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Martedì, 16 Aprile 2024
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Moscardelli, campionato finito. Dopo Lanza, infierisce anche il giudice sportivo

Per il Lecce peggio del previsto: il referto del direttore di gara del match di Catanzaro ha creato i presupposti per una stangata che priva la squadra del suo bomber praticamente fino alla penultima giornata. Scontato il ricorso nei prossimi giorni

LECCE - La mano del giudice sportivo si è abbattuta in maniera pesante sul Lecce: la sconfitta di Catanzaro per 2 a 1 lascia in eredità cinque giornate di squalifica a Moscardelli, due per Lepore (atto di violenza disinteressandosi del pallone) e Di Chiara (comportamento scorretto e offensivo verso un assistente), una per Mannini (doppia ammonizione) oltre all'inibizione fino al 14 aprile per il team manager Francesco Lillo. 

L'attaccante, recita il referto del signor Claudio Lanza di Nichelino, è reo di aver colpito volontariamente l'avversario con una gomitata disinteressandosi del pallone e di aver rivolto frasi ingiuriose contro l'arbitro. Stigmatizzato anche il lancio della maglietta per terra. Naturalmente contro questo provvedimento disciplinare, abnorme e fondato su valutazione di Lanza a dir poco discutibile, il club salentino farà ricorso. Mosca di certo non l'ha presa bene e in queste ore ha lanciato un tweet infuocato: "Rovinare il lavoro e sacrificio di un anno, aspettative di una città intera da una persona incompetente arrogante e irrispettosa", recita testualmente il messaggio. 

Proprio oggi il presidente, Savino Tesoro, a fronte di una condotta di gara ritenuta a senso unico, aveva chiesto, nella convinzione della buona fede, maggior rispetto per una società come il Lecce. Per il momento non pare che sia stato accontentato. 

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