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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Casarano sigla patto per sicurezza urbana. Sindaco: “Territorio appetibile per affari illeciti”

Stefàno sottoscrive il protocollo che favorisce la condivisione di informazioni su attività commerciali, intestatari di affitti e che collega le videocamere alla compagnia dei carabinieri

CASARANO – “Quello di Casarano resta un territorio fortemente appetibile per traffici e commerci illeciti”, non ci pensa su due volte il sindaco della cittadina. Possa dunque il "patto" gettare acqua sul fuoco che da tempo minaccia la comunità. Sarà infatti sottoscritto nel pomeriggio, presso gli uffici della prefettura di Lecce, il protocollo per la sicurezza urbana, sul modello di quello firmato anche nel capoluogo salentino mesi addietro. Alla luce dei recenti eventi criminali l’amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Gianni Stefano e le forze di polizia - assieme al braccio del Governo sul territorio, entri e alcune associazioni di categoria- sigleranno infatti il patto. Un passo verso un maggiore controllo e tutela della legalità già preannunciato nei giorni scorsi dal prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta.

Quali novità nello specifico? Accadrà che tutte le informazioni che partiranno da Casarano, anche quelle commerciali, saranno messe in rete. Tutti i dati non si limiteranno a “sostare” dunque negli archivi della sola amministrazione comunale, ma saranno messi a disposizione di forze dell’ordine, prefettura salentina ed altri enti come la Camera di Commercio inclusa. Sarà in questo modo possibile un maggiore controllo di attività illecite, intestatari di affitti di locali e aziende, giochi di prestanome in società composte da pregiudicati e così via. Il patto per la sicurezza urbana non riguarderà tuttavia esclusivamente le attività commerciali. Le videocamere installate nelle vie pubbliche, ad esempio, saranno collegate direttamente con le forze di polizia, la compagnia dei carabinieri nel caso di Casarano.

Magra consolazione, ma pur sempre un messaggio di legalità, per la cittadina del basso Salento ancora scossa dall’agguato a colpi di kalashnikov dei giorni scorsi, nel quale un 28enne ha rischiato di perdere la vita. Un grave fatto di cronaca a tre anni dall’altro agguato, mortale, nel quale ha perso la vita Augustino Potenza. Anche lui fu colpito da una sventagliata di colpi da arma da fuoco in un luogo pubblico. Un’esecuzione in perfetto stile mafioso che era stata prevista, evidentemente, anche per Antonio Amin Afendi la scorsa settimana. L’evento non sembra però aver scosso più di tanto le istituzioni: dal prefetto di Lecce al capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli, in visita ieri nel Salento, nessuno ha infatti optato per toni allarmistici.

Il fenomeno criminale esiste, ma non è quello degli anni passati, sembrano aver detto. Mai abbassare la guardia, attenzione massima, ma senza creare panico. Il primo cittadino casaranese si è detto sorpreso: “Speravamo di non dover più assistere a episodi del genere. Il fenomeno criminale è ancora presente e non va sottostimato”, ha dichiarato il sindaco, dicendosi allo stesso tempo “Fiducioso del lavoro che stanno portando avanti procura e forze dell’ordine”.  Ma perché a Casarano l’organigramma criminale si “concede” ritorsioni tanto violente in luoghi pubblici, col rischio peraltro di ammazzare ignari passanti? “Il nostro è un centro più grande e popoloso, attorno al quale orbitano i paesi del circondario anche per affari illeciti. L’omicidio di Augustino Potenza deve aver aperto un regolamento di conti tra gruppi criminali”, dichiara il primo cittadino casaranese. Intanto, sul tema, è anche intervenuta la sezione casaranese dell’associazione “Libera” che si batte contro le mafie, con un  comunicato, divulgato agli organi di stampa,  che riportiamo integralmente di seguito.

A tre anni dall’omicidio di Augustino Potenza e del tentato omicidio di Luigi Spennato, Casarano è stata nuovamente scossa dal profondo sonno dell’indifferenza, da colpi di kalashnikov e fucile a pallettoni sparati nei confronti di una persona già nota alle Forze dell’Ordine. In pieno centro abitato, vicino a esercizi commerciali e in un orario in cui ci sono ancora persone in strada è successo che alcuni individui abbiano potuto liberamente compiere gravi azioni criminose.  Ma la nostra città a chi appartiene? Allo Stato, attraverso le sue varie rappresentanze territoriali? A chi è preposto istituzionalmente alla sua sicurezza? Ai cittadini? Oppure a chi con prepotenza schiaccia tutto e tutti per i propri interessi?  Il presidio Libera di Casarano, insieme con altre realtà associative del territorio, è da tempo presente in Città attraverso molteplici iniziative volte a informare e formare cittadini consapevoli sui temi del rispetto delle regole e del vivere civile, invitandoli a partecipare alla vita sociale e politica della propria Città, dialogando e costruendo con le Istituzioni tutte. Registriamo però una partecipazione non sempre cospicua della cittadinanza. A partecipare attivamente, dunque, si è in pochi e questo rischia di vanificare gli sforzi profusi.

Noi del presidio di Libera ci rivolgiamo alle Istituzioni chiedendo, ancor di più, azioni concrete, volte a garantire maggiore sicurezza e ad assicurare alla giustizia, attraverso approfondite indagini, chi del “sistema” criminale fa parte.  Casarano appartiene a tutti e "solo insieme, solo con il 'Noi' si riesce a fare, a costruire. In questo tema non possono esserci divisioni".

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