione del tessuto urbanistico da realizzarsi con l'obbligo della formazione preventiva di un Piano Particolareggiato che ne precisi gli ambiti ed i risanamenti igienici, mediante la demolizione degli edifici esistenti e la sistemazione a verde per ricostruire quelle condizioni di residenzialità confortevoli. Prescrive, ancora, la medesima norma che in sede di intervento urbanistico deve reperirsi la dotazione minima di "verde attrezzato" in ragione di 1 mq per ogni 4 mq di superficie utile residenziale.

Il comitato di quartiere chiedeva l'annullamento della deliberazione n° 793 del Consiglio Comunale per violazione di dette norme. A seguito di tali eventi, l'amministrazione comunale non realizzò più le case parcheggio ed i ragazzi del rione pensarono immediatamente di costruire un campetto di calcio. Già allora, quindi, si manifestò una risposta anche inconscia alla persistente burocrazia ma anche un modo di arrangiarsi colmando le carenze alle quali chi di dovere non era capace a far fronte. Nel 1991 la Circoscrizione , interpretando la volontà degli stessi abitanti, chiese che la zona fosse destinata alla costruzione di un parco attrezzato, come confermato da alcune delibere. Così da allora iniziò la piantumazione dei primi alberi sul marciapiede di via Pozzuolo adiacente al parco.

La Giunta Comunale nel marzo 2001 approvava una convenzione con la Coop Estense consistente nel posizionamento di arredo urbano di 20 per 15 metri quadri nell'ambito della zona delle ex Case Minime, individuata dai ragazzi della scuola Elementare "Armando Diaz" vincitori del concorso "Da bambino farò un parco" patrocinato dai Ministeri dell'Ambiente, della Pubblica Istruzione e della Solidarietà Sociale bandito nel marzo 1997.

In tale delibera veniva precisato che l'intervento interessava un'area comunale rientrante nel P.R.U. per la quale lo stesso programma prevedeva la riqualificazione e che già il Consiglio Comunale con proprio atto aveva manifestato la volontà di destinare a verde l'area risultante dall'abbattimento delle Case Minime di Via Pozzuolo.

Nella convenzione stipulata con la Coop Estense ed approvata dalla Giunta Comunale nel 2001, viene deciso concordemente di destinare permanentemente l'area verde (Parco Corvaglia) ad uso pubblico. Nel contempo, anche il Consiglio Circoscrizionale Rudiae con propria delibera chiedeva all'Amministrazione Comunale di destinare il suolo delle ex Case Minime di via Pozzuolo a zona verde, attrezzando la stessa con giochi per i bambini del quartiere onde consentire ai medesimi la possibilità di svago.

In tutti gli anni a seguire, il Consiglio Circoscrizionale ha sostenuto ed attrezzato lo spazio verde del Parco Corvaglia con interventi atti a renderlo fruibile sia dai bambini del rione sia da tutti i cittadini. Tali interventi via via qualitativamente sempre migliorativi sono documentati dalle varie delibere adottate dall'Amministrazione Comunale in accoglimento delle corrispondenti deliberazioni di volta in volta proposte dal Consiglio Circoscrizionale Rudiae nonché dal successivo ed attuale Rudiae-Ferrovia, deliberazioni del Consiglio circoscrizionale dai contenuti sempre condivisi dall'Amministrazione comunale e giammai censurate o annullate per vizi di legittimità.

A conferma definitiva della legittimità sopra richiamata, l'Amministrazione comunale nella precedente legislatura ha intitolato l'area in questione, sulla toponomastica, denominandola "Parco Corvaglia".

Per tutti questi anni, il Parco Corvaglia è stato il polmone verde non solo del Quartiere Rudiae-Ferrovia ma anche delle altre zone periferiche. Se non ché, in questi ultimi anni, il Consiglio Circoscrizionale veniva a conoscenza per vox populi e da alcuni organi di stampa che l'Assessorato all'Urbanistica stava predisponendo già da tempo il nuovo P.R.U. riguardante un nuovo assetto urbanistico del rione S. Pio. A seguito di tali notizie, il Consiglio Circoscrizionale si attivava ripetutamente presso l'Assessorato all'urbanistica al fine di essere coinvolto nella conoscenza di quanto si stava progettando per il territorio e, conseguentemente, nella stesura del P.R.U.

