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Martedì, 23 Aprile 2024
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IL COMITATO NO ACQUA ROSSA PASSA ALL'AZIONE LEGALE

L'Acquedotto pugliese si ostina ad applicare il 100% della tariffa in vigore per il servizio di distribuzione di acqua potabile? E il Comitato no-acquarossa di Melendugno passa per le vie legali

L'Acquedotto pugliese si ostina ad applicare il 10 per cento della tariffa in vigore per il servizio di distribuzione di acqua potabile? E il Comitato no-acquarossa di Melendugno passa per le vie legali. Pubblichiamo di seguito la nota a firma del coordinatore del comitato Franco Candido.


di Franco Candido*

A Melendugno la pazienza è finita! L'Acquedotto Pugliese si ostina ad applicare il 100 per cento della tariffa in vigore per il servizio di distribuzione di acqua potabile, malgrado due distinte perizie effettuate da Professori dell'Università di Lecce e di Pisa per conto della Procura della Repubblica di Lecce abbiano dimostrato quanto l'acqua rossa di Melendugno sia insalubre.

Eppure, più volte l'Asl Lecce e l'Arpa, oltre a numerose analisi private, hanno evidenziato che i parametri di ferro nell'acqua potabile hanno spesso superato anche fino a 90 volte i limiti stabiliti dalla legge 31/2001. E che dire del sondaggio effettuato dal Comitato su 500 cittadini che ha accertato che il 95per cento della popolazione non consuma quell'acqua per paura di compromettere la propria salute?

A causa dell'erogazione di acqua rossa, i Melendugnesi hanno pagato per anni costosissime bollette per acqua potabile senza avere la possibilità di consumarla. Aqp, a tutt'oggi, non é mai riuscita ad eliminare il fenomeno. Nel caso di forniture di acqua non potabile, l'art. 13 del Provv. CIP nr. 26 del 1975 prevede espressamente che "per le utenze di acqua non potabile, i nuovi prezzi di vendita al consumo non dovranno superare il livello del 50per cento delle corrispondenti tariffe previste dal summenzionato provvedimento".

L'Acquedotto Pugliese non ha mai applicato questa norma percependo il 100 per cento della tariffa stabilita, né ha aderito alle richieste di rimborso delle bollette organizzata dal Comitato insieme alla Federconsumatori. Ora la pazienza é finita! Pertanto, il Comitato no-acquarossa e il Centro Legale Provinciale dell'Italia Dei Valori organizzano una richiesta-diffida (ed un'eventuale azione legale gratuita) per il recupero del 50 per cento del costo della bolletta Aqp sostenuto dai Melendugnesi dal 2006 al 2009. Quindi, se entro 7 giorni dall'invio della richiesta-diffida AQP non concilierà, si passerà all'azione legale vera e propria con la tutela "gratuita" del Centro Legale Provinciale dell'Italia Dei Valori per tutti i Melendugnesi che si rivolgeranno al Comitato no-acquarossa per il recupero delle somme addebitate dal 2006 al 2009.

Il Comitato aiuterà i cittadini a compilare le istanze-diffida presso la sede di Italia Dei Valori di Melendugno, in Piazza Risorgimento, tutti i giorni dalle ore 10,30 - 12,30 (o per appuntamento) tel: 377 2015711. I cittadini dovranno presentarsi con le fotocopie delle bollette Aqp relative ai pagamenti effettuati e relativi al periodo considerato e successivamente inviare la diffida con raccomandata all'Acquedotto Pugliese.

E' arrivato il momento di dire basta! Aqp deve dimostrare ragionevolezza. Noi auspichiamo che l'Acquedotto Pugliese si renda conto del danno subito dai cittadini a tutti livelli e che concordi con noi sulla necessità di rimborsare agli utenti il 50 per cento del costo dell'acqua sprecata in questi anni nel tentativo di schiarire un prodotto che, così come veniva e viene erogato, non è spesso salubre, né adatto agli esseri umani. La colpa di questo stato di cose non può essere scaricata sui Melendugnesi: il Comitato no-acquarossa e Italia Dei valori non lo permetteranno.

Franco Candido
*Coordinatore Comitato no-acquarossa

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