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Papadopulo: "E una squadra che non ci sta a perdere"

Il mister fa gli elogi ai suoi e a fine partita è andato sotto la curva Nord a ringraziare i tifosi. Rosati: "Se mi sento titolare? Io penso solo ad allenarmi e farmi trovare pronto all'occorrenza"

Mister Papadopulo non lo aveva fatto nell'ultima gara in casa contro il Frosinone ma era nell'aria che alla prima occasione sarebbe andato sotto la curva Nord a ringraziare: "Sento che c'è il tifo vicino alla squadra, che il pubblico incoraggia i ragazzi, e così questa volta mi è sembrato doveroso andare sotto la curva a manifestare il mio apprezzamento per tutto questo. Ed ho invitato anche gli undici a fare lo stesso".

Ma come mai al suo invito Tiribocchi ha preferito invece andare dritto negli spogliatoi? "Ma no - spiega - lui mi ha detto che si era già avvicinato alla curva e poi non posso obbligare nessuno, il mio era solo un invito".

Mister, ma c'è un problema Tiribocchi? "Non credo, è solo questione di affaticamento, anche perché tre partite al suo ritmo in otto giorni non sono poche. Il fatto che non segna è legato con tutta probabilità ad un problema psicofisico per le ragioni che ho detto prima, nulla di più". Poi Papadopulo si è soffermato sui cambi nel corso della gara, avvicendamenti che non tutti hanno compreso: "Innanzitutto vorrei dire che oggi ho avuto la sensazione di avere una squadra che non ci sta a perdere. Il cambio che ha interessato Herzan al posto di Tulli e poi di nuovo di Herzan al posto di Vascak è per il semplice fatto che io posso leggere la partita in un certo modo e non pretendo che tutti la leggano come me. Dico solo- ha aggiunto il mister - che la squadra con tre attaccanti era ad un certo punto in difficoltà soprattutto in fase di copertura, anche perché Pinardi ci stava dando qualche problema. Così ho messo in campo uno di fatica, di sostanza (Herzan). E poi sono dell'idea che i cambi che abbiamo a disposizione vanno utilizzati tutti, proprio per comprendere meglio come potrebbe girare la squadra in certe circostanze, tutto qui".

Una vittoria quella contro il Modena che fa morale e rilancia il Lecce di tre punti in avanti rispetto alla zona rossa della classifica. Lo avevamo visto il sorriso ritornare sul volto dei giallorossi già con l'ultima partita in casa vinta contro il Frosinone e dopo la parentesi della sconfitta a Rimini quel buonumore riappare con in primi che scendono nella sala stampa di Via del Mare.

Diamoutene, reduce di un buona prestazione impartita col solito cuore, e un paio di svarioni, afferma: "Sono tre punti importanti ma escluderei che ci sentiamo tranquilli. Da martedì (giorno in cui riprenderanno gli allenamenti a Calmiera, ndr) penseremo già al prossimo match contro l'Arezzo". Al difensore del Mali è poi stato chiesto cosa pensasse di quel fallo di mano dentro l'area di rigore non fischiato dal direttore di gara ma che ha fatto rabbrividire il pubblico, e non solo, sugli spalti: "Non saprei… non ricordo". Meglio così.

"I pericoli non sono certo mancati - ha aggiunto Diamoutene - perché l'ex Pinardi giocava in ruolo tipo quello di Valdes e poi loro scendevano giù sempre con un due punte, motivo per il quale noi difensori non avevamo molto tempo per pensare. Ad ogni modo vincere lo scontro diretto col Modena è stato importante soprattutto in previsione della prossima gara che giocheremo ancora in casa"

Altra prestazione da incorniciare con almeno tre interventi provvidenziali tra i pali, quella del secondo Rosati, che ha sostituito egregiamente il titolare Pavarini rimasto fuori per infortunio. "Sì, la prima parata sul tiro di Pinardi mi è servita a scrollarmi da dosso la tensione e mi incoraggiato a fare bene. Poi, sul finire della gara ho creduto opportuno di uscire sulle palle alte con i pugni, proprio non rischiare, soprattutto quando c'era mischia in area".

Ma lei si sente pronto a giocare da titolare? Rosati glissa la domanda, forse nemmeno se l'aspettava un complimento del genere, se pur celato: "Non sono scelte che spettano certo a me, io mi alleno tutta la settimana e il mio compito è quello di farmi trovare all'occorrenza sempre pronto. Poi, se il pubblico è come quello che abbiamo sentito oggi va bene così, perché è troppo bello".

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