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Riordino ospedaliero e politica: nel Salento ancora proteste

Ancora malcontenti davanti ai nuovi assetti ospedalieri disposti dalla Regione. A Casarano Liber@città storce il naso sull'assenza dei politici. Anche a Nardò, duro il consigliere Giovanni Siciliano, scagliatosi contro la giunta

CASARANO - Nulla muta nel tempo, la storia si ripete. "Diversi anni fa con la sede della Asl oggi con i punti nascita". A cambiare, secondo i portavoce dell'associazione casaranese Liber@città, sarebbero soltanto gli attori. "Ieri Fitto e oggi Vendola, ma la carenza di rappresentatività politica del nostro territorio continua a legittimare i potentati politici di turno a considerare Casarano un territorio subalterno da saccheggiare". Quello che proprio fa imbestialire gli associati, coordinati da Francesca Ferino, candidata sindaco nell'ultima tornata elettorale, sta nel fatto che, nonostante tutti i parametri tecnici favorevoli, la giunta regionale con un colpo di mano, ha cancellato all'ultimo istante il nome di Casarano per sostituirlo.  Ieri con Maglie, oggi con Scorrano. Partendo dagli oltre mille cittadini che qualche mese addietro hanno sottoscritto la petizione che andava a difesa del punto nascita dell’ospedale di Casarano, sollecitiamo tutti,  compresi i comuni limitrofi, a reagire insieme superando gli steccati e dando vita ad una vera e forte reazione popolare che ci porti ad essere “finalmente” tutti uniti a difesa del nostro territorio". Tra le parole di dura denuncia, anche quelle di controproposta: "Invitiamo le forze politiche a proporre qualsiasi forma di mobilitazione nel più breve tempo possibile". Che si tratti di discussioni su social network, o che si tratti sit-in di protesta, hanno fatto comunque sapere che nei prossimi giorni, dopo aver visionato tutta la documentazione in oggetto, l'associazione valuterà le eventuali azioni legali da intraprendere".

Non è molto differente il malcontento nei confronti della gestione di un altro nosocomio salentino, quello di Nardò. In una lettera aperta al governatore della regione Puglia e alla sua giunta, e ai consiglieri regionali originari di Lecce, il consigliere provinciale Giovanni Siciliano ha dichiarato che proprio i destinatari della sua missiva "dovrebbero vergognarsi per non aver saputo difendere i nostri nosocomi con in testa quello di Nardò, il comune più grosso dell’intera provincia, ma anche Scorrano, Gallipoli e tutti i restanti". Secondo Siciliano sarebbero le pressioni ricevute dagli esponenti politici , la causa della situazione: "Per difendere e tutelare soprattutto ospedali della provincia di Bari, Fasano e Trani  in primis". Sarà per questo se nel j'accuse mosso in una nota, il consigliere esorta i vari rappresentanti a non presentarsi nella prossima competizione elettorale regionale.  "Non posso accettare - ha aggiunto -  che abbiano ritenuto che nel nosocomio di Nardò, dove negli ultimi cinque anni sono stati spesi fior di quattrini, non ci fossero le caratteristiche per accogliere e creare reparti d’eccellenza. Io spero ancora che,  nelle parole usate da Vendola ci sia la riconversione dei contenitori vuoti  e che tali contenitori non siano riempiti di chiacchiere".

 

 

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