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"Calcio senza Confini": ultimo atto con le finali

Si chiude domani, domenica, la seconda edizione di Calcio senza confini. Non solo un torneo sportivo, ma una iniziativa di notevole valore sociale. Da sostenere e diffondere

Se l'idea di una domenica affollata di auto sulle strade e di persone sulla spiaggia non vi riscalda, in città c'è la possibilità di seguire le finali del torneo "Calcio senza confini", in corso da marzo presso il campetto dell'ex Opis. E di partecipare ad una lunga e allegra festa, al ritmo di musica e al sapore della salsiccia o delle fettine arrostite a bordo campo. Il torneo, giunto alla seconda edizione, non è un semplice confronto tra giocatori che inseguono un pallone, ma è uno "spazio" di condivisione e di socialità all'insegna dell'antirazzismo e dell'antifascismo. Organizzato dai ragazzi dell'agenzia culturale di B-Fake e delle Officine Culturali Ergot, "Calcio senza confini" è strutturato in due gironi da nove squadre, alcune delle quali in rappresentanza delle diverse etnie che vivono nella città capoluogo e di diversi paesi del Salento: c'è il Senegal, il Brasile, il Montenegro, gli Afrika Unite e ci sono pure gli Erasmus, tutti con il loro seguito di colori e suoni che si mescolano nell'aria alla polvere sollevata su un campo "old style".

Alcuni dei momenti vissuti in questi fine settimana di assidua frequentazione fanno venire la pelle d'oca e meritano di essere raccontati: quando i ragazzi del Senegal, eliminati poi nei quarti ai rigori senza mai aver perso una partita, entrano in campo cantando il loro inno, la musica selezionata sul pc e diffusa dalle casse per tutta la durata degli incontri viene interrotta; sono gli stessi ragazzi che incrociamo spesso nelle strade cittadine, intenti a farsi il mazzo per quattro soldi, che rivendicano il loro orgoglio, trovando in campo il rispetto degli avversari e sugli spalti la complicità del pubblico, anche quello di parte avversa. Ci sono anche, inevitabili, le fasi di esasperato agonismo che quando stanno per degenerare vengono sanzionate dai fischi degli spettatori prima ancora che dall'intervento dell'arbitro. Quello che si fa, insomma, durante ogni minuto della rassegna è favorire una cultura non solo del fair play sportivo, ma della tolleranza e del rispetto per l'individuo prima ancora che del calciatore. Anche gli stendardi e gli striscioni appesi alla recinzione o alle tribune fanno capire subito, anche al visitatore della prima volta, che vento tira da queste parti. Un vento sempre più forte, a quanto pare, considerato che tra un mese e mezzo inizierà a Gagliano del Capo (rappresentata al torneo dagli "storici" Kapu Vacanti) il primo mundialito antirazzista di calcio a 5, precisamente dal 9 al 14 agosto.

Un altro grande merito di questa iniziativa è di restituire alla città uno spazio a verde come ce ne sono pochi. Se si trovasse la maniera di renderlo fruibile sempre, senza per questo intralciare le attività che si svolgono negli edifici esistenti nell'area, sarebbe un ottimo risultato per tutti i residenti nella zona. Ma ci pensate a come cambierebbe l'aspetto del quartiere se l'ex Opis e l'ex Galateo diventassero aperti al pubblico? E se si abbattessero quei muri spessi e invalicabili per lasciare posto a più gradevoli recinzioni tipiche dei giardini pubblici di tutte le città "normali"?
Chi scrive è convinto che ogni rione della città debba avere il suo spazio verde, grande o piccolo che sia. Non può bastare la "Villa" che, più che altro, sembra una riserva indiana assediata dallo smog. Né possono bastare interventi di riqualificazione, per ora ancora sulla carta, come la Trax Road ( tra la 167 A e la 167 B a ridosso della strada per S.Cataldo) o il parco dei bambini (alle spalle del Centrum, su viale Giovanni Paolo II). Tantomeno possono bastare quattro panchine e due giochi per bambini messi lì tra selve di palazzi e terreni in attesa di autorizzazione per costruire, costruire, costruire.

Anche per questo motivo "civico" vale la pena assistere all'ultimo atto del torneo. Per la cronaca alle 17 si affronteranno Prophet e Knos United per evitare il cucchiaio di legno; alle 18:30 la finalina tra F.C. KV e Jefferson (rivelazione del torneo) e alle 20:00 la finalissima tra i campioni in carica del Montenegro e i coriacei Outsider. Due modi diversi di intendere il calcio, tatticamente parlando, per una partita dall'esito incertissimo; comunque vada alla fine abbracci, musica, panini e birra per tutti i protagonisti, in campo e fuori.

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