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Poco cinismo e soliti errori, Lecce sconfitto a Udine per 2 a 1

Come già nel match di andata, i bianconeri passano in vantaggio alla prima occasione. A Pazienza risponde Di Michele con un gran tiro. Il gol partita è di Di Natale, ma l'azione nasce da un errore di Miglionico

UDINE - Il Lecce vede bianconero e si ricorda di quanto era generoso, in un tempo non troppo lontano. Bastano infatti 90 secondi ai padroni di casa per passare in vantaggio, grazie ad un colpo di testa del solitario Pazienza, rientrato a Udine dopo il viaggio studio a Torino. Un imprevisto, il gol subito, che complica i piani di Serse Cosmi, già costretto ad inventarsi una disposizione tattica che assomiglia a un 4-3-1-2, con Grossmuller dietro le punte e Delvecchio e Giacomazzi generosamente impegnati nel ruolo di interni di centrocampo con obbligo di non perdere di vista le corsie laterali. L'assenza di Cuadrado si nota, eccome, e non solo dal punto di vista del dinamismo, fatto scontato. Rispetto alle ultime apparizioni  le maglie della difesa sono molto più larghe e le situazioni di gioco spesso presentano uno scontro in quasi parità numerica. Un lusso che il Lecce non può permettersi.

Nel gelo del turno infrasettimanale che lascia in eredità alla stagione tre gare da recuperare, i salentini stentano a ingranare la marcia in avanti e se rientrano in partita, poco a poco, lo devono anche alla supponenza dei padroni di casa oltre che a meriti propri. Certo, il fraseggio non dispiace - a tratti è addirittura elegante - ma la precisione nell'ultimo passaggio è merce rara, il tiro in porta un vero miraggio. Fino al minuto 26 quando Di Michele lascia partire un sinistro da capogiro dopo aver "rubato" la sfera al compagno di squadra Muriel che in precedenza, con un paio di progressioni, aveva fatto capire quanto male potrebbe fare agli avversari se solo si iniettasse una dose di sana cattiveria agonistica. 

Il match non è spettacolare ma vivo. Tra molti errori - Delvecchio si fa notare in un paio di circostanze - e qualche lodevole iniziativa, le due squadre si contendono le redini del gioco: a livello di possesso palla va un po' meglio il Lecce, le occasioni sono invece sporadiche: al 28' è apprezzabile Di Natale, che stoppa al volo, controlla e in un attimo gira verso Benassi, ben posizionato tra i pali. Due minuti dopo chiara opportunità per gli ospiti: Grossmuller serve Muriel che scarica il tiro a poca distanza dal palo. 

Dopo un cartellino giallo a Delvecchio, i giallorossi commettono la seconda e decisiva ingenuità: al minuto 36 Floro Flores, poco oltre la metà campo, anticipa Miglionico e serve Di Natale che dal vertice dell'area piazza con sicurezza alla sinistra di Benassi che non può far altro che seguire la traiettoria del pallone.  L'errore del centrale uruguagio è quello di cercare il pallone abbassando la testa quando l'attaccante bianconero ha già proteso in aria la punta del piede, con qualche attimo di vantaggio. I salentini invocano il gioco pericoloso ma la decisione di lasciar correre adottata dell'arbitro Doveri appare la più corretta. Meglio sarebbe stato "consegnare" il pallone e contenere l'azione. Nel recupero del primo tempo il Lecce è poco fortunato: Handanovic riesce a deviare un cross di Oddo di quel tanto che basta per mandare fuori tempo l'accorrente Delvecchio. 

Al decimo della ripresa, l'allenatore del Lecce inserisce Bertolacci per l'ex catanese. Il mancino romano cerca subito di imprimere accelerazioni significative alla manovra ma di fatto è poco supportato dai compagni, sempre piuttosto compassati. L'Udinese invece, tutt'altro che trascendentale, quando può cerca di soprendere sul piano del ritmo e Benassi, per ben due volte, si conferma su alti livelli: al 13' su gran botta di Isla, al 34' su un tiro "velenoso" di Fernandes. In mezzo, da parte giallorossa, c'è solo un sinistro di Bertolacci, potente ma nettamente fuori dallo specchio delle porta.

Il Lecce cala molto dopo la sostituzione di Muriel, rilevato da Corvia. L'Udinese, di contro, perde in pericolosità quando entra Fabbrini per Floro Flores. Il risultato è un quarto d'ora finale quasi soporifero. Le gambe sono inevitabilmente pesanti e il terreno ghiacciato di certo non aiuta nè lo spettacolo nè la tenuta atletica. Cosmi prova l'assalto solo nel finale, inserendo Seferovic per Grossmuller solo al 39'. Pochi i minuti a disposizione per sperare che da un cross possa scaturire l'occasione per il pareggio. Si ferma dunque a tre risultati la striscia positiva del Lecce che domenica avrà contro il Bologna la possibilità di un pronto riscatto. E dieci punti in cinque partite sarebbero comunque un buon viatico per l'operazione rimonta. 

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