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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A nove mesi già il secondo abbonamento al Lecce. Storia di Martino

Venuto al mondo a ottobre a Pisa, dove il padre lavora da anni, è il protagonista, a sua insaputa, di una delle storie d'amore tipiche del calcio

LECCE- La passione per il calcio - lo ha raccontato anche la letteratura contemporanea con Galeano, Marias, Hornby, senza dimenticare ad esempio Pasolini - attraversa i confini territoriali e sociali, rendendo le persone più uguali all'interno di un campo di calcio o sugli spalti di uno stadio di quanto lo siano all'esterno, affrontando la vita di ogni giorno.

L'attaccamento alla squadra della propria terra, poi, ne è una sorta di declinazione a metà strada tra la religione (devozione) e la politica (militanza): un mix che genera a tutte le latitudini una infinità di storie che talvolta vale la pena raccontare, proprio come quella di Martino, l'abbonato più giovane dell'Us Lecce che ieri ha ricevuto, a sua insaputa ovviamente, la tessera per la nuova stagione come premio dell'Us Lecce nell'ambito di una iniziativa di fidelizzazione che ha visto già assurgere agli onori della cronaca Salvatore Caramuscio, 89 primavere e una vita trascorsa sugli spalti, a partire da quelli, oramai leggendari per il calcio leccese, del Carlo Pranzo.

Quando Martino è nato, il 14 ottobre scorso a Pisa, il campionato di Lega Pro era già iniziato e il Lecce di mister Padalino impressionava per la facilità con cui raccoglieva vittorie a suon di goal. È stato il padre, Massimo, originario del Sud Salento e residente nella città della torre pendente da 17 anni, a contattare il sodalizio di via Costadura ancor prima che il figlio nascesse, per chiedere se fosse stato possibile sottoscrivere, oltre al proprio, un abbonamento anche a campagna chiusa e campionato in corso per figlio nascituro: così Martino, una volta venuto al mondo, si è ritrovato con la tessera della Tribuna Centrale.

In realtà Massimo, per impegni di lavoro, non ha potuto assistere a nemmeno una partita eppure non l’atto di fede per il Lecce non è in discussione, è anzi un modo per rinsaldare i vincoli con la comunità e la terra di appartenenza, sperando di trasmettere al figlio la medesima passione: in fondo Martino è pisano di nascita e già alcuni amici di famiglia si sono detti pronti a portarlo sugli spalti dell’Arena Garibaldi: “No, grazie”, è stata la risposta di Massimo. 

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