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Scogliere friabili e a rischio. Cadono i divieti per i tratti meno pericolosi

Tornano libere, dopo le perizie tecniche, alcune zone costiere di Gallipoli vietate a fine maggio da un’ordinanza della capitaneria

GALLIPOLI – I movimenti franosi e le crepe che hanno messo a rischio la stabilità del costone roccioso del lungomare Galilei e le scogliere della grotta dei Monaci e del Diavolo avevano fatto scattare l’allarme prima dell’estate.

E dopo le segnalazioni e le ripetute richieste di messa in sicurezza inviate al Comune (ultima in ordine di tempo anche quella della stazione dei carabinieri dopo un sopralluogo del 24 maggio scorso) era arrivata l’ordinanza della capitaneria di porto con il divieto di balneazione, navigazione, pesca e ancoraggio, a meno di dieci metri dalla costa, per evitare pericoli a bagnanti e pescatori. Ma non solo. Rivisitando le perimetrazioni e le prescrizioni del Piano stralcio di assetto idrogeologico dell’Autorità di bacino della Puglia, che avevano ravvisato l’innalzamento del grado di pericolosità (Pg2) di sfaldamento in diverse zone costiere del litorale nord e sud di Gallipoli, e visto che  l’autorità marittima non aveva ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’amministrazione comunale circa le azioni di tutela e salvaguardia dei tratti considerati a rischio, ecco che la nuova ordinanza interdittiva si estendeva anche per altre nove località rocciose fronte mare.

Con tale provvedimento l’autorità marittima aveva quindi interdetto “la balneazione, la navigazione, la sosta e l’ancoraggio di tutte le unità navali in genere, la pesca professionale o sportiva con qualunque tecnica nonché qualsiasi attività subacquea e di superficie che sia professionale o ludico-sportiva, nonché ogni altra attività direttamente o di riflesso connessa agli usi del mare” in diversi tratti, anche noti e molto frequentati, del litorale gallipolino, determimando anche l’apprensione degli operatori del settore della pesca, di quello turistico e balneare. Tanto era stato ritenuto necessario per garantire la pubblica incolumità ed i prioritari interessi correlati alla sicurezza della navigazione ed alla salvaguardia della vita umana in mare, con riferimento alle situazioni di sfaldamento della costa che potevano interessare i prospicienti specchi acquei.

Ma ora, come garantito già ad inizio estate dal comandante Attilio Maria Daconto e dal commissario straordinario Guido Aprea, e a seguito del lavoro d’indagine tecnica portato avanti dal Comune e dall’assessorato al demanio, retto da Dario Vincenti, per alcune zone del litorale è tempo di tornare alla libera fruizione. L’ordinanza e i divieti sono stati ovviamente rimodulati limitatamente alle zone costiere certificate dalle perizie tecniche e geologiche come morfologicamente stabili e non a rischio imminente, mentre restano valide le interdizioni per quei tratti di costa, compresi quelli delle grotte del lungomare Galilei, che necessitano di interventi urgenti e nei pressi delle quali il Comune ha esposto, già da questa estate, anche la relativa cartellonistica di pericolo di crollo. Così, come rende noto l’assessore Dario Vincenti, la capitaneria di porto, con un provvedimento di revisione della vecchia ordinanza del 30 maggio scorso, ha recepito in toto i contenuti della relazione tecnica trasmessa dal Comune nel mese scorso, ed ha ritenuto opportuno restituire alla libera fruizione gli specchi acquei prospicienti le aree individuate come stabili a livello geomorfologico.

Nello specifico è stato ritenuto fruibile il tratto di costa bassa sul lungomare Galilei (nel tratto che va dalla sede della Guardia di Finanza fino alla Piazza del Mare), oltre ad ampi tratti in località San Leonardo, nel tratto di via Fiume alle spalle della ex distilleria, ed ulteriori tratti tra la zona delle Fontanelle e  via Fiume, nel tratto tra la montagna spaccata e Lido Conchiglie, nonché alla parte occidentale dello Scoglio del Campo. “Esprimo grande soddisfazione per il percorso risolutivo portato a termine di concerto con l’Autorità marittima, che ha consentito, con la rimodulazione del precedente provvedimento interdittivo, la restituzione alla collettività di molte aree del litorale che erano state sottratte alla pubblica fruizione” commenta l’assessore Vincenti, “l’amministrazione comunale, nella consapevolezza dei disagi connessi a tale limitazione ha, sin da subito, messo in campo le proprie energie per andare incontro alle esigenze manifestate dalla cittadinanza e oggi sono tangibili i risultati degli sforzi compiuti in questa direzione. E’ stata percepita sin da subito, infatti, la necessità di restituire, ove possibile, alla libera fruizione le aree sulle quali, per espressa previsione della Capitaneria di porto, era stato posto il divieto di balneazione, con tutte le limitazioni ed i disagi connessi” spiega l’assessore comunale, “pertanto il mio assessorato si è attivato immediatamente costruendo un percorso proficuo con l’autorità marittima. A tal fine, è stato conferito apposito incarico ad un geologo esperto in materia, al fine di compiere uno studio geomorfologico del litorale, per individuare il livello di pericolosità per la balneazione, nel quale sono stati individuati i tratti di costa che non presentano fenomeni gravitativi imminenti e pertanto non soggetti a  rischio di pericolosità geomorfologica. E’stato, inoltre, convocato un tavolo tecnico monotematico” conclude Vincenti, “tenutosi il 13 settembre scorso cui hanno preso parte, oltre al comandante della capitaneria di Gallipoli anche il geologo incaricato, e nel corso del quale sono stati fissati i punti salienti dell’iter per addivenire alla soluzione della problematica”.

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