Il 29 aprile 2005, finalmente, il Consiglio Circoscrizionale viene ufficialmente a conoscenza di tutto quel che si stava predisponendo e regolamentando riguardo al nuovo assetto del territorio e, in particolare, del previsto smantellamento del "Parco Corvaglia" al fine di allocare un parcheggio interrato con rampe di accesso ed uscita, nonché di un'area mercatale con parcheggio antistante e accesso da via Casavola e Pozzuolo, senza il parere obbligatorio e preventivo del medesimo Consiglio Circoscrizionale che l'Assessorato competente avrebbe dovuto assumere.

Parco Corvaglia ha da sempre rappresentato una "riqualificazione urbana". Molti degli alberi piantati nel corso degli anni appartengono a specie rare; il parco rappresenta l'unica area attrezzata di una certa estensione (4300 mq) presente nel quartiere e anche l'unica che non sia completamente mattonata e proprio per questo è diventata un punto di ritrovo e svago per anziani e bambini del quartiere; il rione in questione è afflitto da una serie di problemi "sociali" e il parco è uno dei pochi luoghi di socializzazione e "ricreazione" per i residenti. Un'area mercatale in questo punto del rione è completamente inutile dal momento che nelle immediate vicinanze insistono numerose attività commerciali (2 supermercati e poco oltre altri due tra cui un hard discount, 2 negozi di articoli per la casa e generi vari, due fruttivendoli più altri due all'interno dei supermercati, un fioraio, una pizzeria, un'edicola, un bar, un barbiere, etc.).

La maggior parte dei residenti è contraria alla realizzazione dell'area mercatale a discapito del parco (la petizione predisposta in merito ha già raccolto oltre 6000 firme). Il Pru, redatto nel 1999, non venne presentato nella sua fase progettuale alla Circoscrizione, come pure sarebbe stato doveroso, e lo stesso Consiglio Comunale dovette esprimersi in merito senza aver avuto la possibilità di valutare il progetto (eppure votato a maggioranza con le uniche astensioni di due consiglieri di opposizione).

Il quartiere in cui ricade il parco è un quartiere storicamente di destra nel quale l'attuale Assessore all'Urbanistica ha ottenuto un notevole successo elettorale; facendo leva su questo "ascendente" e sul suo ruolo, lo stesso assessore ha cercato di convincere i cittadini del quartiere che dalla distruzione del parco dipendeva la ricostruzione delle case popolari. Il 26 luglio 2005, senza alcun preavviso, gli operai della ditta vincitrice della gara d'appalto per la realizzazione del parcheggio interrato hanno iniziato a recingere l'area del parco. A seguito di questa notizia alcuni cittadini lo hanno occupato in modo da impedire che venisse completata la recinzione.

Promotore principale della protesta è stato fin dal primo momento il Presidente della Circoscrizione, Avvocato Giovanni Castoro (Forza Italia) che ha sempre mantenuto una posizione di netta contrarietà al progetto dell'Amministrazione arrivando allo scontro con la sua stessa parte politica.

Questi gli eventi principali dall'inizio dell'occupazione: a partire dal 26 luglio è iniziata l'occupazione del parco proseguita ininterrottamente notte e giorno da parte dei residenti del quartiere appoggiati da associazioni e partiti politici, Va detto, però, che i protagonisti di questa protesta sono cittadini senza alcuna strumentalizzazione politica. Convivono all'interno del Comitato per il Parco le più diverse posizioni politiche.

