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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Torromino, una promessa a Lepore dopo la disperazione di Foggia

Presentazione dell'attaccante prelevato dal Crotone: quando il capitano gli ha mostrato le foto della semifinale persa, il neo arrivato ha preso un impegno

LECCE – Al suo primo compagno di stanza ha fatto una promessa: non se ne conosce il contenuto, ma ha a che fare con le lacrime di disperazione versate al termine della gara di ritorno della semifinale play-off tra Foggia e Lecce.

Giuseppe Torromino, quando Franco Lepore gli ha fatto vedere le foto di quel triste dopopartita, ha preso un impegno con il suo nuovo capitano. Qualcosa che ha che fare, sicuramente, con il riscatto, con la gioia, con la festa. L’attaccante arrivato dal Crotone, alla cui promozione in A ha contribuito fattivamente, si presenta in conferenza stampa con il piglio di chi sa il fatto suo, e, soprattutto, di chi sa dove vuole arrivare.

Si è aggregato ai compagni nel ritiro di Roccaporena, ha esordito a Genova in Tim Cup con un goal realizzato al termine di una bella azione di contropiede e da oggi suda con tutto il resto della comitiva sul campo di Martignano, in attesa dell’esordio in campionato, il 28 a Monopoli (salvo anticipo o posticipo).

“Avevo ancora un anno di contratto – ha raccontato il calciatore calabrese - e mister Nicola aveva detto di voler contare su di me, ma con la società c’erano divergenze. Mi hanno contattato diverse squadre di B, il Pisa su tutti, ma quando il direttore sportivo Meluso ha chiamato il mio procuratore ho detto di concentrarsi solo sul Lecce: ho sempre visto questa piazza con ammirazione e sono convinto di aver fatto la scelta giusta. Anche se sembra un doppio salto all’indietro, per me è un punto di partenza”.

Torromino conosce bene le caratteristiche di Pasquale Padalino, l’allenatore al quale è stata affidata la guida tecnica della squadra: quando i due si conobbero a Grosseto, Torromino segnò a raffica: “Mi ha chiamato all’inizio della trattativa, so come lavora, conosco il suo staff”. Sarà impiegato come esterno offensivo di sinistra, con licenza di liberarsi al tiro col destro ogni volta che può. Lui che è nato calcisticamente come seconda punta, sa che Padalino lo ha voluto per quella precisa missione.

Nelle prime due settimane di esperienza in giallorosso ha avuto modo di apprezzare la sintonia che si sta creando nel gruppo: “Sembra una frase fatta, ma io ho vinto cinque campionati e in tutti i casi la compattezza ha sempre fatto la differenza”. Del suo compagno di reparto Caturano ha detto: “Lo avevo visto qualche volta, è molto forte e dà una mano alla squadra come pochi attaccanti sanno fare”. 

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