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Due cordate hanno chiamato Tesoro: una è italiana, l’altra porta ad uno sceicco

Dopo l'annuncio del disimpegno a fine stagione dell'attuale proprietà, potenziali acquirenti hanno contattato il patron che ha chiesto, come premessa, una fidejussione di mezzo milione di euro. Con un fiduciario dell'imprenditore Milani, di Frosinone, un incontro c'è già stato

LECCE – Ci sono due cordate che hanno manifestato interesse per le sorti dell’Us Lecce : si tratta dell’imprenditore edile Gianni Milani, originario di Frosinone, e di un gruppo, di cui fanno parte l’agente Fifa Vincenzo Morabito e il casaranese Ludovico Fattizzo, che si sta muovendo per conto di uno sceicco. L’annuncio del disimpegno da parte della famiglia Tesoro, fatto nella conferenza stampa di giovedì scorso, ha quindi prodotto un primo passo in avanti dei potenziali acquirenti.

Savino Tesoro ha chiesto una fidejussione di mezzo milione di euro per porre le basi di una trattativa vera e propria: vuol fare le cose secondo le dovute forme, evitando fughe in avanti e far procedere le interlocuzioni con la dovuta riservatezza, per non condizionare il percorso di una squadra che ha dato segni importanti di recupero in vista della lunga lotta per i play-off.

Con un fiduciario di Milani, il presidente del Galatina Massimiliano Lippolis, un incontro faccia a faccia c’è già stato domenica. E l’imprenditore laziale sarà questa sera in collegamento telefonico con la trasmissione Leccezionale.tv sul canale 73 del digitale terrestre. Con l’altra cordata il confronto è previsto la prossima settimana. Intanto il Lecce torna sul campo nel pomeriggio di oggi, a Squinzano, per iniziare a preparare la sfida al Messina, in programma lunedì sera.

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