A seguito di un ricorso al Tar presentato da parte di Movimento Difesa del Cittadino, WWF e Italia Nostra, oltre ad alcuni cittadini, è stata disposta la sospensiva dei lavori in attesa della camera di consiglio prevista per il 7 settembre 2005. Alla notizia della sospensiva del Tar il Sindaco Poli Bortone ha minacciato di non consegnare più le case popolari, facendo subito dopo marcia indietro a seguito del parere dei legali del Comune.

La necessità di demolire il parco prima di dare corso all'edificazione delle case popolari, negata dallo stesso cronoprogramma del PRU, è stata smentita dall'Assessore Regionale all'Urbanistica, professoressa Angela Barbanente, nel corso di un'assemblea pubblica svoltasi il 9 agosto all'interno del parco. A quell'assemblea, partecipatissima, era presente e intervenne lo stesso assessore comunale all'urbanistica.


Quando fu bandita la gara d'appalto per i lavori nell'area di Parco Corvaglia alcune ditte salentine scrissero al Prefetto di Lecce per protestare in merito all'elenco dei prezzi allegato al progetto. In media i prezzi risultavano più bassi del 170% rispetto ai tariffari previsti nella provincia di Lecce rendendo di fatto questo lavoro antieconomico per chi l'avesse preso. Nonostante ciò la ditta aggiudicatrice si è assicurato l'appalto con un ulteriore ribasso di oltre il 23%!

A seguito del montare della protesta l'Assessore Comunale all'Urbanistica ha redatto, in una notte un progetto alternativo che prevedeva lo spostamento del parco in un'altra area. Per far ciò l'Amministrazione si dichiarava disponibile addirittura a chiudere al traffico una dei principali assi di penetrazione in città. via Bonifacio - via Pozzuolo!

Dopo aver rifiutato di sospendere i lavori per ridiscutere il progetto in Consiglio Comunale, il Sindaco ha cercato di ottenere dal Consiglio Circoscrizionale un avallo al progetto "alternativo" da utilizzare in previsione della Camera di consiglio del TAR. La prima volta però la riunione del Consiglio Circoscrizionale è stato sciolta per ragioni di ordine pubblico senza che si votasse; la seconda riunione (richiesta esplicitamente dal Sindaco) è stata sciolta per mancanza del numero legale: erano assenti molti consiglieri, tutti del centrodestra, nonostante il Sindaco avesse tenuto il giorno prima una riunione di maggioranza in vista di questo appuntamento.

In precedenza il Consiglio di Quartiere aveva approvato più delibere e una mozione in cui si esprimeva a favore del mantenimento del Parco nell'area in cui si trova oggi.
Dopo questo fallimento il Sindaco ha preteso che il Presidente della Circoscrizione convocasse con procedura d'urgenza un nuovo consiglio circoscrizionale entro 48 ore dalla richiesta. Tale richiesta è stata rispedita al mittente senza troppi complimenti dallo stesso Presidente. Il 2 settembre si tiene, nello stesso parco, un'assemblea pubblica convocata dal Comitato per discutere le proposte individuate in merito alla salvaguardia del parco ed alla collocazione alternativa dell'area mercatale. Le persone più disparate intervengono all'assemblea, apportando il loro contributo originale e trasformandola in una bellissima festa di democrazia partecipata.

Il 4 settembre il Presidente nazionale dei Verdi Pecoraro Scanio porta la sua solidarietà agli occupanti del parco e partecipa attivamente alla piantumazione di un albero. Il 5 settembre 11 consiglieri circoscrizionali della Casa delle Libertà si presentano alla sparuta agli uffici del Comune per rassegnare le loro dimissioni dal consiglio del Rudiae-Ferrovia. Due giorni dopo, per evitare che il Presidente della Circoscrizione possa eventualmente surrogarli, perfezionano le stesse dimissioni presentandole contestualmente agli uffici del Comune. Il 7 settembre il Tar rigetta il ricorso presentato dai cittadini e da alcune associazioni in quanto fuori dai termini di tempo previsti per ricorrere al tribunale regionale.

