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Lepore, testa alla Sicula Leonzio: "Una partita che è come una finale"

Il capitano del Lecce, assente nell'ultimo turno di campionato e nella gara di Coppa Italia persa contro il Cosenza, è pronto al rientro

LECCE – Una finale, cioè una partita da vincere. Questo è per Lepore la gara tra Sicula Leonzio e Lecce in programma domenica pomeriggio a Catania.

Il capitano dei giallorossi, che ha saltato il match di Bisceglie e quello di Coppa Italia perso mercoledì contro il Cosenza per un problema al ginocchio, si allena da giovedì con il resto del gruppo e, in conferenza, si è detto pronto al rientro. Liverani ritrova dunque il suo jolly ma anche il difensore centrale Cosenza che ha scontato il turno di squalifica.

Lepore ha dichiarato che si dovrà scendere in campo “come se fosse l’ultima partita”. Del resto il Lecce è entrato nella fase cruciale del campionato: con sei punti di vantaggio sul Catania (impegnato domenica a Monopoli) si appresta a far visita alla formazione più in forma del momento, la Sicula Leonzio, che nelle ultime quattro partite ha ottenuto dieci punti. Si tratta di una partita delicata, vuoi per il valore dell'avversario, che già nella gara di andata diede molto filo da torcere (3 a 2 il risultato finale), vuoi perché si giocherà al Massimino, in uno stadio certamente ostile sebbene con una capienza limitata a 500 posti.

Il passaggio dunque non è uno come tanti: nel turno successivo, tra l'altro, i giallorossi ospiteranno la Juve Stabia mentre gli etnei osserveranno la giornata di riposo che al Lecce toccherà invece alla terzultima di campionato: è chiaro che un ulteriore allungo della squadra di Liverani in questo frangente sarebbe certamente un colpo difficile da superare per i rossoblu di mister Lucarelli.

Il capitano del Lecce, rispondendo a una domanda, ha commentato anche la situazione che riguarda Mario Pacilli, messo fuori lista per rientrare nel numero di over consentito (calciatori nati prima del 1995) ma regolarmente inserito nel gruppo con il quale continua ad allenarsi: “Gli ho raccontato di alcuni momenti che io ho vissuto, quando da squalificato (ai tempi della sua militanza nella Nocerina, dopo la famigerata partita di Salerno, ndr) mi allenavo da solo, aspettando di dimostrare agli altri che si erano sbagliati su di me. Lui comunque è partecipe del lavoro in settimana, non è ai margini”.

La conferenza si è chiusa con la consapevolezza di avere a disposizione un reparto offensivo completo in quantità e qualità.

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