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Lecce, tre punti ma con il brivido. E Max Benassi sventa la beffa

Ritmo e gioco: dopo mezzora i giallorossi sono avanti di tre reti. Un vistoso calo mentale e fisico porta la Cremonese a segnare due gol in nove minuti, ma il portiere si oppone al rigore di Lenoci. Espulsi Lerda e Brevi

LECCE – Sarà pure vero che il girone A della Prima divisione di Lega Pro è più “morbido” dell’altro, ma bisogna pur sempre giocare a calcio altrimenti si rischia di compromettere un risultato dato troppo presto per acquisito (alla fine sarà di 3 a 2). E’ successo al Lecce, al debutto stagionale contro la Cremonese, giunta nel Salento con qualche assenza di rilievo. Autorevole e dinamica nella prima parte di gara, la formazione salentina ha messo spalle al muro i lombardi esibendo una manovra sufficientemente fluida, impreziosita dal fraseggio di Bogliacino, Memushaj e Giacomazzi e dall’estro di Jeda, Pià e Falco.

Dopo 31 minuti il Lecce è già avanti di tre reti: al 13’ Bogliacino “flirta” con Jeda e batte Alfonso con un colpo sotto di rara bellezza. Trascorrono centoventi secondi e il brasiliano gira alle spalle dell’estremo grigiorosso, di testa, un cross pennellato da Vanin. Tutto molto facile, troppo. Gli ospiti, accreditati alla vigilia come concorrente diretta per la promozione in serie B, sembrano invece una formazione di dilettanti, tra i quali il solo Djuric, più con i nervi che con i piedi, tenta una confronto con gli avversari. Il terzo sigillo è di Memushaj, che di sinistro, dal limite dell'area, scaglia la sfera in rete dopo una corta respinta su punizione di Falco.

Nonostante una superiorità manifesta, era stato – ad onor del vero - Benassi a correre per primo un serio rischio perché al 6’ la Cremonese, dopo un’uscita rasoterra del suo portiere, innesca un micidiale contropiede nel quale il Lecce palesa due limiti: il primo, sulla ripartenza, quando gli incontristi non riescono a tamponare l’azione; il secondo, sul tentativo in extremis da parte di una linea difensiva in apnea di applicare il fuorigioco: fortuna che Lenoci, in allungo a tre metri dalla porta, riesce solo a deviare il pallone fuori dallo specchio.

Ripresa di tutt’altro tenore: convinti forse di aver archiviato la pratica, Giacomazzi e compagni lasciano testa e gambe negli spogliatoi, apparendo sin dal primo momento svogliati e sottotono. Con l’inserimento di Filippini per Magallanes, il 4-3-3 di mister Brevi diventa tangibile e proprio dal piede destro del nuovo entrato arriva, al secondo minuto, il primo gol degli ospiti: nella circostanza Benassi si lascia sorprendere nel primo palo, forse perché coperto al momento del tiro. Al 9’ la partita è definitivamente riaperta: Djuric sguazza nell’incertezza dei due centrali – Esposito e Diniz – centrando la porta con un tiro di controbalzo che è quasi un rigore.

L’allenatore del Lecce, Franco Lerda, immette forze fresche, con Chiricò al posto di Falco: entrambi con un passo in più rispetto agli avversari e deliziosi nel dribbling, peccano talvolta di egoismo invece di servire un compagno meglio piazzato. Un limite che in certe partite può diventare un vero e proprio lusso. Il match sale di intensità a livello nervoso: tra il 12’ e il 19’ il direttore di gara, Marini di Roma, ricorre per ben quattro volte al cartellino giallo (Vanin, Filippini, Sales e Tedeschi).

I padroni di casa capiscono che, per lo meno, è necessario riportare la sfera nella metà campo avversaria, allentando così una pressione alimentata più dai propri demeriti che dai valori dell’avversario. La Cremonese, però, insiste e dopo un colpo di testa di Lenoci da ottima posizione, al 32’ ha la grande occasione per pareggiare: Vanin, appena dentro l'area di rigore, spinge il fantasista dei lombardi, inseritosi dalla trequarti e forse in fuorigioco al momento di ricevere il pallone, ma per l’arbitro non ci sono dubbi.  Benassi, che fino a quel momento si era fatto notare per i rilanci fuori misura, decide di tornare il “mostro” che era e neutralizza il penalty (tirato da Lenoci), lanciandosi alla propria destra.

Negli ultimi dieci minuti il Lecce si affida a Chiricò che raccoglie una messe di calci piazzati dalle parti della panchina della Cremonese. Sull’ennesimo contatto duro ai danni dell’esterno giallorosso, Lerda e Brevi non se le mandano a dire e, dopo un rendez-vous a centrocampo, vengono invitati a guadagnare gli spogliatoi anzitempo. Gli ospiti ci provano fino alla fine: al 42’Diniz si oppone con la coscia ad un tiro da distanza ravvicinata mentre al secondo dei quattro minuti di recupero, Buchel, subentrato a Previtali, non ci pensa due volte e tenta la beffa da una trentina di metri.

Le foto dei tre gol e mister Lerda in tribuna (foto A.Stella)

Lecce (4-2-3-1): Benassi; Vanin, Diniz, Esposito, Legittimo; Giacomazzi, Memushaj; Falco (55’Chiricò) , Bogliacino (90’Palumbo), Pià (72’Romeo); Jeda.

Cremonese (4-3-3): Alfonso; Cangi, Sales, Visconti, Tedeschi; Previtali (76’ Buchel), Fietta, Magallanes (46’ Filippini); Djuric, Le Noci, Marotta(39’ Carlini).

Marcatori: 13’ Bogliacino, 15’ Jeda, 31’ Memushaj, 47’ Filippini, 54’ Djuric.

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