Il 9 settembre ha luogo il tavolo tecnico di concertazione indetto dal Presidente della Circoscrizione per valutare le proposte alternative redatte nel frattempo dai tecnici per conto del Comitato in difesa del Parco e trovare così una soluzione condivisa. Vi partecipa, tra gli altri, l'Assessore Regionale all'Urbanistica mentre resta vuota, nonostante l'invito sincero a partecipare, la poltrona riservata al Sindaco. Questa, per tutta risposta, tiene nelle stesse ore una conferenza stampa, insieme all' Assessore Comunale all'Urbanistica, nel corso della quale dichiara che Castoro non aveva il diritto di convocare il tavolo di concertazione in quanto non più Presidente a seguito delle dimissioni degli undici consiglieri, tralasciando di considerare che lo scioglimento del Consiglio Circoscrizionale spetta solo al Consiglio Comunale!

Il 10 settembre, nel corso di una conferenza stampa appositamente convocata, il Presidente Castoro, dopo essersi sentito "scaricato" dall'amico ed ex governatore della Regione Puglia Raffaele Fitto, lascia Forza Italia "troppo succube di una destra autoritaria e prevaricatrice". Negli stessi giorni altri due ricorsi vengono presentati al TAR dai residenti e dalle associazioni aderenti al Comitato, contestanti l'inadeguatezza delle previsioni concernenti la dotazione degli standards a verde (con particolare riferimento alla tempistica di realizzazione degli stessi ed alla situazione fattuale delle relative aree di localizzazione).

Il 12 settembre il Tar dispone una ulteriore sospensiva dei lavori al parco per 48 ore. Il 14 settembre il Consiglio Comunale si è riunito per discutere della questione "Parco Corvaglia". Per l'ennesima volta la maggioranza, amministrazione comunale in primis, ha dimostrato tutta la sua arroganza e disinteresse per le richieste dei cittadini, bocciando l'ordine del giorno presentato dal centro-sinistra. Proprio nessuno della maggioranza ha sentito il bisogno di spiegare agli astanti i motivi per cui non è possibile mantenere quel fazzoletto di terra e bisogna, invece, costruire un'area mercatale con parcheggio interrato annesso; nessuno ha sentito il bisogno di spiegare agli occupanti le case minime perchè le loro case parcheggio non sono ancora pronte e perché non sia ancora stato fatto il bando di gara per l'appalto della distruzione e ricostruzione delle loro abitazioni.

Dopo aver esaminato i documenti richiesti al Comune (cronoprogramma del Pru e relazione tecnica) il Tar di Lecce ha dichiarato il "non luogo a provvedere" nella controversia "parco Corvaglia". Il decreto dei giudici amministrativi poggia su due motivazioni: il fatto che gli amministratori di palazzo Carafa non intendano "procedere, nell'immediato, alla materiale esecuzione dei lavori"; e la constatazione che si sia "dato completo avvio alla sistemazione di una nuova area (attorno alla chiesetta Balsamo), destinata a parco giochi per bambini, definita dal Comune stesso di dimensioni e attrezzature certamente migliorative rispetto a quella esistente".

Il 17 settembre il Consiglio Comunale ha approvato (a lavori già avviati!), con i voti favorevoli del centro-destra e quelli contrari del centro-sinistra, la proposta di realizzazione di un parco attrezzato attorno alla chiesetta "Balsamo", con la conseguente chiusura al traffico di una parte delle vie Bonifacio e Pozzuolo, di fatto sconfessando l'impossibilità di apportare varianti al PRU che era stata contrapposta alla richiesta del Comitato di edificare altrove l'area mercatale. Vengono inoltre bocciati i quattro emendamenti presentati dal centro-sinistra, compreso quello che aveva ricevuto il parere favorevole degli uffici comunali e che prevedeva l'accordo con la Regione sulla proroga dei tempi di realizzazione del Programma di recupero urbano di San Pio. Nella stessa seduta viene bocciato il tentativo di scioglimento del Consiglio Circoscrizionale Rudiae-Ferrovia, nonostante il voto compatto del centro-destra, essendo necessaria a tal fine una maggioranza qualificata pari a 3/4 degli aventi diritto.

