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Barba rompe il silenzio: “Errico non ripensarci. E’ tempo di voltare pagina”

Il senatore fittiano è intervenuto per commentare le ultime vicende relative alla crisi in Comune. "Fallimento evidente, ora Errico non ritiri le dimissioni". E si pensa già ad un nuovo "timoniere" per Palazzo Balsamo. Critica anche la civica Gallipoli 2012

GALLIPOLI - Tre lunghi anni di silenzi e di relativa tregua. In attesa dello sviluppo degli eventi. E per dar conferma, ora, che i timori e le profezie in casa dei fittiani gallipolini erano fondate. Torna sugli scudi il già senatore e sindaco di Gallipoli, Vincenzo Barba, pronto a commentare gli ultimi eventi sul versante politico amministrativo alla luce della crisi della maggioranza di palazzo Balsamo e delle dimissioni del sindaco Errico. Lui che nella notte dei lunghi coltelli, con il gruppo azzurro, aveva fornito anche il supporto logistico e l’appoggio politico ai dissidenti e ai gruppi d’opposizione per dare la spallata decisiva alla reggenza del sindaco di Gallipoli.

“Sono bastati tre anni, tre lunghi, difficili e dannosissimi anni, per capire che avevamo ragione noi” sostiene con puntiglio Barba, “e il tempo galantuomo ci restituisce della giunta Errico la stessa fotografia che avevamo scattato noi, una fotografia in cui il disordine appariva evidente dal primo secondo di insediamento a Palazzo Balsamo, quando traspariva la logica del lascia tu che prendo io che domani lascio io che prendi tu’ da ogni dichiarazione e da ogni atto”. Una fotografia impietosa quella del referente principale del coordinamento cittadino della lista “Oltre” con Fitto che auspica che la decisione assunta dal primo cittadino non abbia dei ripensamenti in corso d’opera aprendo la strada invece alle elezioni anticipate per il rinnovo del Consiglio comunale dopo il fisiologico periodo di commissariamento.  

“Adesso ce lo auguriamo, anzi ne siamo certi, di più ne è certissima la cittadinanza in toto, che il sindaco Errico non ci ripenserà” dice Barba, “e siamo sicuri che il primo cittadino non continuerà a fare ammuina ritornando sui suoi passi. Non ci racconterà la barzelletta di essersi confuso, di aver preso solo una botta di sole in testa. È bene, invece, che il primo cittadino perseveri nella scelta” continua perentorio il senatore azzurro, “che prosegua sul sentiero delle dimissioni, per il bene di una città che merita il meglio ed anche, a dirla tutta, per il bene suo poiché nelle ultime settimane lo abbiamo visto stanco, teso, nervoso, irascibile oltre ogni forma dei comportamenti consentibili. Ai cittadini diciamo di avere pazienza, solo un po’ di pazienza. Adesso” conclude Barba, “occorre rimboccarsi le maniche e darsi da fare per trovare un timoniere che sappia guidare la nave della perla dello Ionio, ma solo ed esclusivamente per il bene comune”.

La civica Gallipoli 2012: “Amministrazione in declino. Parentesi da chiudere definitivamente”

Dai banchi dell’opposizione al governo Errico anche la civica di Gallipoli 2012 ha fatto sentire la sua voce in queste ore ricostruendo le ultime vicende della crisi amministrativa e stigmatizzando anche l’annuncio delle dimissioni del primo cittadino. “Nella scorsa notte almeno nove consiglieri comunali hanno espresso la propria sfiducia nel governo del sindaco Errico” evidenziano dall’associazione di Gallipoli 2012, “i consiglieri di opposizione, per una volta tutti insieme, Titti Cataldi, Mino Chianella, Toti Di Mattina, Antonio Barba, Rosario Solidoro e Luigi Suez, insieme ai consiglieri di maggioranza Christian Carroccia, Luigi Caiffa e Giancarlo Padovano hanno deciso di dire basta al progressivo declino dell’amministrazione del sindaco Errico. Solo l’ora tarda e la preventivata partenza del consigliere Chianella, per impegni precedenti, hanno impedito di formalizzare una sfiducia ormai nei fatti” spiega ancora la nota della civica, “sfiducia che si sente nell’opinione pubblica ancor prima che nell’assemblea di Palazzo Balsamo. In queste ore il sindaco Errico, oramai ostaggio del Pd, pare abbia deciso di anticipare i tempi annunciando le proprie dimissioni da sindaco sperando, nei venti giorni che la legge gli concede per ritirarle, di ricompattare i consiglieri, con quali argomenti non è dato sapere, o di cambiare la maggioranza in consiglio e non sapremmo proprio immaginare chi possa prestarsi a questo ultimo estremo ed immorale tentativo. Si è chiusa una delle più brutte parentesi politiche per questa città” concludono da Gallipoli 2012, “confidiamo che se ne possa aprire un’altra, fatta di trasparenza, correttezza amministrativa e tutela degli interessi di tutti”.

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