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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Querelle manto erboso, Tesoro: “Perrone chiarisca o finiremo in tribunale”

E poi il presidente dell'Us Lecce, oggi un fiume in piena, rilancia: "Se metà dei soldi li mette di tasca propria, gli faccio pure lo sconto". L'accusa: "Incomprensibile atteggiamento del primo cittadino, favoriti i privati e disattesi gli obblighi". E ribadisce: "Chiarisca in pubblico"

Lecce – “Avrei voluto che a parlare fosse il campo, invece di parlare ancora del campo.”

Così ha esordito il presidente Savino Tesoro aprendo l’incontro di questa mattina con i giornalisti nella sala stampa del Via del Mare. Forse chiamando in causa l’unico vero testimone attendibile dei fatti, il terreno di gioco, che hanno portato alla “diatriba senza senso”, come lui stesso definisce la querelle sul manto erboso rovinato a seguito del concerto dei Negramaro. Intanto il grande assente alla conferenza di oggi era proprio il sindaco Paolo Perrone che avrebbe dovuto partecipare su invito dell’Us Lecce “per chiarire, ulteriormente, la situazione del terreno di gioco dello stadio”. Se di malintesi si tratta.

E, difatti, è proprio Tesoro a sollevare il dubbio che dietro “all’incomprensibile atteggiamento” del primo cittadino ci sia qualcosa che poco avrebbe a che fare con la vicenda in sé. E parla di “altri interessi” se, stando alle sue parole, il Comune di Lecce avrebbe inteso favorire dei privati disattendendo gli impegni con l’Us Lecce.

“Non capisco il senso di questa situazione. E, soprattutto – si domanda Tesoro – perché il sindaco abbia ritenuto di non partecipare a questo incontro pubblico chiedendomi, invece, di recarmi a un incontro a porte chiuse mezz’ora dopo la mia richiesta formale”.

Ricapitolando i fatti: il 19 febbraio scorso l’Us Lecce riceve la richiesta da parte dell’amministrazione comunale per il nullaosta all’utilizzo dello stadio per il concerto. Questo perché la Società giallorossa paga un canone d’affitto al Comune. Richiesta che Tesoro gira al tecnico, Gianfranco Torsello, direttore tecnico della Green Sport srl di Casarano che si occupa della manutenzione dell’impianto di gioco, affinché gli fornisca le indicazioni inerenti le conseguenze di un simile evento sul manto erboso.

DSC07065-4Intanto, senza attendere oltre, il 7 marzo iniziano le prevendite dei biglietti. Mentre Torsello consegna la relazione il 20 marzo, e il 21 la società risponde al Comune spiegando che non sarebbe auspicabile realizzare l’evento in questione, vista l’imminenza della partita di coppa Italia del 10 agosto, anche in ragione dell’ingente spesa di 150 mila euro occorrenti a una rizzollatura completa prevista in questi casi.

Da quel momento si sono susseguiti circa cinque incontri, ha spiegato Savino Tesoro, che sembra un fiume in piena pronto a esondare sottolineando che gli stessi si sono verificati sempre in presenza sua, del sindaco, di Torsello e molte altre persone dello staff del primo cittadino e dell’Us Lecce. Tesoro, ad ogni modo, lascia che sia Torsello a portare avanti le trattative con il Comune con la condizione unica e imprescindibile di garantire le buone condizioni del terreno di gioco.

Perrone, che dal primo momento aveva messo le mani avanti avvertendo che “è inutile battere cassa perché non ci sono soldi”, garantisce, tuttavia una copertura parziale della spesa per gli interventi immediati di 35mila euro. Così, dai 150mila euro iniziali, Torsello, che pure aveva insistito sulla cifra limite di 60mila, finisce con l’accettarne 35mila “per non creare disagi alla società e ritardi con il protrarsi di una situazione indefinita, anche a rischio di rimetterci”. Ad oggi, però, la situazione è che tutte le richieste sono rimaste lettera morta.

