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Il Lecce a Cagliari va vicino alla vittoria. Decisive le prossime due gare

Babacar colpisce il palo, Cragno eccellente sui tiri di Falco e Farias. I salentini fanno le cose migliori ma non trovano lo spunto definitivo: il Genoa, che passeggia con la Spal, è ora avanti di un punto

LECCE - La qualità della prestazione, per la terza gara di fila dopo quelle con Sassuolo e Lazio, non può essere casuale, ma il rammarico per non aver conquistato a Cagliari l'intera posta in palio c'è tutto: il Lecce ha avuto le migliori occasioni della partita, ma ha anche rischiato di farsi beffare quando le gambe non giravano più. Alle fine dei 98 minuti giocati, per i salentini la consapevolezza di essere in grado di centrare l'obiettivo della permenanza in serie A, ma anche quella di dover disputare le prossime due partite, con la Fiorentina e poi contro il Genoa in trasferta, come se fossero due finali: con più concretezza e con meno sbavature possibili perché oramai di giornate ne mancano solo sei.

Primo tempo

Gli isolani sono partiti bene e per venti minuti i salentini hanno arrancato, per poi venire fuori e fare le cose migliori per circa un'ora di gara. I tiri alla fine sono stati 31 in tutto, quasi equamente distribuiti: uno in più per il Lecce, a dirla tutta, che in porta però ci è arrivato più volte, sette contro quattro. In una ha colto il palo, con Babacar: era il 22' quando il senegalese ha raccolto una respinta di Cragno su conclusione di Saponara, ha controllato e spedito sul legno con il portiere andatogli incontro a chiudergli la visuale. Un minuto prima l'estremo si era fatto trovare pronto sul tentativo di Falco, deviando in corner. 

Il Lecce ha avuto un'altra ottima opportunità al 43' con Saponara, dopo un'azione brillante e veloce: Babacar di tacco per Mancosu e passaggio a Saponara che entra in area, si accentra, resiste alla pressione dell'avversario difendendo bene la posizione e poi conclude indirizzando la sfera appena oltre il palo destro di Cragno. Più Lecce dunque, ma dopo due minuti dal fischio di inizio, Mancosu aveva disinnescato un gran tiro di Nainggolan a botta praticamente sicura e al 18' Simeone non aveva trovato lo specchio dopo una bella intuizione di Joao Pedro. 

All'intervallo la squadra di Liverani ci arriva con due sostituzioni già effettuate: al 32' Farias per Falco, frenato da un problema al ginocchio sinistro, e al 39' Rispoli per Calderoni, alle prese con un risentimento muscolare. Le loro condizioni saranno più chiare domani, alla ripresa degli allenamenti: si spera di riaverli per la trasferta di Genoa, domenica prossima. Per Zenga, alla centesima panchina in serie A, la necessità di inserire Ragatzu per Nainggolan, alla mezz'ora di gioco.

Secondo tempo

Nella ripresa Saponara trova il gol, su ribattuta: è il minuto 55 ma la sua posizione è chiaramente irregolare. Il Lecce prova a fare la partita, Farias conferma le sue qualità tecniche e fa crescere il rimpianto per non averlo potuto avere in buone condizioni per buona parte della stagione: fuori non di molto il suo tiro al 56'. Mancosu si inventa un gran dribbling al 58' infilandosi in area ma invece di calciare in porta, il capitano dei giallorossi sceglie la via del passaggio, per poi ritrovarsi la palla tra i piedi, e colpire il palo, questa volta in posizione di fuorigioco. Zenga manda in campo Faragò e Birsa per Ionita e Mattiello: è il 68' e la gara scende di tono perché la stanchezza si fa sentire e, con essa, la paura di perdere. 

Liverani, sei minuti dopo, risponde con Deiola e Majer per Petriccione e Babacar, autori entrambi di un buon primo tempo e bisognosi di rifiatare anche in vista dell'impegno di mercoledì sera contro la Fiorentina, la prima di due vere e proprie finali per il club giallorosso. Nella flessione atletica complessiva, il Cagliari sembra avere qualche riserva in più e si vede: al 79' Nandez tira oltre la traversa una sorta di rigore in movimenti, un minuto dopo Gabriel respinge su Simeone e Lucioni è lesto ad allontanare la sfera. La parata più bella della gara la fa però Cragno: è il minuto 86 quando vola alla sua destra per smanacciare in corner un gran tiro di Farias che aveva tagliato il campo dalla parte sinistra del fronte offensivo fino alla lunetta dell'area di rigore. In pieno recupero, infine, una grossa opportunità per i padroni di casa ma Simeone, per fortuna del Lecce, non è in palla e fallisce una conclusione da ottima posizione.

Dopo quattro minuti di recupero Orsato manda le squadre a fare la doccia: il Lecce di Liverani, data la comoda vittoria del Genoa sulla Spal, si ritrova terzultimo, a 29 punti, uno in meno dei grifoni. Con la vittoria a Udine, la Sampdoria raggiunge i friulani a quota 35 mentre il Torino, che ha 34 punti e domani gioca contro l'Inter in trasferta, giovedì sera ospiterà proprio il Genoa.

Tanti tiri, nessun gol

Il tabellino di Cagliari-Lecce 0 a 0

CAGLIARI (3-4-1-2): Cragno; Walukiewicz, Klavan, Lykogiannis; Mattiello (68' Faragò), Rog, Nandez, Ionita (68' Birsa); Nainggolan (cap.) (30' Ragatzu); Simeone, Joao Pedro (84' Gaston Pereiro). A disposizione: Rafael, Ciocci, Cigarini, Paloschi, Pisacane, Lopez, Ceppitelli, Marigosu, Carboni. Allenatore: W. Zenga 

LECCE (4-3-2-1): Gabriel; Donati, Lucioni, Paz, Calderoni (39' Calderoni); Mancosu (cap.), Petriccione (74' Deiola), Barak; Saponara, Falco (32' Farias); Babacar (74' Majer).  A disposizione: Vigorito, Sava, Vera, Shakhov, Monterisi, Rimoli, Dell'Orco, Tachtsidis. Allentatore: F. Liverani

ARBITRO: Orsato di Schio

ASSISTENTI: Manganelli di Valdarno e Giallatini di Roma 2. Quarto uomo Forneau di Roma 1. Var: Pairetto di Nichelino, assistente Var: Lo Cicero di Brescia.

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