Il 15 ottobre la commissione Statuto ha varato la proposta di modifica al Regolamento comunale sulle Circoscrizioni in merito allo scioglimento delle stesse, limitando la necessità della suddetta maggioranza qualificata solo alla prima votazione, mentre dalla seconda votazione in poi sarà sufficiente la semplice maggioranza assoluta dei presenti in aula. Un vero e proprio provvedimento "contra personam".

Il 30 ottobre, dopo giorni di lavoro per la ristrutturazione del Parco ad opera e cura degli occupanti con la realizzazione di aiuole, piantumazione di nuove essenze arboree ed arbustive, tinteggiatura della staccionata delimitante il parco giochi, riparazione e pitturazione dei giochi, realizzazione di una grotta votiva dedicata alla Madonna, allestimento migliorativo del campo da calcetto, Parco Corvaglia apre le porte a tutti coloro che hanno voglia sia di rendersi conto, in prima persona, di cosa in realtà esso è, quale unico esempio di progettazione condivisa e partecipata sia cosa rappresenti per gli abitanti del Quartiere.

Il 14 novembre il consiglio comunale, nel giro di pochi minuti, ha dapprima approvato, con i voti della sola maggioranza, la modifica al regolamento comunale inerente lo scioglimento delle circoscrizioni e quindi ha sancito lo scioglimento del consiglio della IV circoscrizione; tutto questo in barba a ogni ragionevole ipotesi normativa che avrebbe voluto l'applicabilità di una tale modifica regolamentare solo alle ipotesi di scioglimento dei consigli circoscrizionali che si fossero poste successivamente alla stessa approvazione, e naturalmente bocciando ogni emendamento proposto in tal senso dall'opposizione.

Il 12 aprile 2006 alle ore 3.20 del mattino, come è noto, hanno fatto il loro ingresso nel Parco le ruspe. Questo è ciò che vorremmo ricordare ai cittadini leccesi, con la memoria troppo spesso corta o malleabile in base alle occasioni, per non dimenticare che due anni fa, in questa città, è stato dato uno schiaffo in faccia alla democrazia. Vorremo soprattutto far riaffiorare alla mente dei leccesi il fatto che, chi oggi sembra essere a favore del Parco chiedendo la sua sistemazione e pulizia, due anni fa si trovava all'inaugurazione del Parco sito intorno alla chiesetta Balsamo (ristrutturata a nostre spese da poco e lasciata in uno stato di abbandono imbarazzante) a sbeffeggiare, con l'allora sindaco, chi nel Parco affianco portava avanti un'occupazione pacifica.

Non bisogna sottovalutare il fatto che, ciò che è successo nel quartiere San Pio, sarebbe potuto succedere in una qualsiasi zona della città di Lecce. Non bisogna sentirsi assolti perché non si è stati protagonisti di questa lotta, ma è necessario, così come sta avvenendo per tante opere di urbanistica (vedi metropolitana di superficie che ancora tarda a partire), che tutti i cittadini diventino protagonisti nel loro territorio mettendo o avendo la possibilità di mettere un po' più il naso nelle scelte dell'amministrazione che andranno ad incidere sui loro interessi legittimi.

Non dobbiamo dimenticare poi che la magistratura, che ha preservato il mantenimento dell'area, più volte presa di mira da piromani e vandali, è ancora al lavoro e ha iscritto nel registro degli indagati parte dei nostri amministratori comunali passati e presenti. E, soprattutto, non dimentichiamo che l'inchiesta su Parco Corvaglia è solo la punta di un Iceberg dalla quale, come abbiamo visto, ne sono scaturite altre. Vuol dire, alla fin fine, che chi occupava pacificamente il Parco un po'di ragione dalla sua l'aveva.

* Comitato "Salviamo Parco Corvaglia", già presidente della IV^ Circoscrizione

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