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"Calcio senza confini" all'ex Opis, ma il pallone è solo un pretesto

Saranno 24, di cui 7 in rappresentanza di comunità straniere, le squadre che parteciperanno al torneo di calcio a 9. Ma quello che conta è diffondere in città pratiche di cooperazione solidale e di reale integrazione

 

LECCE - Il secondo fine settimana di marzo parte la quarta edizione di "Calcio senza confini", senza dubbio la migliore esperienza di integrazione sociale, per giunta autofinanziata, che si organizzi a Lecce. Un torneo di calcio a nove, sul campo polveroso dell'ex Opis, attorno al quale nascono e si rinforzano profonde relazioni personali e di comunità all'insegna del rispetto, del fair play, della cooperazione solidale e della convivenza come pratica di crescita e confronto e non come mera necessità. 
 
Al bando chi è ossessionato dalla vittoria, e non è solo uno slogan. Lo scorso anno i due volte campioni in carica del Montenegro e gli Otusider furono espulsi dal torneo per eccesso di agonismo e comportamento antisportivo. Sebbene nessuno ci stia a perdere, ed è giusto che sia così, le cose più interessanti accadono fuori dal rettangolo di gioco. Tifoserie colorate e rumorose accompagnano l'andamento dei match mentre striscioni goliardici ricordano che non bisogna mai prendersi troppo sul serio. Esilaranti e ben scritti i resconti settimanali de "La Gazzetta dell'Opis".
 
Intorno alla rete di recinzione del campo, una serie di fotografie ricorda poi la prospettiva anche geografica di una manifestazione che porta sostegno e solidarietà concreta a migliaia di chilometri di distanza. Per due anni gli organizzatori - i ragazzi dell'agenzia culturale Bfake - sono andati in Senegal e Gambia a costruire scuole, insieme ad altre associazioni, nell'ambito del torneo internazionale "United against racism".
 
senzaconfini2-2A parte l'ospitalità concessa dall'azienda ospedaliera, non ci sono patrocini nè tantomeno contributi istituzionali: da una parte, forse, è un bene ma dall'altro è significativo di una miopia piuttosto desolante. Del materiale sarà inviato solo da "Football against racism in Europe". Dalla prima edizione ad oggi il torneo è cresciuto, in termini di pubblico e di squadre partecipanti. Saranno 24 le formazioni - di cui 7 in rappresentanza di comunità straniere -  che quest'anno si affronteranno divise in tre giorni, tutti i sabati e le domeniche da marzo a luglio (martedì sera il sorteggio presso la Palestra popolare di via Siracusa). Nel 2009 erano 14.
 
In attesa di vivere questa esperienza non ordinaria di condivisione, frulla nella testa dei ragazzi di Bfake un progetto "rivoluzionario". Lanciare nel mondo del calcio dilettantistico una squadra - lo Spartak Lecce - che sia una rappresentativa del meglio che "Calcio senza confini" offre e che porti nello schema delle competizioni ufficiali un vocabolario di valori nel quale il termine vittoria non occupa i primi posti. Si dovrebbe partire, dal prossimo campionato di Terza categoria.
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