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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il Lecce di Padalino non perde un vecchio vizio: decisivi i cali di tensione

Il 2 a 2 di Fondi è frutto di un calo di concentrazione che non ha scusanti. Ma resta sul tappeto anche una questione tattica: la collocazione di Lepore

LECCE – Se dopo dodici giornate il Lecce è a tre punti dalla vetta, significa che la direzione intrapresa a giugno con la stesura del progetto tecnico da parte del direttore sportivo, Mauro Meluso, e del tecnico, Pasquale Padalino, è quella giusta.

Bisogna dirlo in premessa, per depurare la discussione da derive drammatiche e allarmistiche o da risentimenti per lesa maestà. Con altrettanta schiettezza è utile,però, analizzare alcuni aspetti emersi sempre con maggiore nitidezza.

Nelle ultime tre giornate il Lecce ha rimediato due punti. Episodi, errori di gioventù: i termini per spiegare il recente rendimento non mancano, così come la consapevolezza, almeno per le persone dotate di lucidità, che la squadra salentina non potesse “ammazzare” il campionato. Non si tratta di questo.

Già la gara di Vibo Valentia aveva messo in evidenza l’incapacità per il Lecce di gestire una gara col motore al minimo dei giri. Trotterellare in mezzo al campo, intestardirsi palla al piede come è capitato ieri a Torromino in occasione del primo goal dell’Unicusano Fondi, è come mettersi in posa davanti a uno specchio: inevitabilmente finisce che ci si addormenti, che si commettano ingenuità e che gli avversari, increduli di essere ancora in partita, riprendano coraggio. E’ una questione di cattiveria agonistica, che tra l’altro ripropone un vizio pagato a caro prezzo nelle stagioni precedenti: non puoi pensare di essere negli spogliatoi prima che l’arbitro fischi, tantomeno alla fine del primo tempo, come accaduto a Fondi. A un gruppo in formazione, rinnovato quasi del tutto, è giusto concedere tempo ma bisogna intervenire prima che si trasformi in un problema strutturale.

Dal punto di vista tattico, invece, il nodo da sciogliere sta nella collocazione di Lepore come interno di centrocampo, un ruolo dove il capitano non rende come potrebbe. Può fare bene qualsiasi cosa così come la può far male, ma l’impressione è che non sia a suo agio né nella mansioni di copertura né in quelle di impostazione. Non è un caso che la sua migliore gara sia stata quella contro la Virtus Francavilla, quando è stato schierato al posto di Pacilli come esterno destro, sua posizione naturale. Ma non si può certo pensare di escludere l’ex Cremonese: segna, è il più dotato tecnicamente e offre quasi sempre un rendimento postivo. Il rebus tattico, ammesso che anche per Padalino lo sia, è quindi di non facile soluzione.

Le foto di un match rocambolesco - foto Chilla

Dopo le prime nove giornate, nelle quali il Lecce aveva ottenuto 23 punti su 27 contro avversari tutto sommato abbordabili, è arrivato un filotto di partite dall’alto coefficiente di difficoltà. Lo si è detto prima che iniziasse, il campo lo sta dimostrando. Cosenza, Juve Stabia (in trasferta), Taranto (in trasferta), Matera: questi i nomi della prossime quattro squadre da affrontare. Tre scontri diretti, un derby. L'obiettivo è rimanere nel gruppo di testa.

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