rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Sport

Papadopulo vuole restare. Ma se il Lecce punta in alto

Continua la trattativa tra il mister e la società di via Templari. I due soggetti dovrebbero fare ognuno un passo avanti per venirsi incontro. E Papadopuolo intende puntare su una stagione di qualità

Non è una questione di ingaggio, né di durata del nuovo contratto e nemmeno di feeling incrinato con la società di via Templari. Anche l'intesa tra mister Papadopulo e il direttore sportivo Guido Angelozzi sembrerebbe tenere, per sua stessa ammissione: "Lavoriamo insieme da quattro anni, abbiamo ottenuto risultati importanti. Questa è una coppia vincente e prima di lasciarsi, una coppia vincente ci pensa due volte". Cosa c'è, allora, da aspettarsi? Perché l'allenatore che ha portato i giallorossi in serie A non ha ancora firmato il rinnovo del contratto con l'Unione sportiva Lecce? E perché, al contempo, si parla dei suoi papabili sostituti con in pole Beretta e Ballardini, artefici di due salvezze, rispettivamente con Siena e Cagliari?

Risposte sibilline da parte di Papadopulo durante la conferenza stampa convocata questo pomeriggio alle 18 nella sala stampa del "Via del Mare" per il saluto ai giornalisti. C'è da arrampicarsi sugli specchi per capire quale sia stato fino ad ora l'esito della giornata interlocutoria tra il mister e i massimi dirigenti della società. Ma una cosa sembra farsi largo tra le mille ipotesi: le richieste alla dirigenza giallorossa da parte di Papadopulo potrebbero collimare perfettamente con quelle che sono le ambizioni personali di un sessantenne orgoglioso della sua carriera, sia come calciatore, sia nel ruolo di allenatore.

"Ho sempre detto che il mio obiettivo personale è finire la carriera come allenatore nella massima serie e con una squadra che sia in grado di dare soddisfazione alla città, ai tifosi, alla società. Lecce fa il caso mio - dice - perché qui mi trovo benissimo. Ho di fronte un'ottima società calcistica, una grande tifo e una squadra che ci ha saputo regalare tante soddisfazioni. Ora, io immagino di allenare altri quattro, cinque anni e vorrei che la mia carriera terminasse in salita. E' l'ambizione di un uomo. A questo punto della mia vita non mi interessano più tanto i soldi, sia chiaro, ma creare le condizioni per fare bene il mio lavoro e costruire risultati con la squadra che sarò deputato ad allenare. Ho già detto che Lecce e la sua società è ormai pronta, ed è un suo diritto per la storia calcistica di cui su può fregiare, a restare a lungo in serie A".

Domanda: ma per affrontare il prossimo campionato a livelli soddisfacenti, di quanti nuovi innesti avrebbe bisogno il Lecce? "Secondo me - dice mister Papadopulo - basterebbero tre, quattro calciatori di spessore e questo perché il gruppo che oggi abbiamo a disposizione è ottimo di per sé. Dobbiamo tenere presente che in A andremo a giocare due volte a Milano, due volte a Torino, due volte a Genova, insomma è un campionato tremendo…".

Resta il nodo sul futuro. "Al momento mi limito a dirvi questo - ha spiegato -: io mi sto confrontando con la società e quindi ci sono determinate condizioni che possono far pensare alla realizzazione di un connubio nel futuro. Però nel calcio, come sapete bene, quello che è certo ora, potrebbe non esserlo domani. Ancora non abbiamo definito il tutto. Stiamo valutando determinate situazioni molto serenamente e quindi andremo avanti… non so per quanto… credo che a breve determineremo le strategie future di questa società che, ribadisco, potrebbero essere ancora con me. Però, se non dovessero essere con me, ovviamente mi auguro che questo tesoretto che è stato conquistato con il lavoro di tutti e con i sacrifici di un anno e mezzo venga conservato a lungo".

Il Lecce e la serie A. Un connubio perfetto. "Domenica (nel giorno del passaggio in serie A, Ndr) ho utilizzato un termine: perenne. Perenne in riferimento alla permanenza del Lecce in serie A, che sarà difficile ottenere, ma che comunque è alla portata di questa città e di questa società, sia con me come allenatore, sia con un altro. L'anno prossimo sarà un campionato importante e bisogna partire con il piede giusto, con Papadopulo o senza Papadopulo perché quello che è stato ottenuto in questi 17 mesi non va disperso, con me o con altre persone. Come ha fatto il Siena, d'altra parte. Quando la squadra arriva alla fine di un campionato e riesce a salvarsi, io mi faccio il segno della croce, perché ancora mi ricorderanno come l'allenatore che per la prima volta ha portato il Siena in serie A. Quando il Siena, speriamo mai, dovesse retrocedere, si dimenticheranno anche che in serie A ce l'ha portato Papadopulo".

Ma esistono condizioni particolari? Soprattutto, il tecnico accetterebbe di privarsi del suo secondo, Oddo? "Non so. Sono cose da valutare, però lo dovremo fare con grande capacità ed equilibrio. Potrebbe anche essere una cosa superabile o che potrebbe creare qualche situazione. Ripeto - ha sottolineato Papadopulo -, il nostro discorso non è limitativo solo ad una situazione: è un discorso che abbraccia molte cose, perché quando si va ad approntare una strategia, bisogna condividerne più punti. Meglio: nella totalità, tutti i punti. E quindi siamo in un momento interlocutorio. Da parte mia e della società c'è solo l'intento di voler vedere crescere questa squadra, perché se noi nel prossimo futuro non dovessimo riuscire nell'intento di mantenere questa squadra nella massima categoria, tutto quello che abbiamo fatto andrebbe disperso e probabilmente in futuro sarebbe più difficile poter raggiungere l'obiettivo di tornare di nuovo in serie A. Il Lecce non deve fare l'ascensore, ma stabilirsi, come società, in forma definitiva nel campionato di serie A, che gli compete di diritto, vuoi per passato calcistico, vuoi per quello che può proporre oggi".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Papadopulo vuole restare. Ma se il Lecce punta in alto

LeccePrima è in caricamento