Si è conclusa con esito favorevole la messa alla prova della 21enne originaria di Squinzano, accusata di infanticidio e occultamento di cadavere. Definitiva invece la condanna a 14 anni e mezzo ciascuno, per la sorella e il cognato
L'accesso questa mattina al "Vito Fazzi" di Lecce. La donna residente nel centro del Salento. Bimba salvata da più gravi conseguenze, avvisata la Procura che ha delegato i carabinieri per le indagini. Probabilmente il parto avvenuto in casa. Molti i buchi da colmare
Saltata la messa alla prova, ritenuta inefficace dal giudice, la giovane squinzanese (all'epoca minore) dovrà affrontare il processo per la morte del neonato trovato in un armadio. Controlli anche per la bimba partorita in seguito
La giovane mise al mondo un bimbo, trovato morto nell'armadio. Nel frattempo, un'altra gravidanza. Per servizi sociali percorso comunque svolto con efficacia. Ma il collegio, nel frattempo cambiato, è stato di altro avviso
Per la Procura generale, i due imputati agirono per aiutare la madre minorenne, per questo la pena dovrebbe essere di 5 anni a testa, a fronte di quella a 14 e mezzo comminata in primo grado
I militari di Galatina hanno sentito su delega una 22enne moldava accusata d'infanticidio e occultamento di cadavere. I fatti si sono verificati in Calabria, a Cirò Marina. La scoperta, il 26 marzo
La giovane di Squinzano risponde anche di occultamento di cadavere in concorso con sorella e cognato. Ma per lei si apre lo spiraglio di uscire dal processo