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Sabato, 20 Aprile 2024
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Idrusa: ottimo settimo posto alla Barcolana di Trieste

Anche il Salento ha fatto festa alla Barcolana, e in grande stile. Paolo Montefusco, Giuseppe Miglietta e soci si sono presentati a Trieste da protagonisti attesi ed hanno mantenuto le promesse

Anche il Salento ha fatto festa alla Barcolana, ed in grande stile. Paolo Montefusco, Giuseppe Miglietta e soci si sono presentati infatti a Trieste da protagonisti attesi ed hanno mantenuto le promesse. Il settimo posto finale è un risultato straordinario tra 1.800 imbarcazioni di ogni stazza. Merito della caratura del team, con bacheche sovrabbondanti di titoli e uomini provenienti anche dall'America's Cup 2007. Merito anche e soprattutto però di Idrusa, il Supermaxi da 80 piedi del Montefusco Sailing Project.

Alla regata velica più colorata e spettacolare del mondo in termini numerici, Idrusa (la dea delle acque) si è presentata per la prima volta ma già con il ruolo di outsider di lusso. Il quadrilatero che racchiudeva le 16 miglia di regata ha visto vincere con il nuovo record il favorito assoluto Alfa Romeo 2, il 100 piedi ad altissima tecnologia nato per le gare in tempo reale. Dietro MaxiJena e poi a seguire, fino appunto al settimo posto assoluto di Idrusa.

"L'esperienza a bordo non mancava per per evitare la trappola della mancanza di spazio di manovra in partenza -racconta Paolo Montefusco, per tutti "Poncho"- e indovinare la partenza giusta. Questo fattore ha reso avvincente la sfida con le altre gemelle di Idrusa. Ben cinque, tutte nate dalla matita di un mago come Bruce Farr. E al loro timone draghi di mare come Mauro Pellaschier, Cino Ricci e Alberto Leghissa".

Poco pù di un'ora di competizione per la regata triestina di chiusura della stagione velica dell'Adriatico, seguita da circa 250.000 persone da terra e da mare. Un'ora in diretta RAI da far tremare i polsi dove Idrusa cercava un piazzamento tra il quinto ed il decimo posto. È arrivato appunto il settimo, solo Pellaschier (6°) ha superato Montefusco, tutti gli altri Farr 80 dietro la barca salentina.

E per l'occasione il Montefusco Sailing Project si era attrezzato a dovere, grazie anche agli sponsor che l'hanno sostenuto: Calvi spa, Provincia di Lecce, De Vitis Logistic e Marina Blu Salento. Tra i 18 componenti l'equipaggio c'erano a prua Alessandro Santangelo (+39) e Andrea Quartulli, all'albero Luciano "Obelix" Lippolis e Agostino Marottoli, alle drizze Massimo "Centurione" Galli e Gabriele Gorgoni, tailers Stefano Pelizzi, Ines Montefusco con il figlio Simone Ferrarese, crew boss Francesco Pelizza, alla randa Giuseppe Miglietta, alla tattica Gianfranco Noè, al timone Paolo Montefusco, regolazione volanti e grinders gli altri soci del MSP Vante Todisco, Fredy Montinari ed Enzo Pavone insieme con Guido Montefusco, regolazione carrello randa Riccardo Chini.

"Un equipaggio forte, efficiente. L'unico scrupolo rimane di essere giunti a questo appuntamento senza aver mai testato la barca in condizioni di vento a 30 nodi -conclude Montefusco, all'ottava presenza alla Barcolana, la terza come armatore dopo le due esperienze su Pegaso-. Anche il rinvio del Trofeo Bernetti una settimana fa (per troppo vento, ndr), in questo senso, ci ha giocato contro. Per Idrusa si è trattato della prima prova vera con una flotta di migliaia di barche e, se non avessimo accusato un calo decisivo di vento sul primo lato sottocosta, sarebbe finita anche meglio. Comunque la sfida è stata affascinante e col desiderio di rigiocarcela tutta l'anno prossimo".

Idrusa si è presentata a Trieste al termine della sua prima stagione in mare in cui l'affiatamento tra barca ed equipaggio è stato sempre più convincente, seppur sempre con vento leggero. Si è partiti dai due secondi posti alla Pesaro-Rovigno e alla Brindisi Corfù per inanellare le vittorie in sequenza alla Civitanova-Sebenico, alla S. Foca-Montenegro e alla Pizzomunno Cup. Trieste ha rappresentato invece il prim test duro, significativo sui materiali e sulle caratteristiche delle vele (tutte realizzate nella veleria di casa) con grande compiacimento per il risultato ottenuto. E così, a stagione finita, si raccoglie anche la soddisfazione della crescita continua di prestazioni che ha alzato a dismisura la credibilità del progetto salentino Montefusco Sailing Project tra tutti gli addetti ai lavori della vela italiana.

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