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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Buco nella sanità pugliese, Fp Cgil accende i riflettori sull’ospedale di Gallipoli

La notizia del disavanzo di 164 milioni di euro, accumulato nel 2014, mette in allarme il sindacato che attribuisce le colpe alle lacune politiche e gestionali, chiedendo l’attenzione delle istituzioni sulle potenzialità del nosocomio gallipolino, sinora trascurate

LECCE – La sanità pugliese, nel giro di un anno appena, avrebbe già registrato un “buco” finanziario pari a 164 milioni di euro. La situazione, drammatica, riguarderebbe la gestione degli ospedali il cui costo per i singoli ricoveri dei pazienti avrebbe superato i rimborsi.  

Il segno rosso sta allarmando, non poco, il sindacato Funzione pubblica di Cgil che ha voluto commentare inviando una nota alla stampa:  “Queste informazioni non ci lasciano indifferenti, anche perché è ormai più di una percezione quella che noi operatori del settore viviamo ogni giorno. La lettura della notizia secondo cui per il piano delle performance c’è questa grossa voragine di bilancio, ci allerta in maniera molto forte poiché c‘è in gioco il futuro di migliaia di lavoratori”.

Secondo i coordinatori del sindacato interno all’ospedale di Gallipoli questa situazione sarebbe stata determinata “dalle lacune politiche e gestionali degli ultimi vent’anni, dove evidentemente è mancata una giusta e costante attenzione verso l’efficienza e la qualità del servizio”.

“Non si può pertanto pensare che gli effetti di questa politica, tradotti in enormi buchi di bilancio, debbano ripercuotersi da un lato sulle spalle degli operatori sanitari e dall’altra sulla salute dei cittadini. Non si può pensare che i problemi riguardanti i bilanci si risolvano soltanto con la ricetta del taglio dei servizi – si legge ancora - . Sarebbe inaccettabile e pericoloso perché è già diffuso un senso di malessere generale contro l’offerta sanitaria. Le notizie evidenziano un dato preoccupante, che offre nel complesso spunti di riflessione e lascia spazio a tanti interrogativi.

Nessun ospedale della provincia, peraltro, pare salvarsi salvi nel rapporto tra la spesa effettiva sostenuta per la somministrazione dei servizi e il budget che viene riconosciuto dalla Regione Puglia. “Questo significa che in tutti questi anni non c‘è stata una seria politica di controllo della spesa, non si è posta la dovuta attenzione verso il razionale impegno delle risorse. Ed evidentemente chi avrebbe dovuto controllare non ha assolto a pieno alla funzione attribuitagli ”, chiosa Cgil.

Una via d’uscita, secondo il sindacato, è possibile a patto che la direzione generale della Asl attui un Piano di riordino della rete ospedaliera “senza ricorrere, come si è fatto in passato, a tagli scriteriati, generalizzati e indiscriminati”. Non meno grave, sempre secondo i segretari di Fp, è stato lo spazio lasciato alle ingerenze della politica locale.

“Nelle future scelte si deve tener conto della solidità, della modernità, degli spazi, della conformità alle norme urbanistiche delle strutture esistenti, della loro allocazione logistica (facilità di raggiungimento e collegamenti a reti di trasporti adeguati) – proseguono i sindacalisti - . Non si può assistere a situazioni

in cui in una provincia seppur complessa, ma mediamente piccola, si abbiano medesime specialità in ospedali contigui. Occorre creare poli ospedalieri che da un lato garantiscano servizi ospedalieri minimi ma che diventino punto di riferimento per alcune specialità”.

La Funzione pubblica insiste perché si tenga conto anche delle potenzialità turistiche dei siti su cui sorgono gli attuali ospedali, al fine di garantire un’offerta adeguata del servizio nei periodi dell’anno in cui le presenze si decuplicano. In buona sostanza servono “scelte coraggiose, scevre da condizionamenti politici, a garanzia di un servizio sanitario eccellente, nell’interesse dei cittadini del territorio e per il risanamento del deficit di bilancio”.

Per queste ragioni la segreteria sindacale ha voluto riportare l’attenzione sul ruolo giocato dal nosocomio di Gallipoli, considerato “un punto fermo da cui poter programmare per bene la sanità nella nostra provincia”. Purtroppo negli ultimi anni però, le caratteristiche del “Sacro cuore di Gesù” non sarebbero state sufficienti  ad ottenere la dovuta attenzione da parte della politica e del management aziendale.

L’auspicio del sindacato è che le istituzioni vogliano dare risalto e attenzione ad un territorio finora scarsamente considerato, se non addirittura osteggiato: “Riteniamo una grande battaglia di civiltà e progresso che verrà fermamente sostenuta a favore non soltanto dell’ospedale di Gallipoli ma finalizzata ad una gestione del bene pubblico nell’interesse della collettività”.

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