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Casarano, investimenti da 20 milioni di euro per il Tac

"Due passi avanti per il Made in Italy" mette in relazione il Veneto ed il Salento. Undici aziende del Nord-Est produrranno scarpe e accessori di alta qualità, portando 250 nuovi posti di lavoro

L'ufficializzazione dell'accordo sul calzaturiero che mette in relazione Nord e Sud getta le basi per un forte rilancio di un settore vessato da una crisi economica ormai endemica. Mercoledì 26 marzo, presso la sede del ministero dello Sviluppo economico, alla presenza del Ministro Pierluigi Bersani, la firma per il progetto "Due passi avanti per il Made in Italy", di cui tanto s'è discusso e che vede impegnate Confindustria Lecce, Acrib (Associazione calzaturifici della Riviera del Brenta) e organizzazioni sindacali nazionali e regionali. Oltre al ministro, erano presenti anche Giuseppe Morandini, vicepresidente di Confindustria e presidente del Consiglio centrale piccola industria; Piero Montinari, presidente di Confindustria Lecce; Antonio Corvino, direttore generale di Confindustria Lecce; Giuseppe Baiardo, presidente dell'Acrib; Sandro Frisullo, vicepresidente della Regione Puglia; e i rappresentanti sindacali.

L'accordo è finalizzato all'avvio di partenariati produttivi e di azioni di integrazione sul territorio salentino, che diano slancio e rilancio al calzaturiero, migliorando la qualità dei prodotti e contribuendo a riqualificare le risorse umane, in vista del riposizionamento del sistema produttivo. Si darà il via ad investimenti di imprese di produzione di qualità nel Salento, con vantaggi che dovrebbero ricadere anche dal punto di vista dell'attrattività del territorio. Il progetto, muovendo dall'accordo di cooperazione con la Valle del Brenta, verrà riproposto per l'intero sistema moda mediante un'intesa, in via di definizione, con Confindustria Veneto. Confindustria Lecce, infatti, sta vagliando le concrete opportunità di collaborazione con le imprese del sistema moda veneto.

"E' il primo esempio - ha affermato il ministro Bersani - di una buona pratica di relazioni industriali da replicare e da seguire al fine di potenziare le possibilità di crescita e sviluppo delle piccole e medie imprese italiane. Con la sigla di questo accordo, infatti, è stata tracciata una strada che contribuirà a favorire la competitività del Made in Italy a livello internazionale". Tra i principali fautori dell'accordo, il presidente degli industriali leccesi, Piero Montinari: "Due passi avanti per il Made in Italy' - ha spiegato - rappresenta la perfetta sintesi tra competitività di un sistema industriale e solidarietà di un sistema sociale, poiché si pone l'obiettivo di valorizzare il Made in Italy, incrementando la qualità e la quantità delle calzature prodotte in Italia ed incentivando i rapporti tra l'area della Riviera del Brenta e quella di Casarano-Lecce, portatrici di una forte e radicata ‘cultura della produzione' di calzature. Particolare attenzione sarà rivolta alla riqualificazione delle competenze dei lavoratori, in maniera tale da verificare la possibilità di riassorbire parte della manodopera espulsa dal mercato".

"La nostra ambizione - ha aggiunto il direttore generale Corvino - è quella di contribuire, grazie alla cooperazione che abbiamo avviato con Acrib e con il Politecnico del Brenta e quella con Confindustria Veneto, a rilanciare l'intero sistema moda salentino, che dopo un quinquennio di dura e dolorosa selezione, è ormai pronto per un decisivo riposizionamento a livello internazionale verso la fascia alta della produzione. La condivisione di servizi e know how, al fine di accrescere economie di scala e disponibilità di fattori strategici, commerciali, produttivi e gestionali, con il conseguente miglioramento della capacità competitiva, favoriranno la realizzazione di tale obiettivo". Con la sottoscrizione del progetto, infatti, Confindustria Lecce potrà supportare le imprese salentine, non solo del comparto calzaturiero, ma dell'intero sistema moda.

Si stima, al momento, che questo accordo possa portare a breve a 250 nuovi posti di lavoro nel settore calzaturiero della provincia di Lecce. Undici, in tutto, sono le aziende venete pronte ad investire a Casarano. Un'operazione da circa 20 milioni di euro. Delle aziende che investiranno nel casaranese, otto sono calzaturifici; ma ci saranno anche un formificio e un tacchificio che realizzeranno rispettivamente forme e tacchi e scarpe, e un'impresa che produrrà accessori quali borse e cinture. Si tratta di produzioni di alta qualità, e anche per questo il personale dovrà essere istruito nel modo migliore: la formazione dei lavoratori è stata quantificata in 135mila ore.

"Sviluppare la filiera produttiva della scarpa di eccellenza - ha sottolineato Sandro Frisullo - significa puntare sul valore aggiunto del Made in Italy, che è garanzia di successo. Per questo occorrono anche investimenti per la ricerca, per i quali saranno messi a disposizione i fondi strutturali". Il progetto si svilupperà in tre anni. Cinque delle undici aziende della Riviera del Brenta, si insedieranno entro un anno con un investimento di 8 milioni di euro e l'assunzione dei primi 100 lavoratori. Nei due anni successivi arriveranno le altre sei aziende che investiranno 12 milioni di euro e assumeranno altri 150 lavoratori. I nuovi assunti saranno per la maggior parte lavoratori da ricollocare.

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