Verso la Reggina con la lezione di Siracusa. Padalino chiede più cinismo
L'allenatore del Lecce ha sottolineato pecche nell'ultimo passaggio e nella gestione di alcune situazioni offensive, ma loda i progressi dei suoi ragazzi
LECCE – Come di consueto quando le partite sono serali, la conferenza stampa della vigilia arriva ancor prima della rifinitura e così per mister Padalino è facile restare abbottonato sulla formazione che manderà in campo contro la Reggina per la settima giornata del girone C di Lega Pro che vede il Lecce secondo dietro al Foggia, avanti di due lunghezze.
Una sfida, quella con i calabresi, che evoca categorie superiori: “Il passato conta per chi ce l’ha. Su quello si costruisce anche il futuro, io del mio ne tengo conto così come di quello del Lecce e della Reggina. Ma i punti non si fanno col blasone. Sarà una partita aperta, bisogna badare alle loro armi abituali per arrivare in porta”. Il tecnico del Lecce non trascura affatto l’avversario di turno: “Hanno nel loro dna la ricerca del gioco, le verticalizzazioni, dovremo stare paradossalmente più attenti quando abbiamo palla noi”.
La Reggina, del resto, è allenata da Karel Zeman, il figlio del più illustre Zdenek che Padalino, giovanissimo, ha conosciuto nella sua Foggia: “Ha rappresentato nella mia carriera di calciatore un passato decoroso: con lui eravamo tutti sconosciuti, lui compreso, e abbiamo aperto una finestra importante all’interno di un palcoscenico come la seria A dove ci siamo ritagliati diversi momenti, esaltando un certo modo di pensare e di eseguire il calcio che se vogliamo era anche innovativo rispetto a quello che si vedeva in giro. Anche da allenatore mi ritrovo molte cose, alcune altre no, ma ognuno deve essere se stesso”.
Il pensiero principale di Padalino è comunque rivolto al percorso di crescita della sua squadra: “Col passare delle settimane noto un’intesa e una certa intensità nel fare cose che prima venivano in maniera più scolastica. Si intravede una certa interpretazione personale, alcune cose iniziano a diventare automatiche”.
Il rovescio della medaglia, l’allenatore del Lecce lo aveva affrontato in apertura di conferenza, chiedendo maggiore cinismo nella fase conclusiva dell’azione e rifacendosi alla gara di Siracusa dice: “E’ balzato agli occhi che in una partita tutto sommato controllata, a parte qualche mischia, l’ultimo passaggio e la gestione di qualche pallone abbiano inciso molto nella nostra fase conclusiva. Mi riferisco al goal sbagliato da Persano, al passaggio a Doumbia di Mancosu a campo aperto, al goal annullato a Lepore, ancora a un paio di tiri di Torromino che potevano essere gestiti meglio, all’occasione iniziale di Ciancio”.
Rispetto al big match tra Matera e Foggia, il tecnico giallorosso ha dichiarato: “E’ chiaro che col pareggio rallentano, ma mi interessa poco se poi il nostro risultato non è quello per cui lavoriamo tutta la settimana. siamo comunque indipendenti dagli altri”.