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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il cuore e l'organizzazione del Lecce più forti degli episodi: 2 a 1 alla Lazio e rilancio

Al Via del Mare i salentini piegano la seconda in classifica nonostante un gol annullato, un altro regalato agli ospiti, un rigore sbagliato. Babacar e Lucioni ribaltano il vantaggio iniziale di Caicedo e si rilanciano dopo sei sconfitte

LECCE - Una vittoria straordinaria, per l'intensità della gara, per la caratura dell'avversario, per il succedersi degli episodi. Contro la Lazio il Lecce si rialza dopo sei sconfitte, dimostrando di aver ritrovato una quadratura mentale e una condizione fisica decente: le opzioni in più a disposizione di Liverani, seppur a mezzo servizio, hanno consentito al tecnico di tenere il ritmo abbastanza alto e di non far pensare troppo la squadra di Inzaghi.

Il match è stato sicuramente contraddistinto dai discussi episodi del primo tempo: il gol annullato a Mancosu,  l'errore di Gabriel che ha consentito agli ospiti di portarsi in vantaggio, il rigore sbagliato dal capitano del Lecce. Ma questa volta i salentini sono stati più forti anche delle circostanze avverse, regalando ai loro tifosi, costretti a casa, un risultato che restituisce fiducia in vista del rush finale e alla dirigenza una soddisfazione dopo settimane davvero complicato. Anche in tribuna il gruppetto giallorosso formato dal presidente Sticchi Damiani, dagli altri azionisti del club, dai calciatori indisponibili - Meccariello, Lapadula e uno scatenato Tachtsidis - ha dimostrato l'unità sostanziale di questo gruppo che, certamente, non lascerà nulla di intentato.

Primo tempo

Al 2’ ottima chance per la Lazio con Immobile che fallisce una girata a rete piuttosto facile. Sull’azione successiva è Mancosu ad andare in rete con un gran tiro di sinistro dopo essere avanzato per una decina di metri. Il direttore di gara, Maresca, convalida ma l’azione viene invalidata dopo l'intervento del Var per un fallo di mano del capitano, in fase di stop della sfera, quando la Lazio era già pronta a ripartire da metà campo. A norma di regolamento la decisione è giusta: il tocco appare involontario ma il Lecce trae il massimo vantaggio.

Riprende il gioco con una punizione e la Lazio va in vantaggio: Caicedo ribadisce in rete una respinta di Gabriel su tiro di Parolo, ma nella circostanza pesa come un macigno il rinvio sbagliato del portiere. Per il Lecce potrebbe essere l'inizio di un naufragio, ma i padroni di casa reagiscono bene, andando vicini al pari con un tentativo dalla distanza di Calderoni al volo dopo una smanacciata di Stracosha su cross di Falco. Al 23’ Gabriel, col piede, salva il Lecce respingendo un tiro di Immobile molto abile a inserirsi e puntare la porta: è questo il primo di una serie di interventi di altissimo livello, tra i pali.

“Dai, dai ragazzi, contro tutti” urla il presidente Saverio Sticchi Damiani in occasione del break a metà del primo tempo e alla mezzora , fortunata coincidenza, arriva il pareggio del Lecce con Babacar, di testa: Mancosu salta un uomo sulla trequarti, la sfera termina a Falco che guadagna il fondo e mette al centro trovando una splendida elevazione del senegalese che sceglie l'angolo alla destra dell'estremo laziale e lo supera.

La gara vive un primo intenso momento di suspense quando viene valutata più e più volte una respinta di Falco su cross. Al minuto 45 punizione di Falco, calciata alta. Nel corso del recupero di cinque minuti calcio di rigore accordato al Lecce per tocco col braccio di Patric. La decisione immediata di Maresca viene poi congelata per il tempo necessario a valutare l’azione al Var, Abisso, che evidentemente ha dei dubbi. Trascorre il tempo, Maresca si decide finalmente per il penalty e il capitano del Lecce, tornato sul dischetto, calcia alto. Dopo otto centri consecutivi, il primo errore dal dischetto.

Secondo tempo

Inzaghi effettua subito tre sostituzioni: dentro Milinkovic-Savic, Lukaku e Luiz Felipe per Leiva, Jony e Radu. I giallorossi trovano il vantaggio al 47’: sugli sviluppi di un corner, dopo un gran tiro di Mancosu deviato, Lucioni sceglie il tempo giusto e di testa batte Stracosha, nostante Radu cerchi di sbilanciarlo da dietro. Per difensore centrale il secondo gol di fila, dopo quello realizzato contro il Sassuolo.

