Trova chiuso il pronto soccorso estivo, salvata dal 118

Una donna di 32 anni racconta la sua esperienza di malasanità. Trovandosi a San Foca è vittima di una forte tolleranza alimentare. La prima cosa che fa è quella di raggiungere il pronto soccorso estivo, ma a quell'ora è chiuso. Salvata dalla disponibilità degli operatori del 118.

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Sono una ragazza di 32 anni e scrivo per denunciare un ennesimo episodio di mala sanità, accaduto in provincia di Lecce. La sera di venerdì 25 luglio, intorno le 23.30, a causa di una forte intolleranza alimentare, ero vicina ad uno choc anafilattico: vie respiratorie quasi del tutto ostruite, ponfi pruriginosi su tutto il corpo. Il pronto soccorso di San Foca, Marina di Melendugno, in provincia di Lecce, era chiuso e così anche quelli dei paesi limitrofi. I miei amici hanno deciso di contattare il 118 per sentirsi dire che erano operativi solo i centri di Galatina o di Lecce, mentre il mio stato peggiorava notevolmente e perdevo conoscenza. Mezz'ora di strada in macchina poteva essermi fatale. La soluzione ce l'hanno fornita gli operatori del 118 di Lecce, venendoci incontro in ambulanza e provvedendo all'immediata somministrazione di una flebo di cortisone, che mi ha salvato la vita.

Riporto questa mia esperienza affinché la gente comune rifletta sulla gravità di questo tipo di problema e le Autorità competenti si attivino per risolvere tali disservizi prima che per qualcuno possa essere troppo tardi poiché, se da una parte l'efficienza e la disponibilità degli operatori del 118 è stata inestimabile, dall'altra è assolutamente vergognoso che in piena estate non sia funzionale un Posto di Primo Intervento adiacente alle località balneari".