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Lecce, Nacho Piatti scaccia gli incubi. Finisce 3 a 2

I giallorossi conquistano con gol di Ofere e doppietta dell'argentino una vittoria necessaria e giusta. Vane le reti di Bogliacino e Mandelli. Dopo la trasferta a Napoli, derby con il Bari. Da vincere

LECCE - Il Lecce conquista meritatamente tre punti fondamentali. Per tutte le ragioni elencate alla vigilia: per la classifica, che ricomincia a muoversi dopo quattro sconfitte consecutive; per il morale del gruppo e dell'ambiente percorso, nelle ultime settimane, da striscianti polemiche che certo non giovano alla squadra. Ci pensano Ofere e per due volte Piatti a mettere tra i giallorossi e il Chievo quella distanza sufficiente a resistere agli ultimi disperati assalti degli ospiti che si fanno sotto prima con la punizione perfetta di Bogliacino e poi con la ribattuta di Mandelli su un erroraccio di Rosati. Al quale, tuttavia, si perdona volentieri il "regalo" considerando la bella stagione che sta disputando oltre ad un miracolo su gran tiro di Jokic. Al termine di una bella gara, giocata a viso aperto da entrambe le formazioni, i giallorossi raccolgono dunque quanto seminato, una volta tanto.

Primo tempo: per il Lecce doppio vantaggio che rispecchia il gioco espresso

Con un assetto tattico indovinato, De Canio neutralizza le caratteristiche migliori del Chievo che arriva dalle parti di Rosati solo un paio di volte, sfiorando il gol con Constant che, in una prima circostanza, non riesce a colpire da posizione favorevolissima mentre allo scadere del tempo piazza di testa ad un soffio dal palo. Il Lecce, dopo aver preso le misure ai clivensi, inizia a giocare con maggiore efficacia anche da centrocampo in avanti pur concedendo qualche spazio di troppo sulle corsie laterali dove Jokic e Frey rispondono positivamente al turn over di Pioli.

Il gol arriva al 16' con Ofere che, dopo aver recuperato palla a metà campo in collaborazione con Olivera, azzecca il tiro sul primo palo di Sorrentino dal limite dell'area di rigore. Il nigeriano, alla terza marcatura stagionale, conferma la sua utilità alla causa, nonostante provenga da esperienze calcistiche lontane anni luce dal campionato italiano: generoso in pressing, abile nel difendere palla, concreto quanto basta in fase realizzativa. Dopo il vantaggio, per il Lecce la partita si mette sui binari ideali, quelli del contropiede. Olivera, Munari e Giacomazzi fanno un lavoro estenuante sporcando e rallentando molte delle manovre gialloblu mentre la difesa regge bene contro una coppia importante come quella composta da Pellissier e Granoche.

Quando il Lecce si distende in velocità riesce ad esprimere il gioco migliore: Di Michele si conferma in stato di grazia , con la palla tra i suoi piedi, l'occasione è sempre dietro l'angolo. Donati, al 34', spara un bolide da trenta metri ma lo sorte non gli arride. Il raddoppio arriva invece nel primo minuto di recupero: cross da sinistra di Munari che taglia tutta l'area piccola e tiro al volo di Nacho Piatti che beffa Sorrentino, leggermente fuori posizione.

Secondo tempo: il Chievo spinge e accorcia le distanze, ma Piatti rimette le cose a posto

Con Moscardelli al posto di Granoche, Pioli prova a dare maggiore incisività al gioco della sua squadra. Il Lecce non sbanda, ma dimostra maggiore accortezza, memore della recente beffa con il Genoa. Gli spettri, tuttavia, si manifestano al 10' quando Bogliacino disegna la parabola perfetta su calcio di punizione. I padroni di casa potrebbero subito ristabilire il doppio vantaggio ma Piatti, servito al 16' dal solito Di Michele, si divora un'occasione clamorosa tirando addosso al portiere.

La girandola delle sostituzioni prende il via al 22', con Mandelli per Cesar ma dopo due minuti l'argentino del Lecce fa esplodere lo stadio segnando in diagonale il gol del 3 a 1. Sembra il remake, con finale fortunatamente diverso, dell'occasionissima sciupata da Di Michele sette giorni addietro, dopo una splendida serpentina in area. Al 31' il terzo e ultimo cambio per il Chievo: fuori Constant, dentro De Paula. Due minuti dopo i giallorossi potrebbero chiudere il match grazie all'inesauribile attaccante di Guidonia, che sfida palla al piede due avversari, li supera con un tacco da cineteca ma i guanti di Sorrentino rovinano la festa. Tra il minuto 36 e il 38 De Canio immette ossigeno nel centrocampo giallorosso: Vives sostituisce il capitano Giacomazzi e Mesbah un Munari in formato extra, almeno quanto a chilometraggio.

Il Chievo certo non rinuncia all'impresa e ci vuole uno splendido Rosati sul tiro scoccato da Jokic di esterno sinistro al 38'. Le lancette dell'orologio scorrono lentamente verso il 90' e nel recupero di cinque minuti (giusta conseguenza di cinque cambi e sei ammonizioni, tre per parte) gli ospiti si catapultano nell'area giallorossa con tutti gli effettivi sbattendo però contro il muro della difesa salentina. Ci vuole ancora una punizione di Bogliacino, alla fine del terzo minuto di recupero, per aprire aprire un varco: l'esecuzione non è irresistibile, ancora meno la presa di Rosati che serve il migliore degli assist a Mandelli che scaraventa la palla in rete.

In attesa della "mission impossibile" a Napoli il Lecce ritrova la vittoria e un pizzico di serenità. Nella prossima gara interna con il Bari dell'ex Ventura la squadra giallorossa è chiamata a confermare la convincente prova di oggi. Non ci sarà magari il tutto esaurito, ma il pubblico sì e si farà sentire.

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