“Alla fine del campionato il campo era un biliardo – continua Tesoro facendo scorrere le immagini del manto erboso scattate nei giorni immediatamente successivi al termine della competizione sportiva e sulle quali, a suo dire, non ci sarebbero dubbi, vista la presenza, delle pubblicità dell’Unipol Snai. – E invece Perrone è arrivato a dire che era disastrato.”

Ma non finisce qui. Il presidente del Lecce ce l’ha con Perrone anche per via di alcuni commenti che il primo cittadino avrebbe postato su un noto social network e che avrebbero a che fare con un diverso modo di leccesi e baresi di approcciarsi alle problematiche. E non solo.

“Il sindaco – sbotta Tesoro che proprio non ci sta alle presunte affermazioni di Perrone – dovrebbe riflettere prima di parlare: ha osato dire che ho voluto speculare su questa situazione, quando non ho mai fatto una richiesta che non fosse quella di salvaguardare il campo”. Ma il punto interrogativo più importante che emerge dalla vicenda, e che Tesoro rimarca più volte durante l’incontro, riguarda l’obbligo per il Comune di far sottoscrivere una fideiussione di 500mila euro per garantire da ogni danno cagionato dall’utilizzo del campo.

“Non capisco perché il Comune ha disatteso gli impegni con noi per favorire dei privati, garantendo inoltre personalmente davanti ai presenti che la questione economica non avrebbe subito alcun ritardo. E io mi sono fidato, anche quando Torsello e l’avvocato Pezzuto mi consigliavano di mettere tutto per iscritto”. 

A fine luglio, però, i lavori si fermano. Torsello incrocia le braccia asserendo di essere in difficoltà. Così Savino Tesoro telefona al sindaco per avere delle rassicurazioni e si sente rispondere di inviare subito la lista degli interventi più urgenti affinché si possa procedere a un accredito di 25mila euro. Poi però subentrano le ferie di ferragosto che per il primo cittadino si protraggono ben oltre il 18 e il centralino non passa più le chiamate.

DSC07062-2All’ulteriore minaccia di Torsello di fermare i lavori il presidente del Lecce chiama la segreteria dalla quale si sente rispondere che se voleva 20mila euro andava bene. In caso contrario non avrebbero avuto nulla di più. “Quando mi sono sentito rispondere in questo modo ho chiesto di farmi contattare subito dal primo cittadino e l’ulteriore risposta è stata “noi non chiamiamo nessuno”.

La vicenda, però, prevede altri oneri che Angelica De Mitri, responsabile dei rapporti con la tifoseria e vice delegata alla sicurezza dello stadio, snocciola punto per punto e riguardano voci di spesa per l’intasamento dei bagni, il ripristino degli impianti elettrici e i danni sul terreno di gioco causati anche dal passaggio dei mezzi, che era stato assolutamente vietato.

“Sin dal primo momento c’è stata l’intenzione di danneggiarmi. Perché non sono leccese? Perrone, nientemeno, pensa di candidare Lecce a capitale europea della cultura e poi va postando dei commenti del genere su Facebook? Ma si è mai sentito? Adesso basta – ha quindi concluso Savino Tesoro. – Da oggi non intendo più parlare di questa vicenda. Che sia lui a rispondermi chiaramente, e pubblicamente, una volta per tutte. Dico di più: se la metà dei soldi li mette Perrone di tasca sua, gli faccio pure lo sconto e l’altra metà ce la metto io. Così i danni non graveranno sui cittadini”.

Prima di congedarsi Tesoro ha annunciato che il 6 settembre il Lecce giocherà nel proprio stadio su un manto perfetto. Intanto la replica di Paolo Perorne potrebbe arrivare a distanza già nel primo pomeriggio e chissà se finalmente su questa vicenda si potrà scrivere la parola fine.

Nel frattempo - parlando di calcio giocato- il Lecce proprio oggi ha comunicato di aver sottoscritto un accordo annuale con Erminio Rullo. Il centrocampista continuerà quindi a vestire la maglia giallorossa anche nella stagione che sta per iniziare.

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