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Calcioscommesse, per i giudici Semeraro decisivo nella combine

Il derby del 15 maggio 2011 fu combinato con "la piena, consapevole, fattiva e decisiva partecipazione di Semeraro". A scriverlo è la Corte di Giustizia federale nelle 43 pagine con cui ha motivato il rigetto del ricorso del Lecce

 

LECCE – Il derby Bari-Lecce del 15 maggio 2011 fu combinato con "la piena, consapevole, fattiva e decisiva partecipazione di Semeraro". A scriverlo è la Corte di Giustizia federale nelle 43 pagine con cui ha motivato il rigetto del ricorso del Lecce, estromesso dalla serie B per responsabilità diretta dell'ex presidente della formazione giallorossa, Pierandrea Semeraro, che si è visto confermare nel processo d'appello al Calcioscommesse l'inibizione di 5 anni.

Una pena, si legge nelle motivazioni della sentenza, “ineccepibilmente motivata e perfettamente calibrata alla gravità del fatto”. Per dimostrare la colpevolezza dell'ex numero uno della società di via Templari, la Corte presieduta da Gerardo Mastrandrea, ha ricostruito i numerosi contatti telefonici tra l'ex capitano del Bari, Andrea Masiello, con gli amici Carella e Giacobbe e Carlo Quarta: “l'ideale tramite con la società del Lecce” per gli “stretti rapporti di quest'ultimo con Semeraro”. “Il culmine di questa negoziazione - scrivono i giudici - viene raggiunto tra il giorno prima della partita e quello del suo svolgimento. Non solo la vigilia vede la visita di Carella e Giacobbe presso l'albergo in cui alloggiava il Bari e fa registrare la promessa di denaro a Bentivoglio, Parisi e Rossi; la mattina della gara viene finalmente consolidata la strategia fraudolenta che vede cinque telefonate prima della stessa tra Carella e Quarta, una al termine sempre tra i due e una ulteriore tra Masiello e Carella”.

Una tesi in contrapposizione alla linea adottata dai difensori di Semeraro, che hanno provato a dimostrare ai giudici di secondo grado l'indipendenza e l'autonomia di Quarta. “E' del tutto certo – secondo la Corte - che mandante e titolare di un interesse personale e societario fosse proprio Semeraro, che fornì a Quarta la provvista necessaria a effettuare i pagamenti da quest'ultimo promessi agli altri associati”.

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