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Giovedì, 28 Marzo 2024
Moi te nde ticu quattru

"Povero filobus, neanche è nato e già non lo vogliono"

"E' fresca di giornata la notizia di un sondaggio telefonico secondo il quale pare che il 72% degli intervistati sia sfavorevole al nuovo mezzo di trasporto"


di Cesare De Carlo

Povero filobus, ancora deve nascere e già sono in molti a fermargli la crescita. E' fresca di giornata la notizia di un sondaggio telefonico secondo il quale pare che il 72% degli intervistati (non di tutti i leccesi) sia sfavorevole al nuovo mezzo di trasporto, così, a scatola chiusa. Le opinioni, sia chiaro sono tutte rispettabilissime, ma è questo mettere il carro davanti ai buoi che non convince. Ormai le strutture ci sono e i mezzi pure, allora non si può fare altro che aspettare e vedere come andrà a finire. Certi sondaggi si fanno a monte e non a lavori quasi ultimati. Ora che si fa, si butta tutto giù? E a proposito di lavori che vanno al rallentatore, può sorgere qualche dubbio se il grave ritardo accumulato finora sia prettamente di natura tecnica o si stia ancora studiando il modo ottimale per farlo circolare il più agevolmente possibile facendogli rispettare le percorrenze che sono alla base del suo successo.

Perché se così non dovesse essere allora sì che la sua presenza sulle strade cittadine aggraverebbe ancor più l'attuale traffico-caos. E, a proposito di ciò, una cosa è certa (lo abbiamo sempre sostenuto): se non si istituisce una corsia preferenziale lungo il suo tragitto e soprattutto se non si snellisce radicalmente il mega traffico in città chiudendo alle auto sia il centro storico (attualmente piazza Sant'Oronzo sembra diventata un parcheggio a tutti gli effetti, via XXV Luglio compresa), che quello commerciale, sfidando le ire dei commercianti che da sempre mugugnano, ma che avrebbero notevoli vantaggi da questa isola pedonale in cui ciascuno potrà muoversi liberamente e piacevolmente a piedi, se non si verificano quindi questi presupposti, allora sì che il filobus potrebbe rivelarsi inutile.

E non sarebbe una cattiva idea se si effettuasse un sondaggio, su scala più ampia, per chiedere ai cittadini se sono favorevoli o meno a non doversi più districare pericolosamente tra le auto tutte le volte che escono a fare compere e a respirare finalmente aria più salubre. Ormai, a livello nazionale, l'orientamento dei centri con dimensioni della nostra città è quello di chiudere i centri storici (molti lo hanno già fatto da tempo) per ritornare a rendere le città più a misura d'uomo e restituire ad esso una migliore qualità della vita. Ed infine un dubbio ci assale e cioè che noi leccesi non è che non vogliamo il filobus, ma piuttosto non intendiamo rinunciare alla atavica e comoda abitudine di entrare nei negozi con la propria auto senza pensare che in questo modo, continuando cioè ad intasare le strade, quei pochi parcheggi disponibili e le sbiadite corsie preferenziali (più volte fatte e rifatte e mai rispettate) non si porterà mai nessun contributo per risolvere il problema del traffico e dell'inquinamento e si aggraverà anche la spesa sanitaria per curare sempre più frequentemente le malattie ad esso collegate.

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