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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Casarano senza pompieri? Il volontariato non funziona"

Il distaccamento dei vigili del fuoco è sempre chiuso, ma per i sindacalisti del Conapo non è una novità: "Vi è una distorsione sul termine 'volontari', che non possono garantire le stesse competenze"

"Come a suo tempo da noi anticipato, troviamo conferma delle nostre previsioni nell'articolo apparso sulle pagine del ‘Nuovo Quotidiano di Puglia' del 19 ottobre scorso, circa l'opportunità di apertura dei distaccamenti di vigili del fuoco volontari in genere e di quello di Casarano nello specifico. Non costituisce per noi alcuna sorpresa la continua non operatività della caserma in questione, già oggetto di polemiche simili in un recente passato". A parlare è Giancarlo Capoccia, segretario provinciale del Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco. "E' necessario innanzi tutto sottolineare che gli interventi effettuati dalla sede volontaria - dice Capoccia - non sono circa 600 l'anno, come scritto sulle pagine del ‘Quotidiano', ma molti di meno. Ma non è questo il punto focale della vicenda. Una prima riflessione deve essere fatta sulla distorsione continua del significato del termine "volontari"; è in atto un processo di mortificazione dei nobili principi alla base di ogni vera iniziativa di volontariato, e purtroppo, il distaccamento di Casarano ne è un esempio chiarissimo".

"L'attenzione degli amministratori locali, a nostro modesto avviso - prosegue il segretario provinciale -, dovrebbe concentrarsi anche sulla qualità che un distaccamento di volontari può dare al servizio di soccorso, anche perché per il Ministero dell'Interno, un distaccamento di volontari ha le stesse competenze di un distaccamento di professionisti. La verità è che non si tratta di volontari, ma di ragazzi in cerca di occupazione che non possono dare alcuna garanzia di professionalità, e che inseguono, tra l'altro, una chimera, passatagli da uno Stato che dice di volere eliminare il lavoro precario ed invece, almeno nei vigili del fuoco, lo promuove".

"Questa è l'ennesima dimostrazione del fallimento, ampiamente previsto, del progetto ‘Italia in Venti Minuti', per esportare il modello di volontariato presente in alcune regioni del Nord d'Italia, progetto che non tiene in alcun conto il fatto che per una simile operazione, sarebbe necessario prima esportare il modello socio-economico che esiste in quelle regioni e che è alla base di tutto. C'è da dire anche che noi viviamo in un territorio che ha caratteristiche orografiche totalmente diverse - prosegue Capoccia -, che non giustificano un simile progetto. Chissà se i contribuenti di Casarano sono contenti di come i loro soldi vengo spesi mantenendo una struttura dalla quale c'è un ritorno, in termini di efficienza del soccorso, praticamente pari a zero".

"Non chiediamo ai politici alcun impegno, non ci crediamo più. Secondo noi l'unica cosa da fare è trasformare il distaccamento in sede permanente. Quando avranno deciso si facciano avanti -conclude Capoccia -, con in mano un decreto, altrimenti sarebbe di buon gusto che non si facessero sentire affatto. Di promesse siamo stanchi. Al sindaco di Casarano chiederemo un incontro ufficiale per discutere degli aspetti tecnici e professionali della vicenda, al solo scopo di portare, per quel che possiamo, un contributo costruttivo".

L'articolo apparso sul Quotidiano in cui si fa accenno alla chiusura della caserma

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