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Sabato, 20 Aprile 2024
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Da Milano a Roma le imprese di due grandi maratoneti salentini

Nella città meneghina la grande prova di Bergamo, a roma brilla la giovane stella di Villazala, salentino d'adozione

LECCE – Stesso nome, distanza, fatica, impegno, cuore e soprattutto umiltà. Storie simili ma diverse, proprio come le origini, di due campioni salentini (uno d’adozione) che nella grande domenica delle maratone hanno dato lustro e orgoglio alle loro squadre e alla loro terra, correndo e tagliando il traguardo nella gara più bella, quella che sa regalare emozioni e sensazioni uniche, 42,195 chilometri da vivere come un lungo viaggio reale e interiore, ultimo frammento di mesi di fatica e allenamento, sacrifici e abnegazione.

Nella Milano Marathon il solito immenso Crystian Bergamo, atleta che non ha bisogno di presentazioni, da anni alla ribalta nazionale, ha chiuso la maratona in 2 ore e 39 minuti, 43esimo assoluto e terzo di categoria. Il presidente dell’Asd La Mandra ha sfoderato l’ennesima grande prestazione degli ultimi anni (da ricordare il secondo posto alla Maratona del Barocco, alle spalle di re Giorgio Calcaterra), superando anche alcuni problemi fisici che lo hanno condizionato nella seconda parte di gara, impedendogli di ottenere un risultato ancora più prestigioso. Il piccolo grande atleta di Calimera, ambasciatore della 361°, ha colorato con la sua maglia arancione le vie del capoluogo lombardo, portando il Salento sul podio. Classe, talento, abnegazione, forza di volontà e grandi doti fisiche sono le componenti alla base dei successi di Crystian Bergamo, atleta dal cuore grande, capace di dispensare sorrisi, consigli e incoraggiamenti anche all’ultimo all’arrivo. Doti umane che lo hanno reso uno degli atleti più amati alle nostre latitudini, un esempio e un punto di riferimento dei tanti appassionati, l'ormai celebre #bergamostyle.

“Ho preparato bene questa gara – commenta Bergamo –. L'ultima settimana non è stata molto tranquilla però a causa di alcuni tragici eventi ed il morale non era quello giusto, ma la voglia di fare una bella gara è iniziata subito dopo lo start. Ho cercato di capitalizzare al meglio i sacrifici fatti in tutti gli allenamenti, e ripagare tutti coloro che mi sono stati vicino e mi hanno aiutato in questa preparazione. Sembrava che le gambe girassero per bene, la giornata era ideale, ho trovato un ottimo gruppo che viaggiava al ritmo che mi ero prefissato, anche se mi aspettavo un percorso molto più scorrevole. La presenza di strade con tanti sanpietrini e diversi cambi di direzione rallenta un po' ma non eccessivamente. Purtroppo però le incognite In questo sport sono sempre dietro l'angolo, e allora per alcuni problemi di stomaco ho dovuto rallentare un po’ alla fine. Comunque ho ottenuto un crono accettabile e non mi posso lamentare. Probabilmente il ritmo al quale avrei dovuto correre alla fine è quello e mi ha portato il risultato finale, quindi sono contento e riparto da qui per preparare il prossimo obiettivo: la maratona di New York”.

A brillare nella “città eterna”, invece, è stato Christian Villazala Carton (spagnolo d’origine e salentino d’adozione) della Nest, che dopo l’esordio da sogno a New York si è ripetuto nella maratona di Roma con un’altra grande prestazione. Per il talento spagnolo, dopo i successi conquistati nel triathlon, il fantastico tempo di 2 ore, 42 minuti e 30 secondi (con un Cristian-2personale abbassato di quattro minuti), 34esimo assoluto e quinto di categoria. Alla Nest, sotto la guida del maestro Stefano De Razza, l’atleta di Leon ha trovato la giusta maturazione che lo sta portando a conquistare titoli e successi. Un ragazzo dal cuore grande e dall’immancabile sorriso, dotato di quella rara umiltà di chi è pronto ad applaudire e celebrare gli altri più che se stesso. Dal cuore della Spagna, terra antica popolati dai celti e dai romani, capitale militare della Hispania Romana, terra di pellegrini e di viandanti per Santiago de Compostela, a Lecce Christian ha trovato una seconda casa, conquistando tutti con i suoi modi gentili e l’immenso talento. Nell’Urbe ha scritto un’altra pagina della sua storia personale e sportiva, a soli 26 anni lo attendono tante gare e, di sicuro, tante ottime prove. Lui saprà affrontarle con la sua immancabile allegria e quella serenità che è propria dei campioni, nella vita e nello sport.

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