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Con l'unico tiro il Cosenza vince la partita. Lecce impotente, segnali di crisi

Brutta prestazione dei giallorossi che subiscono il goal alla prima occasione e poi, pur facendo tanto possesso, non inquadrano quasi mai la porta. Solo Abruzzese, di testa, costringe Ravaglia agli straordinari. Il terzo posto resta a quattro punti

LECCE – Punito sull’unica occasione creata dal Cosenza in tutta la partita, il Lecce subisce una sconfitta che complica il cammino, già di per sé difficile, verso i play-off. Giornata quindi particolarmente amara, nell'anniversario numero 107 della fondazione del primo club calcistico nel capoluogo salentino.

Quella della squadra di Bollini è stata una prestazione per certi versi sconcertante, che ha messo a nudo due limiti che si erano già palesati altre volte: il primo è l’incapacità di creare opportunità da rete, dovuta a una evidente carenza in organico quanto alle prime punte, ma anche alla leggerezza degli esterni, abili, dotati e volenterosi quanto si vuole, ma troppo discontinui nell’apporto al gioco; il secondo è di tipo mentale, e nemmeno questa è una novità: Abruzzese e compagni sembrano talvolta peccare di concentrazione, di immedesimazione nel ritmo della gara. Finito il pressing delle prime uscite, che aveva fatto salire di giri tutto il motore nell’illusione di tamponare le falle strutturali, il Lecce ha finito per dimostrare anche oggi quell’atteggiamento compassato e anche cervellotico che lo ha imprigionato in quasi tutti i campi “minori” del girone dove ha collezionato qualche pessima figura di troppo.

L’allenatore dei giallorossi non ha certo indovinato la formazione di partenza: forse confidando troppo nei suoi, ha mandato in campo una formazione con due sorprese: Filipe Gomes per Salvi e Manconi per Gustavo. Una mossa, certo, da leggere anche con la necessità di rifiatare dopo l’impegno di mercoledì contro la Salernitana ma che non ha dato i frutti sperati. L’ex attaccante del Novara è rimasto quasi sempre ai margini del gioco, commettendo anche qualche errore di troppo fino ad essere sostituito alla fine del primo tempo.

Primo tempo

La formazione di Bollini assume l’iniziativa e per due volte, con un colpo di testa di Lopez e con un tiro di Moscardelli dal limite dell’area di rigore, mette in allarme il portiere Ravaglia, ma i padroni di casa trovano in vantaggio al primo contropiede, con Calderini che macina decine di metri per vie centrali, salta come birilli prima Vinetot e poi Diniz chiudendo quindi con un diagonale che rimbalza sul lato interno del palo prima di finire in rete. Nell’occasione, nata dalla perdita del possesso di palla da parte dei giallorossi sul lato destro della trequarti cosentina, è palese il buco a centrocampo.

Incassata la rete i salentini – schierano Embalo alla destra e Manconi alla sinistra di Moscardelli – cercano di rimediare davanti ad una compagine che gioca con nove uomini dietro la linea del pallone. Al minuto 18 Ravaglia è provvidenziale nel respingere sulla linea di porta un colpo di testa di Abruzzese, a 25’ si protende in tuffo su un tiro di Embalo che sibila sul pallo alla sua destra. Moscardelli reclama un calcio di rigore alla mezzora e ha ragione: il calcio che riceve sul ginocchio, nel tentativo di liberarsi dalla morsa di tre avversari, è netto.

Secondo tempo

Nella ripresa c’è Gustavo per Manconi, ma il brasiliano si posizione sul lato destro con Embalo dall’altra parte. E’ proprio il nuovo entrato ad avere una buona opportunità, di testa, ma la sua conclusione è fuori misura. Al minuto 58 un’altra sostituzione per Bollini: dentro Salvi per Filipe Gomes, pochi secondi dopo è Mannini che lascia partire un tiro, all’interno dell’area di rigore, che si spegne al lato della porta di Ravaglia.

Il Cosenza non fa nulla e resta tutto nella propria metà campo ma il Lecce, a dire il vero, inquadra lo specchio della porta solo una volta con una conclusione al volo di Embalo, al 75’, che l’estremo cosentino neutralizza senza problemi. Un minuto prima Bollini si era giocato anche la carta Miccoli, per Vinetot (ammonito e dolorante per una botta al naso). Ma fino al minuto 96’ per i salentini è solo un continuo e sterile tentativo di arrivare al pareggio, con Ravaglia chiamato in causa una volta soltanto su tiro senza velleità di Miccoli.

In attesa del posticipo tra Salernitana e Matera, che si trova ad una sola lunghezza dal Lecce, i salentini sono comunque a quattro punti dal terzo posto (Casertana e Juve Stabia), il che significa che tutto è ancora in gioco, ma anche che, a otto giornate dalla fine, bisogna immediatamente invertire la direzione di marcia e ritrovare quello spirito battagliero e coeso che in questo campionato non è mai stata la prerogativa dei giallorossi. E’ il momento dei leader, quelli veri. Dentro e fuori dal terreno di gioco. Forse anche un ritiro, a questo punto, non farebbe male: spazio per le chiacchiere non ne resta affatto.

Risultati, classifica e prossimo turno.

I risultati della 31esima giornata: Aversa-Reggina 0 a 1; Foggia-Messina 2 a 0; Lupa Roma – Juve Stabia 0 a 3; Cosenza-Lecce  1 a 0; Vigor Lamezia-Benevento 0 a 1; Melfi-Martina 0 a 0; Savoia-Catanzaro 1 a 1; Ischia - Casertana 1 a 1; Barletta - Paganese (ore 18); Salernitana-Matera (lunedì)

La classifica: Salernitana e Benevento 64; Juve Stabia e Casertana 55; Lecce 51; Matera 50; Foggia 49; Catanzaro 44; Vigor Lamezia 39; Barletta e Cosenza 36; Martina 35; Lupa Roma e Paganese 33; Melfi 32; Savoia 26; Aversa e Messina 25; Ischia 24; Reggina 22.

La prossima giornata: Casertana-Benevento; Messina-Cosenza; Paganese-Savoia; Matera-Vigor Lamezia; Lecce-Aversa; Reggina-Melfi; Juve Stabia-Ischia; Lupa Roma-Foggia; Catanzaro-Salernitana; Martina-Barletta.

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