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In piazza per chiedere rispetto dopo gli "sgarbi" delle giacchette nere

Un centinaio di tifosi con striscione al seguito è sceso in piazza accanto a Moscardelli, Di Chiara e Lepore, alcuni dei tesserati espulsi sabato nella grottesca gara di Catanzaro che ha sollevato un polverone. Una riunione autoconvocata in piazza per dare una scossa ai vertici della Lega Pro

LECCE - “Zitto e mosca”, come suggerisce un motto popolare? Zitto, Mosca, davvero non sta. Mosca è, ovviamente, il diminutivo del bomber Moscardelli (nella foto in basso) che già in un tweet infuocato, dopo aver preso cinque giornate di squalifica (ergo, fine anticipata della stagione) ha espresso ieri tutta la sua rabbia dopo l’espulsione di Catanzaro, solo la prima di una serie a dir poco grottesca. Nel tritacarne dell’arbitro Lanza da Torino, sabato scorso, sono poi finiti anche Di Chiara, Mannini e Lepore, e questo per parlare “solo” dei calciatori, visto che nel taccuino dei cattivi di giornata c’è finito anche il team manager Lillo.

E così, oggi, il bomber noto per diffondere la barba, s’è presentato in piazza Mazzini per diffondere anche un pensiero: più rispetto per il Lecce. Con lui c’erano alcuni dei protagonisti della mattanza calabrese, vale a dire Di Chiara e il leccese doc Lepore. Al loro fianco, un centinaio di tifosi con eloquente striscione al seguito. La manifestazione è stata autoconvocata proprio da alcuni sostenitori (senza evidenti simboli riconducibili a qualche gruppo in particolare), dunque, per lanciare un segnale forte e chiaro ai vertici della categoria. Anche perché i giallorossi, quest’anno, hanno lamentato un trattamento “scortese”, anche in qualche altra occasione.

IMG-20150331-WA0000-2Per non andare lontano nel tempo, basti citare la sconfitta dell’11 marzo in casa della Salernitana, con i padroni di casa graziati per due rigori non ravvisati dal signor Rapuano da Rimini. Una risposta forte e chiara, dunque, quella odierna, e nel pieno della piazza, quindi non lontano della sede del club.

I calciatori hanno parlato a lungo con i sostenitori intervenuti e si sono intrattenuti per qualche foto ricordo di un’annata che, si spera, con tutte le difficoltà del caso, possa portare qualche speranza in un finale che si annuncia molto complesso. Poco dopo è arrivato a fare la sua comparsa anche il presidente Savino Tesoro.

Se questa pacifica protesta servirà a qualcosa, per dare una scossa a chi regge le redini della Lega Pro, ovviamente non si sa. Ma, visto l’andazzo, meglio ogni tanto alzare la voce che tenersi sempre tutto dentro, avranno pensato in molti. Ormai, o la va o la spacca.

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