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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Lecce, ultimo viaggio. In campo per la maglia e per la città

Alla vigilia della trasferta a Verona, mister Cosmi si congeda dal Salento: "Dopo dieci giorni trascorsi qui avrei firmato per tre anni", ma la società ora ha problemi su più fronti. Oddo fuori, parte anche Delvecchio

LECCE - Più che la vigilia di una partita di calcio, sembra quella di una battaglia dove alcuni uomini, stretti attorno al loro comandante, sanno che per salvare la pelle ci vuole un miracolo. Nondimeno, sono determinati a combattere per spingere il loro vessillo fino al limite massimo di avanzamento. E' greve l'atmosfera al Via del Mare, mentre un gruppo di ragazzini attende la fine dell'allenamento per conquistare gli ultimi autografi della stagione.

Serse Cosmi, in sala stampa, si sforza di parlare del match di domani al Bentegodi caricandolo di un significato sportivo che tra conforto solo dalla cabala - quante sono le possibilità, 5 su 100 come dice Cosmi o 11 virgola qualcosa, come sostengono altri? - e dalla speranza negli imponderabili capricci del dio del pallone. C'è l'aroma dell'addio nelle sue parole e quando viene stanato, reagisce così: "Non ho mai detto che voglio andare via. Dopo dieci giorni dal mio arrivo avrei già firmato per tre anni, almeno. Ma è chiaro che per certe decisioni ci vogliono degli interlocutori e in questo momento la società ha, giustamente dico, problemi più grossi che pensare alla riconferma di un allenatore".

Convocati in 20, ma parte anche  Delvecchio, squalificato, che vuole restare con il gruppo fino alla fine. Tomovic, infortunatosi mercoledì, fa fatica anche a camminare e lunedì verrà sottoposto ad un'ecografia per stabilire l'entità dell'infortunio (intanto è stato convocato per l'amichevole Spagna-Serbia del 26 maggio a San Gallo). Problemi fisici anche per Daniele Corvia. Cosmi lascia invece a casa Oddo e Ofere e, soprattutto per il primo, è la conferma di una bocciatura sul piano umano prima ancora che sportivo.

Per questo l'allenatore del Lecce ha sottolineato di aver voluto con sè, per questo ultimo viaggio alla guida della truppa, quasi tutti i "suoi" ragazzi, "quelli che hanno sputato sangue" anche senza trovare spazio praticamente quasi mai, come Piatti e Grossmuller. Nella "fatal Verona", come l'ha definita, il tecnico umbro vuole onorare l'impegno assunto il giorno del suo arrivo, lottare fino all'ultimo secondo di un campionato che il Lecce si è fatto sfuggire di mano proprio quando sembrava aver rimediato al disastroso inizio di stagione: "Abbiamo perso le ultime tre partite in casa. Se ne avessimo vinte due e avessimo pure perso contro Lazio e Juve saremmo comunque davanti al Genoa. Contro la Fiorentina purtroppo non siamo stati fortunati, è stata una gara giocata ad armi impari", ha chiosato riferendosi all'affanno fisico e mentale dimostrato dalla squadra quando si è trattato di giocare una partita ogni tre giorni.

Per la maglia e per la città, insomma, prima ancora che per il resto. Cosmi sa che l'ambiente giallorosso gli ha dato molto, rilanciandolo sul piano nazionale e tributandogli un affetto non comune: "Ho trovato una grande tifoseria, ma non solo. Quando la gente riesce a trasmettermi emozioni, io riesco a dare molto di più ed è questo, però, un grosso limite per un allenatore".

"E' stata una settimana piena di coincidenze, come spesso accade nel finale di ogni stagione", ha aggiunto a denti stretti. Non lo dice ma il collegamento immediato è al forfait per infortunio di Fabrizio Miccoli: "Lui è uno dei pochi che può ancora fare la differenza nel calcio italiano ma non ha molto senso ora pensare a quello che sarebbe stato. Sarò comunque difficile sia per noi che per il Genoa andare in campo perché abbiamo la consapevolezza di trovare avversari che, in questo clima da caccia alle streghe, faranno fino in fondo la loro parte". 

A proposito di veleni e sospetti, la partita del Lecce da lunedì si sposta definitivamente dal campo ai tavoli delle Procure, quella di Bari e quella federale, che si stanno occupando del calcio scommesse e della presunta combine del derby dello scorso anno. E le sofferenze di questi giorni per il fallimento a livello sportivo potrebbero non essere le sole a ferire al cuore i tifosi giallorossi. Mala tempora currunt.

I convocati del Lecce

Portieri: Benassi,Turbacci, Gabrieli.

Difensori: Di Matteo, Brivio, Carrozzieri, Esposito.

Centrocampisti: Giacomazzi, Obodo, Giandonato, Grossmuller, Piatti, Blasi, Bertolacci, Tundo, Cuadrado.

Attaccanti: Muriel, Di Michele, Bojinov, Seferovic.

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