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Cento chilometri del "Passatore", tanti salentini al traguardo di una gara leggendaria

Tanti gli atleti salentini che hanno preso parte alla gara che da Firenze conduce a Faenza sulle tracce del celebre brigante Passatore. Centro chilometri nella leggenda. Ottima la prova di Viviana Verri e del solito Franco Previtero, giunto alla sesta partecipazione

LECCE – E’ un viaggio alla ricerca di se stessi, dei propri limiti e di come superarli. Sì, perché il Passatore non è una gara ma proprio un viaggio, un’esperienza indimenticabile che, ancor più di una maratona, ti cambia per sempre. La "100 chilometri del Passatore" è una competizione podistica di ultramaratona che ogni anno, nell'ultimo sabato di maggio, conduce centinaia di appassionati da Firenze a Faenza. La gara, che si è svolta per la prima volta nel 1973, è intitolata al Passatore, popolare figura della storia e del folclore romagnolo (Stefano Pelloni, detto il Passatore è stato un brigante italiano, attivo nella Romagna di metà Ottocento, il più efferato tra i briganti romagnoli). Con un antenato così non può che essere un’esperienza unica, nel cuore degli Appennini, adatta solo a chi ama le sfide.

Re incontrastato della manifestazione Giorgio Calcaterra, giunto ala decima vittoria consecutiva. Anche quest'anno, per la sesta volta consecutiva e dopo essere stato il primo otrantino, nel 2010, ad affrontarla, Franco Previtero (60enne ex finanziere e grande podista, nella foto11242547_1125246854169197_5450458966815023435_n-2), presidente della società podistica Otranto 800 animato da uno spirito agonistico e sportivo da ammirare, ha preso parte alla “cento chilometri”, chiudendo con l’ottimo tempo di 10 ore, nove minuti e 21 secondi (138esimo assoluto e terzo di categoria). Grande prova anche di Viviana Verri dell’Amatori Corigliano, che dopo essere stata incoronata regina della 100 chilometri del Gargano ha chiuso la prova in 12.59.38. Con loro due altri atleti salentini: Dario Corsini e Fausto Agrosì della Podistica magliese con 10.26.59 (settimo e ottavo nella categoria SM55); per la Podistica Copertino Dario Della Pace (10.38.59), Paolo Nuzzaci (12.50.57) e Gaetano Bilanzone; Antonio Canuti dell’Amatori Lecce in 14.50.11; Antonio Specchia (Amatori Corigliano), giunto al traguardo in 15.51.12. Per l’Action running Monteroni: Davide Campilongo (11.48.27) e Adriano Macchia.

Si parte da Firenze alle 15, in gruppo. Poco dopo, al quinto chilometro, già si sale. Uno “strappo” duro su per la collina di Fiesole, lassù dove Firenze appare ancora più bella. Si continua a salire per dieci chilometri fino alla “Vetta Tre Croci” (a oltre 500 metri). Poi si scende per una quindicina di chilometri, fino ai 195 metri di Borgo San Lorenzo. La discesa mette a dura prova muscoli e articolazioni, con l’Appennino che sembra un gigante che ammalia e fa paura.

L’antico comune del Mugello segna l’inizio di una salita durissima che, attraverso sedici chilometri di ascesa conduce al temuto Passo della Colla di Casaglia, a oltre 900 metri sul livello del mare. Una salita che mette a dura prova gambe e testa, che fa rivivere le centinaia di ore di allenamento, i sacrifici, la forza e la voglia di non mollare. All’arrivo mancano ancora 52 lunghissimi chilometri, l’eternità di una luna discesa che, attraverso luoghi leggendari come Stazione Fantino e San Cassiano, conduce a Brisighella, l’ultimo paese prima dell’ambita meta di Faenza. Da lì mancano 10 chilometri alla conclusione di un’avventura da sogno. Finalmente la soddisfazione di poter contare i chilometri rimanenti facendo un countdown immaginario, avvolti dal buio di una notte che regala brividi e suggestioni, con le luci a brillare all’orizzonte come i fuochi dei briganti che un tempo erano i signori di questi luoghi. Il traguardo è lì a un passo, e con esso un mondo di emozioni impossibili da raccontare.

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