Al 51’ Majer prende il posto di Babacar che accusa un fastidio muscolare: per lo sloveno, ancora molto imballato, un rientro che allunga la lista degli abili e arruolabili. Mancosu si sposta al centro della linea d'attacco offrendo, da quel momento in poi, una prestazione commovente dal punto di vista fisico. Al 65’ Luis Alberto conclude alto da buona posizione. Farias entra per Saponara al 59’. Poco prima Milinkovic-Savic aveva alzato oltre la traversa a pochi metri dalla porta.

Fuori il tiro di Petriccione al 63' al termine di un contropiede orchestrato da Mancosu e Majer. Gabriel fa un'altra gran parata su tiro di Luis Alberto. Petriccione salva sulla linea di porta su colpo di testa di Luiz Felipe, completando una prestazione di ottimo livello. Dentro Cataldi per Parolo. C’è spazio anche per Deiola, altro assente di lungo corso, che entra per Petriccione e per Rispoli al posto di Falco: Liverani completa la linea difensiva che passa dunque a cinque. Strakosha salva su Mancosu al 74’: lesto il capitano leccese a girare verso la porta un passaggio di Farias, ma abile anche il portiere a respingere. Contropiede del Lecce al minuto 80 con Farias che guadagna il calcio d’angolo: il forcing della Lazio si fa pesante, ma i salentini provano a infilare i biancocelesti con le residue energie.

Al minuto 84 rinvio di Gabriel addosso a Lucioni con Immobile che non ne approfitta tirando sul portiere. Il brasiliano si riscatta subito con una deviazione provvidenziale su colpo di testa del neo entrato Adenkaye (al posto di Lazzari). La Lazio resta in dieci: espulso Patric al terzo minuto di recupero per un morso rifilato a Donati nel corso di un conciliabolo. Gabriel ancora strepitoso sull’ultima azione della gara, con una manata che allontana dalla porta l’ennesimo colpo di testa, questa volta Milinkovic-Savic.

Finisce dopo nove minuti di extra-time: il Lecce rilancia le sue speranze di salvezza con un risultato infinitamente voluto, anche meritato considerando la differenza dei valori in campo. Mancosu, compagni e staff festeggiano, poi si dispongono in cerchio per dirsi, con ogni probabilità, che col Lecce bisogna fare ancora i conti, incoraggiano Gabriel che a fine gara aveva accusato una sorta di crollo emotivo e prima di guadagnare gli spogliatoi vanno incontro alla Curva Nord, deserta ma pulsante di una passione che a questa squadra ha sempre dato una spinta in più. 

I giallorossi, in attesa di Genoa-Napoli di domani sera, risalgono al quart'utlimo posto. Per come si stavano mettendo le cose, è un gran bel segnale a un campionato che probabilmente alcuni vedevano con il Lecce come comparsa. 

La prima gioia dopo sei sconfitte - foto Chilla

Il tabellino di Lecce-Lazio 2 a 1

LECCE (4-3-2-1): Gabriel; Donati, Lucioni, Paz, Calderoni; Barak, Petriccione (72’ Deiola), Mancosu (cap.); Falco (72’ Rispoli), Saponara (Farias 59’); Babacar (51’ Majer). A disposizione: Vigorito, Sava, Vera, Shakhov, Monterisi, Maselli, Rimoli, Dell’Orco. Allenatore: Liverani

LAZIO: Strakosha; Patric, Acerbi, Radu (46’ Luiz Felipe); Lazzari (85’ Adenkyaye), Parolo (cap.) (70’ Cataldi), Leiva (46’ Milikovic-Savic), Luis Alberto, Jony (46’ Lukaku); Caceido, Immobile. A disposizione: Guerrieri, Proto, D. Anderson, Bastos, A.Anderson, Falbo, Vavro. Allenatore: S.Inzaghi

Marcatori: 5’ Caceido, 30’ Babacar, 47’ Lucioni

Ammoniti: 22’ Caceido, 43’ Donati, 44’ Radu, 56’ Gabriel, 65’ Petriccione, 81’ Immobile

Espulsione: 45+3 Patric

Arbitro: Maresca di Napoli; assistenti: Costanzo di Orvieto e Vivenzi di Brescia; quarto ufficiale: Illuzzi di Molfetta; Var: Abisso di Palermo, assistente Var: Fiorito di Salerno.

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