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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il dopo derby: a Lecce ormai è elegia del numero 4

La squadra tornerà ad allenarsi il 2 gennaio. Intanto sui siti web dei tifosi leccesi e baresi, e su Youtube, si scatena la battaglia post-derby. Battute in dialetto e quel 4 che ritorna ossessivo

Il 2 gennaio il Lecce si ritroverà al "Colaci" di Calimera per riprendere gli allenamenti. Mister Papadopulo ha premiato gli ultimi risultati della squadra con tre giorni in più di festa. Una porzione di vacanze in regalo sotto l'albero che porterà necessariamente a dover smaltire qualche porzione di troppo di panettone. E anche in fretta, perché all'orizzonte già si staglia l'impegno interno con il Messina, una sorta di derby meridionale fra giallorossi che rimanda inevitabilmente ai bei giorni della serie A. Per questa gara mancherà Ariatti, squalificato. Il tecnico del Lecce potrà contare comunque sul ritorno di Ardito a centrocampo. L'eventuale recupero di Giuliatto dovrebbe completare i ranghi. Nessun reale problema di formazione, insomma. Anche se piovono da diverse parti alcune voci, tutte da verificare. Il "pacarito" Valdes potrebbe non svolazzare più con la maglia giallorossa ed essere ceduto. Non è mistero il fatto che voglia giocare con maggiore continuità, dando enfasi alla sua classe, senz'altro cristallina. Anche se nel Lecce non ha trovato, finora, troppo spazio. E l'esclusione dalla rosa nel derby con il Bari, ufficialmente per problemi fisici, potrebbe essere un campanello d'allarme.

A proposito di derby. Il 4 a 0 rifilato al Bari nell'astronave del "San Nicola" è già storia. Il Natale pugliese è scandito dagli sfottò a distanza fra le due tifoserie, che stanno andando ben oltre la gara, ormai archiviata. Esperienza insegna che proseguiranno ancora molto, molto a lungo. E Internet sta agevolando la faccenda. I blog dove si ritrovano i curvaioli internauti sono colmi di messaggi d'ogni tipo. Con incursioni da una parte e dall'altra per coloratissimi sberleffi nelle due parlate. In alcuni casi esempi di vero e proprio cabaret. Si va dal sofisticato "vittoria affossa-cozze", al più grezzo "scannati, scannati, scannati, scannati". Recitato rigorosamente quattro volte. Il numero quattro è entrato nella testa dei tifosi leccesi come un'ossessione martellante. Le battute richiamano la smorfia, il clima, il santo patrono: "Alla tombola è uscito il 4 "la" Bari, e ho vinto; freddo a Bari, meno 4 gradi; miracolo in piazza, Sant'Oronzo ha aperto il quarto dito". I tifosi si sbizzarriscono su https://www.leccecalcio.net e https://www.wlecce.it, dove non mancano - tra l'altro - alcune sfide in famiglia fra neo-papadopuliani e vetero-zemaniani. Fermo restando che, dopo qualche simpatico accapigliamento, si ritorna ad essere tutti fratelli sotto l'egida del trionfo. Come dire, parole ai quattro venti.

I cugini di Bari s'incontrano soprattutto su https://www.solobari.it. Bene o male tutti concordi nel chiedere la testa di Matarrese (non certo una novità), si dividono fra chi comunque ritiene di aver vinto ai punti sugli spalti la guerra canora e chi, invece, dei cori s'interessa poco e pensa al futuro della squadra. Ma è soprattutto sui numeri che le due tifoserie hanno un infinito battibecco. I baresi sostengono di aver invaso Lecce, lo scorso anno, molto più di quanto i leccesi sarebbero stati in grado di fare a parti invertire questa stagione. Ed è braccio di ferro. "Non vi sentivamo", dicono da una parte. "No, non vi sentivamo noi", rispondono dall'altra (ovviamente si tratta di libere traduzioni personali spogliate dagli epiteti, Ndr). E quando qualcuno (mosca bianca, per la verità) - udite, udite - si complimenta con l'avversario, subito nascono atroci sospetti di infiltrazioni da parte di guastatori di professione, per motivi però non meglio spiegabili. Non mancano poi i messaggi delle altre tifoserie. I palermitani gemellati dei leccesi che si prodigano in complimenti, ma anche i foggiani e i tarantini che intervengono a vario titolo. Ma la sfida più avvincente è quella su Youtube, dove leccesi e baresi stanno postando decine di video, per rievocare soprattutto i cori. E' ormai storia quello che riprende in curva il sindaco Paolo Perrone e, poco dopo, il tifoso leccese pericolosamente arrampicato sul tetto del San Nicola per issare i drappi giallorossi.

Nell'era degli stadi ingabbiati da norme rigide che hanno scolorito gli spalti, il derby fra Lecce e Bari ha risentito soprattutto dell'assenza di quelle spettacolari coreografie che da sempre rappresentano la sfida nella sfida. Corre da più parti l'idea che l'Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale debba ripensare alcuni punti delle normative. Anche perché non è certo cancellando il colore che si combatte la violenza. Sono già abbastanza grigi certi quartieri periferici delle nostre città. Rivedere certe tonalità durante uno di quei derby che, per definizione, è sempre stato fra i più colorati d'Italia, non aiuta lo spettacolo. Ed è paradossale che in soccorso al folklore e alla tradizione debbano venire le nuove tecnologie. Per fortuna c'è il Web, ed il virtuale piace sempre più. Ma certo, il tifo del mondo reale è più affascinante.

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