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Lecce, a Messina per vincere. Sperando nel Mantova

Ultimi sgoccioli di stagione, due gare sul filo del rasoio per conoscere il destino del Lecce: serie A diretta o play-off? Messina si staglia all'orizzonte come una tappa decisiva in un finale rovente

Ultimi sgoccioli di stagione, due gare sul filo del rasoio per conoscere il destino del Lecce: serie A diretta o play-off? Messina si staglia all'orizzonte come una tappa decisiva in un finale arroventato da polemiche per il derby malamente regalato al Bari. Con ciò che ne è conseguito, più che a livello di orgoglio della tifoseria ferita per lo smacco, sotto il profilo della classifica. I biancorossi, più guardinghi e determinati, hanno fatto esattamente la gara che avrebbe dovuto svolgere il Lecce. Un Lecce bloccato sulle gambe, con evidenti sfilacciamenti fra centrocampo e attacco e preoccupanti buchi difensivi. Ma più che alla condizione fisica (apparsa, piuttosto, eccellente in quel di Bergamo solo una settimana prima) da più parti si è imputato il problema all'atteggiamento mentale.

Per 45 minuti ha dominato il vuoto. Poi, due sonori ceffoni del Bari in apertura di secondo tempo. Con una risposta tardiva, arrivata peraltro dopo l'innesto di Valdes, che ha dato più rapidità alle incursioni, ma poca sostanza. La rabbia ancora non è stata smaltita, da molti. Sulla graticola l'allenatore del Lecce, Giuseppe Papadopulo, e diversi calciatori. Capitan Zanchetta ha imputato la sconfitta all'eccessivo stress, alla necessità di fare risultato, ma anche questa giustificazione ha lasciato perplessi molti. Piuttosto, quando ormai il campionato sta per sancire i suoi verdetti, si può già abbozzare un giudizio sul rendimento della formazione salentina. E questo anche alla luce del fatto che la gara con il Bari è apparsa la fotocopia di diverse altre uscite interne: il vero, grande campionato del Lecce è stato lontano dal "Via del Mare", dove, di fronte a squadre più aperte e obbligate a fare gioco davanti al proprio pubblico, gli incursori salentini hanno avuto più facilità nel liberarsi al tiro, forti di una classe cristallina.

Diversamente, in casa, davanti a formazioni più chiuse (a volte in modo esasperato), il Lecce in più di un'occasione non è riuscito a trovare la chiave di volta, sacrificando punti importanti all'altare delle contendenti. Ecco perché si può essere vagamente ottimisti per la trasferta di Messina: il Lecce potrebbe uscire vittorioso, contando proprio sulla voglia che avranno i siciliani di chiudere in bellezza in casa, rischiando così di aprire varchi nelle retrovie. Anche se mai come questa volta vi sono due incognite. Una è indipendente da Lecce, sebbene si tratti di sorti legate a doppio filo, e riguarda il Bologna: i felsinei se la vedranno a Mantova, in una gara di difficile pronostico. I lombardi, finora, hanno sempre lottato onorando gli impegni, anche se il sogno play-off s'è arenato da tempo. L'altra concerne la formazione che scenderà in campo a Messina: Papadopulo ha gli uomini contati come mai era accaduto questa stagione.

Assenti forzati Corvia, Munari e Zanchetta, in dubbio Rosati, Schiavi, Esposito e Giuliatto (colpiti da sindrome influenzale), quasi sicuramente fuori per problemi fisici, ancora una volta, Ardito. Difficile capire, oggi, come potrà giocare il Lecce. Una delle certezze è data dalla presenza di Giuseppe Vives: sarà lui a sostituire Zanchetta in cabina di regia. Per il resto, non si esclude la possibilità di un 4-4-2 un po' forzato, a causa delle defezioni. Dalla partitella di oggi non sono emerse indicazioni. Papadopulo ha mischiato le carte, facendo giocare anche gli squalificati. Una soluzione potrebbe essere la seguente: Benussi in porta; difesa a quattro composta da marcatori puri, quali Polenghi, Diamoutene, Fabiano e Cottafava; centrocampo meno folto del solito, con Angelo, Budianskiy, Vives e Ariatti; attacco con Tiribocchi e Abbruscato (o Valdes).

Diversamente, per prevedere un 3-5-2 bisognerebbe togliere uno fra i quattro difensivi e provare, ad esempio, la carta Mihoubi sulla fascia sinistra, anche se il franco-algerino non gioca da tempo. Tutto questo, ovviamente, qualora non dovesse recuperare Giuliatto. Ma al di là degli uomini che scenderanno in campo, il Lecce è chiamato ad esaltare le sue doti migliori, per tentare di raddrizzare le sorti e raggiungere quel secondo posto appena sfiorato e già sfuggito di mano. E sempre con un orecchio puntato sul campo di Mantova. Per i tifosi dei giallorossi si preannuncia una nuova domenica di passione.

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