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Mister Rizzo e il curioso retroscena: "Al Lecce non ho detto subito sì"

Il nuovo tecnico del Lecce si è presentato con sincerità e realismo: non ci saranno rivoluzioni tattiche. Da subito in campo la formazione migliore: "Le motivazioni non si trovano a comando"

LECCE – “Non ho accettato subito, ci ho messo una ventina di minuti. Tra me e me pensavo: se sono venuti a chiedermi di allenare il Lecce in un momento così delicato o pensano che sia molto bravo oppure sono dei pazzi loro”. Un modo, forse, per dire che ha sentito per un attimo puzza di bruciato.

Si è conclusa così, con l’ammissione dei tentennamenti vissuti dopo il primo incontro con i dirigenti del club, la conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico del Lecce, Roberto Rizzo, subentrato all’esonerato Pasquale Padalino. La prima uscita, nella sala stampa del Via del Mare, è avvenuta all’insegna della sicurezza e del realismo: il suo Lecce manterrà il profilo tattico impresso da chi lo ha preceduto, con l’apporto di qualche modifica. Non ci saranno stravolgimenti, ma solo accorgimenti.

“Tempo non ne abbiamo – ha dichiarato infatti durante la sua presentazione – e sarebbe una follia pensare di poter fare e disfare”. Rizzo si è detto convinto di aver trovato un gruppo integro, al quale chiederà di tirar fuori quel qualcosa in più “anche per fare giustizia del lavoro del vecchio tecnico”.

L’ex calciatore salentino, oggi 56enne, ha precisato che non si confronterà direttamente con Padalino alla ricerca di qualche indicazione utile, ma ha anche aggiunto di aver apprezzato il lavoro del collega foggiano che ha avuto modo di seguire in molte partite del Lecce, assistendovi in qualche occasione dalla tribuna, in altre guardando la tv.  

Sotto lo sguardo discreto del presidente Enrico Tundo, di Saverio Sticchi Damiani, di Corrado Liguori, il nuovo allenatore del Lecce ha dichiarato di aver interpretato la difesa da parte della società nei confronti del precedente tecnico come una dimostrazione di serietà e coraggio. In fondo la sua convinzione è che il Lecce abbia semplicemente trovato sulla propria strada una squadra più forte, il Foggia.

Accanto a Rizzo era seduto il responsabile tecnico, Mauro Meluso, che così ha spiegato la decisione di allontanare Padalino dopo la sconfitta con il Messina: “Abbiamo sperato, dopo la sconfitta di Foggia, che con le buone prestazioni si potesse ricucire lo strappo con l’ambiente, ma ci siamo resi conto che di questo passo avremmo disputato i play off con l’handicap della contestazione. Poi è stato determinante il fatto che Rizzo fosse libero, e che conoscesse l’ambiente”.

Insomma, quella di Rizzo, che Meluso conosce da decenni per aver condiviso tre stagioni nel Monopoli, non è stata una scelta di ripiego: “Da subito si è pensato a lui, anche per avere una certa continuità tattica”. Da alcune risposte del tecnico si è compreso che il Lecce proverà a giocare con meno palleggi e più verticalizzazioni e che uno degli obiettivi principali sarà quello di riportare su buoni livelli, dal punto di visto tecnico e mentale, quei calciatori che per vari motivi si sono mostrati in fase di appannamento.

Fondamentale sarà dunque – ha detto – trasmettere ai calciatori la consapevolezza di poter giocare con il pubblico al proprio fianco. Certo la squadra dovrà dimostrare di aver compreso la lezione: “E’ mia intenzione anche in queste due restanti partite della stagione regolare mettere in campo la migliore formazione possibile. Se a qualcuno potessero sembrare inutile, per me sono di fondamentale importanza. A me hanno insegnato che vincere aiuta a vincere per cui anche sotto l’aspetto mentale la squadra deve essere pronta: le motivazioni non sono l’interruttore della luce che tu accendi e spegni a comando, le crei giorno per giorno con lavoro, sacrificio, con la partita e non posso un giorno dire oggi rallentiamo e fra quindici giorni da questo momento andiamo a mille”.

Rizzo riparte dunque dalla panchina che nel 2006 aveva presidiato, da gennaio in poi, nel tentativo, sfumato non per molto, di garantire la permanenza del Lecce in serie A e sulla quale poi era tornato a sedere come vice di Gigi De Canio. A fine conferenza il decano dei giornalisti sportivi, Elio Donno, ha ricordato al nuovo allenatore dei giallorossi che fu proprio un leccese, Mimino Renna, a ottenere la storica promozione del Lecce in serie B nel 1976.

Lo staff di Rizzo è completato da Sandro Morello, tecnico in seconda e già vice di Checco Moriero nella sua breve esperienza a Lecce, dal preparatore atletico Paolo Redavid, già contrattualizzato nella stagione 2014/2015 e da Raffaele Tumolo, già in organico come responsabile nel settore giovanile dell’area fisico-atletica. Subito dopo la conferenza il nuovo allenatore del Lecce ha diretto il suo primo allenamento davanti a un discreto numero di tifosi.

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