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SCHITO "CANNIBALE": SEI SU SEI NEL MINI ENDURO

Ennesima prestazione mostruosa del campione otrantino delle due ruote: vince per distacco una gara compromessa da una caduta e conclude il campionato con sei vittorie in altrettante gare

Jacopo Schito non finisce mai di stupire. Che di talento ne abbia da vendere non è una novità, fosse soltanto per i due titoli consecutivi nella categoria mini Enduro e per i tre complessivi di campione italiano. Che sia pure un piccolo "cannibale" delle due ruote rappresenta, invece, l'ennesima capacità espressa da quello che a tutti gli effetti deve essere considerato un fenomeno. Il giovane Schito ha vinto ad Andia Paradiso, suggestiva tenuta estesa nel comune di San Marcello Pistoiese, domenica scorsa, anche l'ultima gara del campionato nazionale mini enduro della stagione. Non che ne avesse bisogno, visto che già campione, si sarebbe potuto tranquillamente godere la gara, giusto per il gusto di partecipare. Ma partecipare non è evidentemente troppo nelle corde del piccolo Jacopo, che ancora una volta ha preferito sorprendere, imponendo la propria legge agli avversari.

E così su un percorso che si snoda tra sentieri e colline, per una lunghezza di circa 9 chilometri totali (da ripetere 6 volte), in una corsa contro il cronometro, Schito ha dato l'ennesima prova del suo talento, aggiungendo una incredibile tenacia: sì, perché, seppur limitato da una caduta al secondo cronometrato, che aveva compromesso pesantemente l'esito della gara, causandogli uno svantaggio di un minuto sul diretto avversario, Jacopo non si è dato per vinto e con una prestazione maiuscola è stato in grado di risalire la china e di affermare la propria supremazia con un vantaggio finale di due minuti e nove secondi. E pensare che poco meno di un mese fa, un'altra brutta caduta in una manifestazione sportiva gli aveva procurato non pochi problemi ad un braccio. La sua grinta, la sua forza di volontà, il suo ingegno sportivo lo aiutano a sopperire anche qualche problema fisico, che per chi è abituato a lottare con la velocità può starci. E così alla resa dei conti dei finali, il baby fenomeno otrantino ha incassato il bottino con tutti gli interessi: il titolo di campione e sei vittorie su sei gare. Agli avversari le briciole. A dir poco formidabile.

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