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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Bagnolo, Padova e Cracovia: tre città unite dall'entusiasmo dei podisti salentini

C'è un filo sottile e lunghissimo che unisce Bagnolo del Salento a Padova e Cracovia. E' quello del Salento che corre, dei tanti appassionati che condividono la passione per la corsa, la gioia di condividere con amici e compagni di squadra chilometri, fatica, obiettivi, sogni e traguardi. Tre luoghi lontani ma vicini, accomunati da emozioni difficili da immaginare

LECCE – C’è un filo sottile e lunghissimo che unisce Bagnolo del Salento a Padova e Cracovia. E’ quello del Salento che corre, dei tanti appassionati che condividono la passione per la corsa, la gioia di condividere con amici e compagni di squadra chilometri, fatica, obiettivi, sogni e traguardi. Tre luoghi lontani ma vicini, accomunati da emozioni difficili da immaginare, da quella fantastica magia capace di trasformare in realtà qualcosa che sembrava impossibile, di superare i propri limiti e sentirsi leggeri

Tra le strade di casa, nella settima edizione del “Trofeo città dell’olio”, a imporsi è stato il campione salentino Cristian Bergamo, che ha percorso i dieci chilometri tra le campagne di Bagnolo (l’antica cittadina fondata da Vespasiano) in 34 minuti e 35 secondi. Il piccolo grande fenomeno di Calimera, tesserato con l’Atletica Carovigno, ha tagliato per primo il traguardo di un percorso suggestivo, tra saliscendi, menhir testimoni di una cultura secolare, e quegli olivi secolari che rappresentano un grande patrimonio di una terra bellissima. Sul podio anche Antonio Vitali (dell’Atletica Capo di Leuca) in 34.58, e Francesco Marini della Tre Casali (35.08), che ha preceduto di soli due secondi Gianluca Scarcia (Atletica Capo di Leuca). Tra le donne successo di Manola Ponzetta (Salento is running) in 41.33, davanti a Francesca Mele di Correre Galatina (42.12) ed Emanuela Gemma, regina della Tre Casali (43.40).

Tanti i podisti che hanno invaso in maniera festosa e colorata le vie del centro di Padova, unendo in maniera simbolica il Salento al Brenta, per partecipare alla maratona e alla mezza maratona intitolata a Sant’Antonio, santo patrono dell’antica Patavium. Il percorso ripercorre, nella seconda metà, il cammino compiuto da Sant’Antonio in punt

Otranto-12-8o di morte, nel 1231. Punto di partenza della prova principale il comune di Campodarsego, per un tracciato che attraversa i paesi dello storico “graticolato romano” (San Giorgio delle Pertiche, Camposampiero, Massanzago, Borgoricco, di nuovo Campodarsego) per riprendere poi la statale del Santo, procedendo per Cadoneghe e giungendo a Padova. La mezza maratona parte invece da Camposampiero, centro in cui Sant’Antonio trascorse gli ultimi giorni della sua vita, e transita davanti allo storico Santuario del Noce. Da lì il percorso si sovrappone a quello della gara da 42 chilometri, raggiungendo Padova attraverso San Giorgio delle Pertiche e Cadoneghe. Nell’ultimo tratto la corsa su strada offre alcuni degli scorci più belli della città, attraversando piazza dei Signori, piazza Antenore e via del Santo e passando davanti alla Basilica di S. Antonio, uno dei luoghi più simbolici della cristianità. Il traguardo si spalanca davanti agli occhi nella piazza più grande d’Europa, Prato della Valle.

Nella maratona quattro gli atleti in gara dell’Atletica Surbo, con Andrea Sasso e Oronzo Serio che hanno chiuso in 3.23.46. Poi Cristian Scalinci, 3.40.35 ed Emilio Calò, 4.50.08. Regina salentina della maratona Milena Tunno della Podistica Magliese, con il tempo di 3.25.45. Un fantastico terzetto anche per la formazione Otranto 800, con il giovane maratoneta Dario Merico che ha corso la gara con l’amico11170356_10203780930195339_1046146685182177587_n-2 e compagno di squadra Pierluigi Giannoccolo. Un lungo viaggio di fatica e amicizia che li ha portati a tagliare il traguardo in 3.43.20. Al traguardo anche la magliese Silvia D’Antico, autrice di una grande prova con l’ottimo tempo di 3.56.14. Per la Tre Casali in gara il solito Renzo De Filippi, che ha chiuso in 3.44.24. Nella mezza maratona grande gara di Davide Melica dell’Asd Gpdm, che chiude in 1.40.31.

Presenza salentina anche nella maratona di Cracovia, tra le vie di una città bellissima e ricca di fascino e cultura. Giuseppe Palumbo, stella del Club Correre Galatina ha chiuso in 3.01.30. Ottima prova anche di Antonio Orlando della Saracenatletica (3.14.07) e di Sergio Nobile di Correre Galatina (3.55.35).

Per tutti è stata una domenica di sport e di festa, oltre che un’impresa e un viaggio dentro di sé. Perché la maratona è una disciplina interiore, che non ti fa dimenticare che il più grande avversario è rappresentato da se stessi. Un tragitto che è l’esaltazione del concetto stesso di corsa, come ha spiegato il grande maratoneta Emil Zatopek in un suo celebre aforisma: “Se vuoi correre un miglio, corri un miglio. Se vuoi vivere un'altra vita, corri una maratona”.

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