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Blitz nel ristorante: scarsa igiene, sequestrati chili di mitili e pesce

Nas e militari della compagnia, con personale dell'Asl, hanno ispezionato tre locali, in uno dei quali sono state riscontrate gravi carenze. Cozze e ostriche a temperature non idonee, stoviglie sporche, alimenti non tracciabili

 

GALLIPOLI – Tre ristoranti ispezionati e uno seriamente finito nei guai per carenze igieniche che gli stessi carabinieri della compagnia di Gallipoli, i Nas di Lecce e il personale veterinario dell’area sud di Maglie dell’Asl definiscono gravi. Il controllo s’è volto ieri sera e rientra in una serie di verifiche a largo raggio che puntualmente i militari mettono in atto ogni estate, a tutela della salute pubblica, nella “Città Bella”, meta di migliaia di turisti provenienti da tutta Italia.

Il ristoratore, titolare di una struttura in quel di Gallipoli, è stato dunque denunciato a piede libero a causa del cattivo stato di conservazione di alcuni prodotti, sottoposti a sequestro. Nella struttura in questione, che si occupa anche di vendita al dettaglio di mitili, personale sanitario e carabinieri hanno trovato stoviglie sporche, una struttura attrezzata per la cottura alla brace del pesce ritenuta priva dei requisiti previsti dalla normativa, mancanza di acqua calda nei servizi igienici, ma anche dell’attrezzatura idonea per un igienico lavaggio di piatti e bicchieri.

Sempre stando a quanto riscontrato nel corso della verifica, particolarmente approfondita, il banco espositore refrigerato per la vendita al dettaglio dei molluschi bivalvi vivi non sarebbe stato funzionante. A ciò si aggiunga il mancato rispetto delle procedure basate sui principi dell’Haccp. Vale a dire: quotidiano controllo delle temperature delle celle e degli armadi frigo, mancato aggiornamento delle schede sulla derattizzazione, del rispetto delle procedure che stabiliscono la temperatura di 6 gradi, ritenuta idonea per la conservazione dei molluschi bivalvi vivi, ed altro ancora.

Inoltre, nel frigo congelatore a pozzetto, i carabinieri hanno trovato prodotti ittici congelati in vaschette di polistirolo, accatastate una sopra l’altra, prive di protezione del prodotto. Il fondo della vaschetta sarebbe stata a contatto diretto del prodotto ittico sottostante. In più, sono stati riscontrati brina e, talvolta, presenza di bruciatura da freddo.

Sotto sequestro sono finite due vaschette di pesce spada per 11,5 chilogrammi, tre vaschette di calamari ad anelli per circa 20 chili, 9,5 chili di cozze sgusciate e sbollentate, conservate in buste di plastica ed immerse nel liquido di governo allo stato solido, 33 chili di polpette di polpo preparate e congelate in modo ritenuto non idoneo.

Tutti questi prodotti, inoltre, non avevano etichetta o indicazione su provenienza e origine, data di preparazione e scadenza. Ma c’è di più: sul bancone di vendita dei mitili gli ispettori hanno trovato una vaschetta di vongole di 6,5 chilogrammi in acqua, ad una temperatura tale che avrebbe potuto pregiudicare la sicurezza ambientale e la loro validità, ma anche una vaschetta di ostriche di 3 chili e 7,5 di cozze nere ammucchiate sul bancone a temperatura ambiente, cioè non certo quella prevista  dalle norme. Anche in questo caso, i prodotti sono stati sottoposti a sequestro.

All’interno del mare, dietro al locale, carabinieri e funzionari dell’Asl hanno trovato anche un sacchetto di cozze immerse nell’acqua, contro ogni norma igienico-sanitaria. In questo caso, il sequestro è avvenuto a carico di ignoti.

Le sanzioni per il ristoratore ammontano a 5mila e 500 euro e il totale dei prodotti sequestrati, in via penale e amministrativa, arriva a toccare quasi i 100 chilogrammi. Dopo i verbali, i carabinieri hanno dato comunicazioni per i provvedimenti che dovranno eventualmente essere assunti dall’autorità sanitaria.

C'erano anche brina e bruciature da freddo

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