rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Sport

La gioia per il ritorno, l’amarezza per la sconfitta. Le due facce di Franco Lepore

Il 29enne leccese sabato scorso è tornato il campo dopo una lunga squalifica, ma il Messina gli ha rovinato la festa. Da terzino destro si è disimpegnato bene ed è pronto a sfruttare la sua duttilità per mettere in "crisi" mister Franco Lerda

LECCE – Non era certo così che se l’era immaginato, il suo ritorno in giallorosso dopo otto lunghi mesi di squalifica (per i noti fatti di Salernitana - Nocerina dello scorso novembre). Franco Lepore a Messina ha vissuto dapprima la forte emozione di vestire la maglia da titolare, ma poi ha dovuto ingoiare un boccone doppiamente amaro, per la sconfitta per 3 a 1 e per la sostituzione che lo ha visto rimanere negli spogliatoi al termine del primo tempo: fino a che lui è rimasto in campo, il Lecce ha giocato discretamente, conservando con disinvoltura il vantaggio acquisito dopo pochi minuti con il gran goal di Davide Moscardelli.

Durante l’intervallo però, mister Franco Lerda ha deciso di sostituirlo con Carini, nel timore che il 40enne Corona si rendesse pericoloso nel gioco aereo. Una mossa che non ha convinto né i sostenitori giallorossi né gli addetti ai lavori, sia perché è parsa conservativa sia perché il calciatore leccese non sembrava certo a corto di fiato.

“Io mi sento molto bene – ha detto oggi il calciatore in conferenza stampa, al termine dell’allenamento mattutino al ‘Via del Mare’ -, non ho mai mollato allenandomi al massimo, ma il miglior allenamento resta la partita e chi sceglie è solo il mister”. Ora che è tornato a disposizione, sa di poter essere utile al Lecce in più ruoli, da ultimo come terzino: “Se due anni fa mi avessero chiesto di fare il difensore avrei reagito male, ma ora è un’opportunità in più in questa seconda avventura con il Lecce. Con Mannini ci siamo reciprocamente studiati in allenamento e ci siamo trovati bene”.

Sulla giornataccia di sabato in riva allo Stretto, Lepore ha fornito una chiave di lettura che suona come una sorta di mea culpa: “Chi affronta il Lecce lo fa come se fossimo la Juve: tutti si spingono sopra le righe e ci stuzzicano. Dobbiamo essere bravi noi a non cadere nei tranelli e far capire di che pasta siamo fatti”. L’occasione per un pronto riscatto è comunque dietro l'angolo: sabato, alle 14.30, si scende in campo contro la Casertana, formazione reduce da quattro vittorie consecutive e seconda in classifica con 14 punti. Ai tifosi, che conosce bene per essere un leccese verace e tifoso accanito della squadra della sua città - né più né meno come Fabrizio Miccoli - il ragazzo del rione San Pio ha chiesto di avere pazienza e fiducia: "So che non è facile, ma tutti uniti dobbiamo andare nella stessa direzione. Anche club come Verona e Perugia hanno penato anni il Lega Pro prima di risalire la china”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La gioia per il ritorno, l’amarezza per la sconfitta. Le due facce di Franco Lepore

LeccePrima è in caricamento