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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Apertura Samsara in ritardo per Pasqua, lavoratori chiedono “lumi” al Comune

Dopo la sospensiva temporanea del Consiglio di Stato lo stabilimento non ha ancora le autorizzazioni per riaprire i battenti

GALLIPOLI – Dopo la prima schiarita del primo marzo scorso, a seguito della sospensiva del Consiglio di Stato sulle prospettive di revoca e smontaggio del Samsara beach, la situazione sembra nuovamente nebulosa sul litorale della Baia Verde di Gallipoli. Infatti la regolare riapertura del noto e rinomato stabilimento gestito dalla società Sabbia D’Oro srl è ancora in bilico visto che all’appello manca l’autorizzazione comunale e la relativa presa d’atto della sospensione dei provvedimenti impugnati dinnanzi alla giustizia amministrativa. Non solo ritardi, ma anche cavilli burocratici da superare stanno ritardando il via libera delle autorizzazioni per la ripresa delle attività già preannunciate per le festività pasquali. Una situazione che ha allarmato anche e soprattutto buona parte dei dipendenti e lavoratori stagionali che prestano la loro opera, con diverse mansioni, nella struttura balneare.

Circa una quarantina di loro (ma tra collaboratori e lavoratori diretti e dell’indotto sono almeno duecento i livelli occupazionali che ruotano intorno alle attività del lido) si sono ritrovati questa mattina nei pressi della sede comunale di via Pavia per richiedere un incontro chiarificatore con il sindaco Stefano Minerva e con i dirigenti comunali invocando lo “sblocco” della situazione. Assente il primo cittadino e anche la responsabile dell’ufficio Demanio, c’è stato un primo confronto con altri dirigenti comunali, ma la questione sarà nuovamente affrontata in un tavolo tecnico che dovrebbe svolgersi nella mattinata di domani in Comune alla presenza dello stesso sindaco, dei dirigenti interessati e del segretario comunale. Si esamineranno le carte. E si cercherà una via d’uscita, nel rigoroso rispetto delle regole e delle normative vigenti.                           

In sede di discussione del ricorso d’appello del 1 marzo scorso, dai giudici di Palazzo Spada, e grazie anche ad una posizione non osteggiante da parte del Comune, era arrivata una parziale schiarita. Su sollecitazione del presidente della V sezione del Consiglio di Stato il Comune si era impegnato, con dichiarazione a verbale di udienza, a non dare esecuzione alla determina comunale di decadenza fino alla conclusione del giudizio di merito la cui udienza è stata fissata per il 7 giugno prossimo. Pertanto la prospettiva era quella di una ripresa delle attività, “nel pieno rispetto delle regole demaniali” sino all’esito del responso giudiziario definitivo d’inizio estate. Ed proprio in tale direzione che la società Sabbia D’oro srl nei giorni scorsi aveva inviato in Comune una nota per richiedere la relativa autorizzazione formale alla riapertura dello stabilimento per le festività pasquali, corredata, a quanto pare, anche da una ulteriore diffida con una richiesta di risarcimento danni in caso non fosse stato dato seguito al responso, seppur temporaneo, del Consiglio di Stato e quindi all’impegno assunto dall’amministrazione comunale.

A quanto è dato di sapere per trovare una soluzione condivisa la società aveva sollecitato anche un tavolo tecnico e un incontro tra  avvocati, dirigenti e sindaco e amministrazione comunale che la scorsa settimana non si è però tenuto. Da qui l’empasse che continua a perdurare a meno di quattro giorni ormai dal week end festivo. E tra ritardi burocratici, ventilate “pressioni” inconfessabili, indirizzi politici “non pervenuti” e le cautele richiamate dai dirigenti comunali prima di assumere atti “delicati”, il braccio di ferro a distanza tra Comune e Samsara cerca una via distensiva per dare certezze anche a tanti lavoratori in bilico.      

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