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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Trasferta negata allo stadio di Galatina. Gli ultrà del Gallipoli sbottano

Dopo le squalifiche del campo e le sanzioni per la gara con l’Andria i tifosi giallorossi si sentono penalizzati: “Ora basta, contro di noi una persecuzione ingiusta”. Vietata trasferta al “Pippi Specchia”. La società a Tonino Barone

GALLIPOLI - Mentre si rasserena lo scenario societario dopo l’annuncio delle dimissioni del presidente del Gallipoli calcio, Marcello Barone, la tifoseria organizzata della storica curva sud giallorossa sbotta. E lo fa alla luce dell’ennesimo provvedimento restrittivo imposto ai supporter gallipolini a cui è stata vietata la possibilità di seguire la squadra nella trasferta di domenica in quel di Galatina. Un provvedimento che si associa alle tre giornate di squalifica del campo dell’Antonio Bianco (di cui una già scontata nella gara con il Vieste, giocata sul campo di San Pancrazio), con partire casalinghe da giocare in campo neutro e a porte chiuse, oltre ad ammende e squalifiche di tesserati, comminate dopo i fatti inerenti la sfida con l’Andria.             

In questa settimana invece su indicazione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive è stata negata alla tifoseria gallipolina la possibilità di seguire in trasferta la squadra nella gara di domenica  allo stadio "Pippi Specchia", per l’incontro con i biancostellati del Pro Italia Galatina valida per la settima giornata di ritorno del campionato di Eccellenza. Questo ennesimo divieto imposto dalle autorità competenti ha spinto i tifosi della curva sud del Gallipoli a diramare una nota ufficiale di forte dissenso. “Siamo costretti a denunciare l’incomprensibile accanimento nei nostri confronti, nei confronti della nostra città e dei nostri colori, ancor più incomprensibile se si pensa alla diversità di trattamento utilizzata per fatti simili o ancor peggiori che hanno visto interessate altre piazze anche a livello nazionali” scrivono gli ultrà gallipolini. Quelli che da sempre hanno preso le distanze da ogni forma di violenza ed esagerazione, e animati solo dall’amore viscerale per la propria squadra da incitare fuori casa, così come nelle mura amiche.  

“Lungi da noi, quello di auspicare trattamenti di favore di alcun tipo da chi negli ultimi anni ha provveduto con divieti e restrizioni a distruggere la passione dei tifosi” continua la nota della curva sud giallorossa, “ma non possiamo non riflettere sul come è assurdo imporre la chiusura del settore ospiti di Galatina per via degli strascichi degli episodi verificatisi nella partita contro l'Andria, che hanno già portato alla squalifica dello stadio gallipolino per tre turni, da scontare a campo neutro e porte chiuse, a una multa di mille euro allo società, alla chiusura del settore ospiti nella gara col Castellaneta, e all’interdizione all'accesso agli stadi nei confronti di alcuni tifosi accusati di aver lanciato in campo qualche accendino senza conseguenze”. E ancora aggiungono i tifosi gallipolini “senza voler fare assolutamente le vittime o assumere posizioni giustizialiste, affermiamo con decisione di essere stanchi di subire questi continui, immotivati e iniqui soprusi che hanno lo scopo di spegnere la passione e il calore di una piazza che alla luce degli ultimi risultati cominciava forse a dar fastidio a qualcuno”.

Da qui l’appello finale rivolto anche alle autorità sportive e istituzionali gallipoline, al sindaco Errico e agli assessori e “a chi ha veramente a cuore le sorti dei nostri colori e del nostro nome e spera ancora in un riscatto della Gallipoli sportiva, che si facciano avanti verso chi di dovere reclamando quel rispetto che il ventennale movimento ultras gallipolino pretende”. Sul versante sportivo e societario intanto la formazione di Calabro guida sempre solitaria la classifica (seguita a ruota da Mola e Andria) dopo aver incamerato altri sei punti con le vittorie su Castellaneta e Vieste e si appresta alla trasferta di Galatina. La squalifica del campo costringerà la formazione del Gallo a giocare in altro loco le gare interne con Terlizzi e Sud est Locorotondo. Il presidente dimissionario Marcello Barone ha garantito la sua vicinanza alla squadra sino alla fine del torneo ed ha ceduto la sua carica al fratello Tonino Barone. Secondo quanto annunciato anche dal consigliere provinciale Sandro Quintana a sostegno della società potrebbe presto affacciarsi una cordata d’imprenditori salentini.

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