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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Sport

"La cultura contro la violenza. Non bastano le leggi"

Massimo Alfarano, assessore allo Sport del Comune di Lecce, ha partecipato oggi all'incontro "Violenza, calcio arbitri e misure di sicurezza. Cosa manca. Cosa serve". Presente anche il prefetto

"Il troppo denaro nello sport è la causa di un eccesso nelle aspettative di dirigenti e tifosi. Questo eccesso di aspettative si tramuta in un eccesso di polemiche e di violenze, fuori e dentro gli stadi". Massimo Alfarano, assessore allo Sport del Comune di Lecce, ha partecipato oggi all'incontro "Violenza, calcio arbitri e misure di sicurezza. Cosa manca. Cosa serve", che si è tenuto presso la sede leccese dell'Associazione italiana arbitri. Al dibattito hanno partecipato, fra gli altri, anche il prefetto Gianfranco Casilli, il presidente della Figc di Puglia Vito Tisci, il commissario regionale dell'Aia Puglia Luigi Celli, l'assessore provinciale allo Sport Salvatore Capone ed del Presidente dell'Aia di Lecce Antonio Pascariello.

Al termine dell'incontro l'assessore ha rilasciato una lunga dichiarazione personale, tesa a stemperare gli animi. "Sugli arbitri italiani - dice Alfarano -, che ad oggi garantiscono il regolare svolgimento delle partite professionistiche e che a detta dei campioni che giocano all'estero sono i migliori d'Europa e del mondo, si sta materializzando una cappa di eccessiva pressione che li porta ancora di più a sbagliare, sottraendo loro la necessaria lucidità. Stemperare le polemiche vuol dire voler bene al calcio. Stemperare le polemiche vuol dire dare un calcio alla violenza. Del resto come per tutte le categorie gli errori di qualcuno non possono essere pagate da tutti. Gli arbitri sono e saranno componente preziosa e fondamentale del giuoco del calcio".

"Mi attiverò in tutte le forme e in tutti i modi possibili per contribuire alla diffusione nella nostra città della cultura dello sport, che è cultura di vita, cultura di benessere morale, cultura di benessere fisico, cultura del rispetto dell'altro. Mi attiverò - ha proseguito l'assessore - per la diffusione in ogni progetto che miri a smantellare alle radici ogni forma di violenza sul rettangolo verde di gioco, all'interno degli stadi e all'esterno di questi. La violenza negli stadi non si elimina con un provvedimento ad hoc, con una legge miracolo, ma bisogna seminare nel tempo con l'impegno negli anni e, nel tempo, investire sulle giovani generazioni, dal momento che i buoni frutti della cultura dello sport si potranno raccogliere soltanto se nel tempo si eliminerà alla radice il seme della inutile contrapposizione".

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