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Lo Spartak Lecce sbarca in Albania: dialogo contro il razzismo tra le sponde dell'Adriatico

A Orikum, la formazione biancoverde ha affrontato la squadra locale, che ha poi vinto il triangolare "Kupa e barzise", e la Primavera del Flamurtari. Al seguito una cinquantina di sostenitori, accolti festosamente dalle autorità e dalla popolazione locale

LECCE – Si è svolto domenica scorsa in provincia di Valona “Kupa e barzise”, il primo torneo contro le discriminazioni nato dalla collaborazione tra lo Spartak Lecce, l’associazione culturale “bfake” e Albania Viaggi.

Così nella cittadina albanese di Orikum è arrivata a bordo di un traghetto una festosa delegazione salentina, formata da circa 70 persone. La squadra biancoverde, che quest'anno ha vinto il campionato di Terza categoria - ha perso contro le altre due partecipanti, la formazione di casa, che ha poi vinto il triangolare e la primavera del Flamurtari, la compagine più nota del paese delle aquile.

Ma, al di là del risultato sportivo, maturato su un terreno di gioco perfetto che fa venire i brividi se paragonato all’impiantistica pubblica leccese, conta il rafforzamento di un vincolo di fratellanza nel nome della lotta al razzismo attraverso il linguaggio universale dello sport come del resto dimostrato in terra salentina negli scorsi anni dal torneo "Calcio senza confini" che proprio a maggio è stato sospeso per dei problemi legati al campo dell'ex Opis, sede della rassegna sin dalla prima edizione.

Il sindaco di Orikum e i dirigenti delle squadre albanesi hanno accolto la folta comitiva biancoverde riservandole un’accoglienza degna di un grande club. La manifestazione ha avuto una vasta eco sugli organi di informazione locale e si propone come punto fermo del dialogo tra le due sponde del Mediterraneo.

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