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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Erano il terrore dei supermercati: incastrati per sette rapine, manette per due

Luigi Panico, 37enne, e Simone Luceri, 36enne, entrambi di Galatina, erano stati fermati una prima volta per l'assalto all'Eurospin di Cursi. Ma le indagini del commissariato di polizia hanno permesso di attribuirgli anche altri episodi avvenuti in pochi mesi in diverse zone del Salento

GALATINA – Un’indagine lunga otto mesi. Tra confronti incrociati, notti passate a spulciare ogni singolo fotogramma, appostamenti, perquisizioni mirate. Sempre con la massima attenzione a non farsi scoprire. In una cittadina come Galatina se ogni singolo agente conosce ogni singolo pregiudicato, vale anche la relazione inversa. E allora, ci vogliono pazienza e molta dedizione, cautela e perseveranza. Formula valida per ogni investigatore che si rispetti, tanto più per un piccolo commissariato che non ha i mezzi logistici di una questura.

E’ quindi un vanto particolare per gli uomini comandati dal vicequestore aggiunto Giovanni Bono essere riusciti a chiudere il cerchio su un numero impressionante di rapine. Il dirigente, in una breve conferenza stampa convocata nel primo pomeriggio, ha avuto solo parole d’elogio per i suoi “ragazzi”. Le prove raccolte hanno convinto appieno il sostituto procuratore Roberta Licci, che ha potuto richiedere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Luigi Panico, 37enne, e Simone Luceri, 36enne, entrambi galatinesi. Il gip Antonia Martalò non ha avuto nulla da eccepire e così il primo passo è stato compiuto.

Per la verità, i due erano già stati assicurati alla giustizia da qualche tempo, tanto che il primo è stato raggiunto dalla nuova ordinanza mentre era in cella, mentre il secondo, che si trovava ai domiciliari, questa mattina ha sentito bussare alla sua porta, per vedere qualche istante dopo gli agenti con il mandato per trasferirlo a Borgo San Nicola. E addio benefici, seppur con il vincolo di un braccialetto elettronico.      

Ma per comprendere bene la materia, bisogna fare un piccolo passo indietro e tornare con la mente all’estate. Ci si ricorderà sicuramente di Panico e Luceri, accusati di aver partecipato con un altro galatinese, 23enne, a un rocambolesco assalto avvenuto ad agosto nell’Eurospin di Cursi, condito da una serie di situazioni bizzarre, compresa una rovinosa caduta di uno di loro durante la fuga, immortalata dalle videocamere di sorveglianza. Un filmato che sembra quasi venir fuori da “Paperissima”. Nel giro di poco tempo, chi prima, chi dopo, tutti e tre sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Maglie.

Ora, però, emerge altro. Molto altro. Almeno per Panico e Luceri. A loro sono stati attribuiti ben sette altri colpi avvenuti nel Salento da marzo a luglio. E non solo. Secondo i poliziotti del commissariato, che già stavano indagando sulle rapine seriali, prima del fermo operato dai loro colleghi carabinieri, i casi in cui i due sarebbero coinvolti in prima persona potrebbero persino essere di più. Insomma, l’inchiesta continua e potrebbe svelare in futuro nuove sorprese.

Incastrati da tracce e filmati

Per pubblico ministero prima e giudice per le indagini preliminari poi, in ogni caso, sono già sussistenti i gravi e concordanti indizi di colpevolezza per additare entrambi di complicità in almeno sette rapine a mano armata effettuate in concorso con altri soggetti, al momento ancora da identificare.

Arrivare a loro è stato più immediato perché, nonostante agissero sempre con volto coperto, erano in ogni caso esposti in prima linea nell’azione, facendo irruzione nelle attività. Ma ottenere sempre la parte di protagonisti ha finito per lasciare agli inquirenti una mole notevole di tracce. Il commissariato ha vagliato tutto con la consulenza di un perito. Nel caso del comprimario (o dei comprimari, magari soggetti interscambiabili), invece, restando in auto per garantire la fuga, finora è stato più complesso arrivare a un’identificazione. Ma i lavori sono ancora in corso.    

Gli esercizi commerciali prescelti erano soprattutto supermercati. Anche le auto usate, prevalentemente dello stesso modello: vecchie Fiat Uno, forse perché più facili da rubare. Luceri e Panico, che hanno già diversi precedenti alle spalle, rispondono anche di ricettazione, danneggiamento a seguito d’incendio (uno dei veicoli usati, risultato rubato a Copertino, è stato dato alle fiamme), porto e detenzione abusiva di armi in luogo pubblico.

Lunga la lista di episodi per i quali sono indagati. C’è, in primis, l’assalto del 21 marzo all’Eurospin di Sogliano Cavour, poi quelli in rapida successione del 24 dello stesso mese al “Penny” di San Cesario di Lecce e del vicino distributore “Apulia carburanti” di San Donato di Lecce. In tale circostanza, l’auto usata è stata poi bruciata la sera stessa per cancellare le tracce.

Ancora: rispondono della rapina del 4 aprile al supermercato “Md” di Aradeo e di quella del 16 maggio al “Dok” di Sogliano Cavour. Quest'ultima attività è stata presa di mira anche il 29 giugno a quanto pare sempre da loro. Infine, da annoverare un colpo del 23 luglio al Conad City di Galatina, cui è seguita la rapiina di Cursi per la quale sono scattate per la prima volta le manette dei carabinieri magliesi. Il commissariato ha calcolato che i colpi a loro attribuiti abbiano fruttato almeno 12mila euro

L’indagine si è sviluppata sulla scorta dell’analisi delle immagini dei circuiti di videosorveglianza e in seguito anche attraverso perquisizioni personali e domiciliari, che hanno permesso di ritrovare addosso o in casa oggetti e abbigliamento usati durante le varie rapine.

Una circostanza interessante risulta poi il fatto che le attenzioni, nel caso di Panico, siano state catturate dal suo particolare incedere, un difetto nella camminata che l’ha reso evidentemente più riconoscibile. Non c’è stata alcuna intercettazione ambientale o telefonica, ma la tecnologia è tornata comunque molto utile. E’ stato lo stesso vicequestore Bono a rimarcare l’utilità degli occhi elettronici nell’attività d’indagine. Quasi un consiglio sottinteso ai commercianti: dotarsene è bene, perché alla lunga i filmati, se ben usati e di buona qualità, possono dare i loro frutti.    

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